domenica 31 agosto 2014

Rare 12 Inches Week: Day 1, Opala




Ben ritrovati 'vacanzieri' (perchè è tempo di grandi vacanze! dato il periodo..), rieccomi a voi per proporvi un'altra galoppatina vinilica di durata settimanale...un'altra bella sfida per il sottoscritto! (ma ormai di queste settimanelle ne ho portato a termine un paio, sono rodato!).
Stavolta ho pensato che dopo il calibro 7 potevo passare al livello successivo, quello del 12 pollici..



Il 12 Pollici nella Wave Italiana




Se il 7 pollici suonava come uno strumento più di lancio o di corredo promozionale, col 12 si spalancavano le porte, per i gruppi che riuscivano ad arrivarci, di una produzione decisamente più lusinghiera.

Detto questo, preciso subito però che oggetto di questo post (e di questa iniziativa settimanale) sono gli Ep e non gli Lp. Due supporti col il medesimo formato: entrambi 12 pollici.
La differenza tra queste due realizzazioni viniliche consisteva nel numero di giri (sempre e soltanto 33 giri per l'Lp, anche 45 per l'Ep) e soprattutto nel minutaggio inciso (di solito la metà per un EP rispetto ad un Lp).
Soltanto l'Ep verrà più comunemente chiamato anche 12''.

Fatta questa necessaria precisazione posso passare in rassegna alcune peculiarità della diffusione del 12 pollici nella wave italiana.

Innanzitutto bisogna dire che l'uso di questa dimensione produttiva trovò largo uso per tutti gli anni 80 italiani ---> A tal riguardo sarebbe interessante avere una statistica di quanti 7'', 12'' Ep e Lp vennero incisi in proporzione tra loro. Forse come strumento principale di promozione su disco per le (poche/fortunate) band wave italiane, vincerebbero gli EP. 

Raggiungere l'Lp era il massimo dei massimi, l'Ep 12 pollici rappresentava già, per molti, il coronamento di un soddisfacentissimo sogno vinilico: il 7 gratificava ma il 12 rendeva già abbondantemente meglio il concetto dell'aver fatto un disco.
L'Ep 12 pollici era quasi un Lp, vi si potevano mettere dentro più brani (di solito 4, due per facciata) e si poteva vendere con più orgoglio. Fan, parenti e amici erano decisamente più contenti.

Credo fu il formato produttivo preferito anche dalle etichette indipendenti medio-grandi: il prodotto risultava oltremodo più appetibile rispetto ad un 7 pollici (proprio per il maggior numero di tracce contenute rispetto ad un singolo) e costava meno in termini di tempo ed incisione rispetto ad un Lp.

Oltre che dalle label, ne furono prodotti diversi anche in auto-produzione --> anche se per questo formato il fenomeno di auto-finanziamento già fu più difficile, dati i più rilevanti costo rispetto ad un 7 inches.

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Per avviare questa settimana di condivisione in formato 12 pollici EP ho selezionato alcuni dischetti che ancora non ho visto comparire nel web su altri blog...partiamo con una stuzzicante proposta costituente la 'discografia' di una band anni 80 torinese..gli....



OPALA




Questo bel gruppo ebbe breve ma significativo corso nella brulicante galassia wave torinese. Si formarono nel 1983 e andarono avanti per qualche anno inanellando concerti e partecipando a diverse rassegne (non solo nel circondario ma ad esempio anche a Milano).
Su varie fonti viene segnalata costantemente questa formazione (la stessa della foto): Michele Guidotti alla voce, Pino Siciliano alla chitarra, Gianfranco Muscanera al basso, Franco Presutti alla batteria e Johnny Pecoraio alle tastiere.

Credo realizzarono qualche tape, di sicuro uscirono in via ufficiale (e dopo di che scomparvero..) soltanto con questo ben fatto 12 pollici Ep...



'Mondo Fluido (12'' 1987)'




Ecco un bel dischetto che si fa ben ascoltare dall'inizio alla fine. Un lavoro prodotto dalla Cannibal Records (---> credo una parent label della più nota Toast Records di Giulio Tedeschi) e composto di 4 brani di ottima darkwave all'italiana (con testi rigorosamente e tutti in italiano!).

I riferimenti stilistici spaziano tra post-punk e goth rock melodico. Un rock wave abbastanza oscuretto sostanzialmente, decisamente ben eseguito e confezionato con assoluta perizia tecnica dai suoi 5 alfieri realizzativi.
Le liriche, il cantato (davvero suggestivo) e le ricorrenti atmosfere rarefatte conferiscono al lavoro anche una complessiva veste definibile oggi come cold wave. 
Il brano più movimentato nel ritmo è sicuramente la intro 'Fantasma di Sampre' (---> forse la più perla tra le 4 canzoni, ma è davvero questione di gusti in questo caso!). Nell'inzio dell'ottima (e psichedelica) self-titled track c'è un chiaro rimando ai Bauhaus di bela-lugosiana memoria...
Saziatevene di questo bel 12 pollici, se ne siete capaci...

Buon Ascolto...



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Special 12 Inches Week --Presentation--


Dear foreigner friends of this little corner of the web, for the next week every day on this blog i will try to share some rare 12 inches records from the old italian 80s age, touching different styles, but principally new wave sounds.
Today we start with the only release from the Opala band (Turin, Piedmont 83-late 80s). A very good record with 4 enjoyable tracks (with only, unfortunately for you, appreciable italian lyrics), in a pure cold/dark post-punk style. Amazing the most movemented song 'Fantasma di sempre' ('Eternal Ghost') and the selt-titled track 'Mondo Fluido' (with the intro very bauhausian and very psychedelic...).


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/e3BJV23Gce/Opala_12-1987.html



Ringraziamenti ad F.d.P. per la condivisione e a domani per il secondo appuntamento con la nuova speciale settimana condivisoria.

Saluti.



venerdì 22 agosto 2014

Cuneo's Story & Compilation




Eccomi riapprodare a questa impalpabile banchisa del web,  che cerco di 'riempire' di alcune cose/riflessioni..blah blah..son tornato con l'idea di mordicchiare un po' la storia di un territorio montanaro (dopo una wave dal sapore di mare ecco qualcosa dal sapore di monti...per gli amanti anche di questi scenari eventualmente vacanzieri..), ecco a voi una breve introduzione sulla scena di Cuneo e successiva condivisione di una compilation ai tempi realizzata per documentare parte del fermento ivi generato...



Il Nuovo Rock a Cuneo


Qui come avvenne per altre scene c.d. provinciali si creò un movimento di nuovo rock tra mille difficoltà. Grazie a delle poche ma sentitissime iniziative, portate avanti dagli stessi musicisti che lo animarono e da alcune figure chiave, si riuscì a far risaltare un bel giro di esperienze contro-culturali, prima che soltanto musicali.
Sugli iniziatori so ben poco, come altrove ci saranno stati i primi punk-alieni già sul finire degli anni 70. La concretizzazione di un solido e nuovo giro musicale anche in questo lembo italiaco (dalla forte connotazione occitana) la si ebbe nei primi anni 80, quando diverse band cominciarono a farsi conoscere in zona e a mettersi in contatto tra di loro (pur mantenendo anche una 'sana' rivalità campanilistica a volte..).
Grazie ad alcuni eventi si cominciarono a mettere in mostra realtà appertenenti agli stilemi di riferimento internazionale del punk (soprattutto post-punk qui) e della wave. 
Nel settembre 1983 ci fu' ad esempio l'importante festival 'Battle of Bands' a San Albano Stura a richiamare in rassegna delle prime band ascrivibili al nuovo rock.
Da qui in poi sarebbe stato un crescendo di occasioni per queste nuove band, grazie soprattutto all'iniziativa di un gruppo di giovani (perlopiù cuneesi) che si sarebbe formalizzato intorno alla metà degli anni 80 sotta la denominazione di Suoni dal Profondo Nord.
Questo collettivo, guidato un po' dalle capacità organizzative di Leonardo Borghese (ma anche da figure come Salvatore Borgia, Giuseppe Prencipe, Davide Balangero resp. concerti, Frank Priola) si adoperò per radunare maggiormente queste nuove band del territorio, creando eventi dedicati e promozioni radiofoniche.
Un ciclo di concerti tra il 1985-1986 (il biennio d'oro per il nuovo rock cuneese) venne organizzato sotto la denominazione di Concerti della Bambina ---> una bambina che forse stava ad indicare la natura stessa di questa scena diversamente wave, un po' irrequieta, fastidiosa...vista la vocazione democrastiana e un po' conservatrice che vigeva allora in questa parte d'Italia molto di confine. 
Da queste esibizioni radiofoniche gestite dal collettivo Suoni dal Prodondo Nord sarebbe sorta quella breve ma importante esperienza dell'etichetta omonima. La stessa che avrebbe prodotto (oltre ad altre tape di singoli gruppi) la compilation A Place To Survive (1986).




Una selezione con dentro quasi tutte le band principali di Cuneo e dei campanili limitrofi (forse come 'grande assente' la band dal sapore wave che ebbe più 'successo' fuori d'areale: gli Out of Time), con nel titolo già un messaggio chiaro, quasi a dire: << in questa zona è difficile sopravvivere musicalmente >> Magari non solo musicalmente, anche artisticamente liberi, senza sovvenzionamenti...
Vi consiglio di ascoltare A Palce To survive qui sul blog Venus + On http://venuspluson.blogspot.it/2011/11/aavv-place-to-survive.html  e di dare una letta all'interessantissimo libretto di accompagnamento http://issuu.com/dezbi/docs/a_place_to_survive_-_booklet condiviso dal gestore del medesimo blog su Issuu (soprattutto da questa riproduzione del booklet potrete venire a conoscenza di altre storie legate alle vicissitudini della Suoni dal Profondo Nord e ragguagliarvi meglio su alcune band di questo territorio).

Passando ad altro, per questo territorio c'è da sottolineare l'importanza di un locale come il Le Macabre di Bra, che molti (anche fra diversi waver piemontesi) ricorderanno come posto mitico dove passò molta wave locale (per suonare, ma anche per ritrovarsi) e nazionale. Un locale che purtroppo ha chiuso i battenti definitivamente nel 2008. Un luogo davvero centrale per la scena cuneese ( ---> se vi va ecco un degno articoletto rievocativo scritto da qualcuno che ci mise piede più di una volta e che ne ricorda sinteticamente la storia: http://www.votailprof.it/Blog/Musica/Le-Macabre-dice-addio-134465 ).

Questa stagione dai forti tratti wave si fermerà con due roboanti rassegne musicali cuneesi: Movimenti 86 e Movimenti 87, veri e propri festival, organizzati al tempo da Alberto Castoldi (altra figura chiave per questa bella scena di nuovo rock cuneese) e a cui parteciparono band dal calibro nazionale come i CCCP, Diaframma e Litfiba.

Sul finire degli anni 80  questo movimento sarebbe scemato lasciando però il testimone ad altre esperienze rock ---> sul solco di questa stagione sarebbe nata una cruciale band dell'alternative italico: i Marlene Kuntz. Leggete qua come ricorda lo stesso Cristiano Godano quella Cuneo anni 80 e come sembra esserne in debito come musicista: http://www.love-boat.org/articoli/cuneo.htm (scivolate fino agli ultimi due capoversi...).


Bene, svolta questa promenade informativa, arrivo a parlare di qualche band: qualcuno infatti si sarà domandato come mai io abbia fatto cenno fino ad ora soltanto ad un paio di gruppi...beh, semplicemente perchè ora ne passerò in rassegna diversi nella compilation sottostante....una compilation a cui io stesso, scorrettamente e maldestramente, ho dato (visto che non ne aveva) una semplicistica denominazione...



CUNEO COMPILATION




Questa in cui vi imbattete non è stata un'uscita ufficiale. Io stesso vi ho lavorato un po' per modirficarla. La folder che vedete qui sopra è una mia photoshoppata: ho ragrumato i 4 fogliettini che facevano da 'copertine' alle due cassette (con gli elenchi scritti a macchina come negli anni 50!) e ne ho ricavato un foglio unico. 
Mi domando se questa double tape compilation non sia frutto dello stesso giro Suoni dal Profondo Nord. Sembra scontato. Sembra una prova generale per A Place To Survive (forse con meno band coinvolte).

L'anno di produzione è molto incerto: forse fu realizzata tra l'85 e l'86 (ad ogni brano viene fornita una datazione precisa antecedente e l'ultimo anno di riferimento è proprio l'85..).

Gli stili ricompresi nelle due cassette (attinenti a 10 progetti musicali ben distinti) sono molto variegati e forniscono una bella gamma caleidoscopica del potenziale di questa ottima scena italica anni 80.



Le Band / I Progetti Musicali nella Compilation



01. CROMOLUX (brani 1 a 2 / tape 1)



Si parte nella selezione con la proposta musicale degli albesi Cromolux, attivi dal 1982. Qui ad integrazione di quanto avrete potuto leggere riguardo a questa band sul booklet di A Place To Survive vi segnalo anche l'articoletto a loro dedicato uscito per celebrare il trentennale della band (apparso nel 2012 su La Gazzetta d'alba): http://www.gazzettadalba.it/2012/08/cromolux-i-trentanni-della-band-albese/
I Cromolux erano una bella compagine sorrettasi fin dall'inizio sulle composizioni musicali di Biagio Cairone e sui testi (poi anche interpretati) del cantante Bruno Battaglino. 
Con i loro due brani presenti in raccolta potrete imbattervi in quelli che sembrano essere stati i riferimenti iniziali della band: un mix di rock wave (come nel caso del primo brano -strumentale- molto post-punk, alla Talking Heads ma anche un po' Cure) e di rock variamente classico (come nella seconda traccia, piena di virtuosismi chitarristici dello stesso Cairone..un po' alla Dire Straits?).


02. DARTOS (brano 3 / tape 1)



Come seconda band nell'ordine compilatorio troviamo una compagine di Fossano, i Dartos (anche loro in A Place To Survive). Qui ci troviamo al cospetto di una proposta poco wave ma comunque valida, vocata ad un brioso jazz rock con varie contaminazioni (anche blues, come dice il titolo stesso del loro brano).


03. DISPLAY (brani dal 4 all'11 / tape 1)



Ecco in terza posizione la prima band propriamente di Cuneo: i Display. Una formazione di breve corso (84-86?) molto brillante, con una forte trazione elettro (--> resa possibile dalla mirabile levatura tecnica del synthesizer Frank Priola, lo stesso nello staff Suoni dal Profondo Nord). 
La formazione più estesa vedeva all'opera, oltre a Frank (drum machine/synth/batteria), Riky Dutto come vocalist, Andrea Borsalino al basso (l'unico non presente nel collage fotografico sovrastante da me realizzato), Peter Soro alla chitarra e Walter Giraudo alle tastiere.
I brani oscillano tutti tra pulsioni synthpop abbastanza chiare, anche se affiorano qua e là gusti anche oscuretti/post-punk (come in 'Clock') e passaggi elettro-sperimentali. Spicca tra le loro tracce la hit gradevolmente poppeggiante 'Killin' Friend' (ascoltabile in versione migliore, assieme ad altri stessi brani della band, sempre su Venus+On http://venuspluson.blogspot.it/2011/10/display-take-me-hard.html ).


04. DOCTOR SAX (brano 12 / tape 1)



Scorrendo ancora la scaletta troviamo un'altra formazione jazz rock con stilistica molto influenzata ancora dai 70 (già con una contaminazione più wave rispetto al brano dei Dartos). Questo è probabilmente la line up autrice del brano (targato 1984): Corrado Gallo voce, Antonio Lazetera tastiere, Bartolo Costamagna chitarra, Davide Balangero chitarra, Paolo Rosso basso, Roberto Testa batteria, Luciano Guarini batteria.


05. INTOLERANCE (brani dal 13 al 19 / tape 1)



Ecco a cominciare il lato B (e quasi a finirlo..) una band che mi ha sempre suscitato ottime sensazioni, fin da quando ho potuto iniziare ad apprezzarne i pochi prodotti sonori lasciati. 
Gli Intolerance furono incarnati da poche ma validissime figure musicali, dedite in quegli anni ad una avanguardia sperimentale di indiscussa levatura. Il primo nucleo si originò nel luglio 1983 come duo composto da Paolo Chiotasso e Marco Marongiu (entrambi ex Rote Wien), ai quali si assommò ben presto Luca Musso. Lo stesso Chiotasso abbandonò poi, quasi subito (per altri impegni), il discorso. La foto qui sopra credo si riferisca proprio a questa breve coabitazione in terzetto.
Per saperne di più sugli obbiettivi e sulle vicissitudini di questa band vi consiglio di ascoltare l'intervista a Luca Musso del 1985 contenuta nell'opera Omnia proposta sempre su Venus+On http://venuspluson.blogspot.it/2012/02/intolerance-omnia.html  (ultima traccia sonora..) e di leggervi la biografia ultra dettagliata redatta dallo stesso ex componente Marco Marongiu (sempre su venus!) http://venuspluson.blogspot.it/2013/02/intolerance-in-vinile.html .
Aggiungo solamente che fortunatamente questa band è tornata  meritoriamente un po' in vista grazie alla rivitalizzazione del nastro self-titled del 1985 (ai tempi prodotto dalla S.d.P.N.) rieditato oggi dalla Rave Up Records (su Lp stavolta! a proposito di rivincite della storia..). 
Nella presente compilation potete trovare alcuni dei brani Intolerance in una versione inedita e live (una delle tracce proviene addirittura da una delle prime esibizioni: dal 1983). Lo stile principale è fondamentalmente afferibile al genere oggi comunemente identificato come minimal wave --> della miglior specie, anche se la qualità di registrazione, come in altri casi della selezione, non è delle più pregevoli.
Piccola chiosa infine per Luca Musso, purtroppo scomparso ormai da diverso tempo (1992), a cui mi sento legato pur non avendolo conosciuto. Ai tempi sembra risultasse antipatico (magari veniva incompreso, come il nome della band), invece secondo me è da tributargli tutto l'affetto possibile e un caro ricordo: è stato in grado di esprimere negli Intolerance (assieme all'altro cardine Marongiu) una pagina esemplare di sperimentazione musicale in una purtroppo solita dimensione super-underground. Lo stesso Godano lo cita come prezioso amico e ispiratore...


06. LOW NOISE (brano 20 / tape 1)



In chiusura della prima cassetta troviamo i Low Noise --> Letteralmente Basso Volume. Un nome azzeccato ed esemplificativo, che reca già l'idea del sound nelle intenzioni dei suoi componenti. 
Erano attivi a Bra (all'inizio come Din A Nul, con il definitivo nome dal 1983 per qualche anno) e furono autori di un un rock elegantemente condito di elettronica, oggi definibile come minimal/cold wave (--> vista la cadenza flemmatica e un po' malinconia della loro musica).
Questa fu la formazione (credo prevalente ed espressasi anche in questo nastro) di quegli anni: Tony de Marco basso, Mauro Giandrone tastiere/synth, Bruno Lusso tastiere, Sara Avalle voce, Dino Milanesio batteria.
Per migliore qualità ripassare sempre su Venus in caso..


 07. SPLEEN (brani 21 e 22 / tape 2)



Ad iniziare la seconda tape (più corta rispetto alla prima) ecco i mirabili Spleen. Forse la migliore band post-punk d'area cuneese anni 80. 
Partiti come esecutori di cover, impararono presto ad assemblare proprie composizioni e a dar corso ad un suggestivo progetto molto darkwave. 
Il leader/compositore/chitarrista/autore dei testi è stato fin da subito Alberto Franco, oggi apprezzato cantautore (spesso accompagnato da un ottimo ensemble). Assieme a lui Giorgio Martinetto alle tastiere, Giuseppe Cornagliotto al basso e Paolo Bruno alla batteria.
Al tempo fecero diversi live e purtroppo, come capitò a molte altre band di allora, non riuscirono a andare oltre la pubblicazione di qualche tape. Peccato perchè il loro sound era assolutamente di rilievo, in linea col rock dei Cult ma con anche altri maestri del post-punk internazionale, il tutto riarrangiato in una chiave validamente personale. 
I loro due brani (live) presenti in questa compilation dimostrano tutta la loro caratura: 'Searchin' For Love' è una cavalcata romantica e trascinante (per una versione più pulita, sentasi sempre a Place To Survive..), 'My Inner Feelings' più cold wave e raffinata. Suggestivo rock wave, assolutamente da elogiare..


08. RES OCCULTA (brano 23 / tape 2)

Come seguente progetto presente nella seconda casseta troviamo un brano targato Res Occulta --> trattasi in pratica di un B-Side project dei già Spleen Alberto Franco e Giorgio Martinetto: il primo qui sempre in veste di vocalist e agli strumenti, il secondo alle tastiere.
'Sunlights & Shadows', il pezzo incluso, è il brano più sperimentale del lotto, giocato in una chiave molto ambient/minimal wave con suggestioni quasi industrial..una bella perla dal sapore estatico. Credo provenga direttamente dall'unica realizzazione in solitaria come Res Occulta, un demo del 1985.


09. STORM (brani 24 e 25 / tape 2)



Ecco apparire a questo punto, come terza proposta inclusa nella selezione parte 2, gli Storm. Una formazione sostanzialmente post-punk (con comunque tranquille citazioni rock wave anche) molto in debito col primo periodo dei Cure. 
Furono la compagine braidese che fu più in concorrenza con l'altra proveniente dalla medesima cittadina: gli S.T.U.P.R.O.
Questa la loro formazione: Paolo Degioannini chitarra e voce, Enzo Fissore voce e chitarra, Flavio Fraire basso, Alberto Furlani batteria.
I loro due brani inclusi (provenienti molto presumibilmente da un'unica registrazione live del 1985) si lasciano ben ascoltare (soprattutto 'Sadness'), peccato la qualità della tape sia più vigliacca nel loro caso (ripassare sempre da Venus qualora li vogliate approfondire in una migliore qualità...).


10. VIBRAZIONE (brani dal 26 al 32 / tape 2)



Chiusura di compilation (parte finale lato A e unica presenza sullo scarno lato B della seconda tape) affidata agli albesi Vibrazione. Una compagine rock wave sostanzialmente, con molto funk nel ritmo e tecnicamente molto apprezzabile. 
Loro avrebbero dovuto uscire immediatamente dopo A Place To survive con Lp sempre a produzione Suoni dal Profondo Nord, ma non credo se ne fece niente. Di sicuro realizzarono un demo a loro nome nel 1985 e parteciparono a varie rassegne del loro territorio.
Qui compaiono con 6 composizioni abbastanza orecchiabili, con testi rigorosamente in italiano. 
Questa la formazione: Mario Giachino voce e chitarra, Stefano Oberto chitarra, Bruno Cavagnero sax, Paolo Aloi basso, Giuseppe Celorio batteria ---> con spesso (come in alcuni brani anche di questa selezione) Elena Roggero alla voce e ai cori.


Buon Ascolto (purtroppo anche tra gli stridori a volte..)


Description of the double tape compilation in english: today a mysterious selection without year of realization (maybe 85-86 period), made by an unknown producer of the city of Cuneo (Piedmont region). All the tracks come from this district of Italy and show the very good potential of this zone (for other better works about Cuneo wave movement there's the Venus + On blog page http://venuspluson.blogspot.it/2011/11/aavv-place-to-survive.html ). Details of the Tracklists: 01-02. Cromolux (funky rock wave); 03. Dartos (jazz rock); 04-11. Display (Synthpop); 12. Doctor Sax (pop-rock wave); 13-19. Intolerance (minimal cold wave); 20. Low Noise (minimal cold wave); 21-22. Spleen (post-punk/darkwave); 24. Res Occulta (electro-experimental/ambient/cold wave); 25-26 Storm (post-punk); 27-32. Vibrazione (pop-rock wave).


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/Hrd8i8E3ba/Cuneo_Compilation_198x.html


Ringranziando infine F.d.P. per la condivisione, dedico il presente post alla memoria di Luca Musso e mando un caro saluto a quanti animarono questa formidabile stagione di rock cuneese.

Saluti.




sabato 2 agosto 2014

First Anniversary & Mickey and The Mouses



Rieccomi in questi primi di agosto..
Pensavate di esservi liberati di me per un po'? No no, torno a scrivere e a postare qualcosa...anche per 'celebrare' il primo anniversario del blog...


Primi Bilanci



Un anno fa, all'incirca, ideavo (e a stretto giro materializzavo) l'avvio di questo blog. Ero pieno di dubbi, molti blog stavano (stanno) chiudendo e l'attività dei protagonisti si stava (si sta) trasferendo su facebook o su altri social network (con reali vantaggi?). In più c'erano i rischi connessi alla condivisione di materiale sonoro in alcuni casi fuori dalle autorizzazioni (più per la possibilità di contattare tutti i coinvolti). Tante pippe mentali insomma, che dovevo fare..

In questo primo anno ho cercato di favorire l'ascolto di musica che non avevo ancora visto condivisa in altri luoghi virtuali (perchè prima di avviare ho seguito altri..) e di concentrarmi sui reperti sonori fuori catalogo (realizzati da etichette oggi 'defunte') o autoprodotti. Ho accompagnato queste mie condivisioni con alcune storie di corredo, non capendo mai fino infondo se quel che mi andava (andrà) maggiormente di fare era (sarà) cercare di narrare alcune cose o di condividere semplicemente un particolare prodotto musicale..'a noi piace un casino confonder le idee, però ci piacerebbe molto di più farvi ballare..ve lo garantisco..'

Comunque credo che raccontare qualcosa sia davvero il mio compito principale qui (anche se in molti verranno in questi paraggi solamente per incassare l'allegato sonoro e basta...c'est la vie bellezza!)..
Nel rielaborare certi fatti (cercando di non revisionarli, anche se è difficile --> la mia soggettività è insopprimibile), ho cercato di farlo nella maniera più oggettiva e rigorosa possibile, non sempre ci sarò riuscito, non sempre ci riuscirò.

Dato saliente per me sono stati i commenti che ho avuto il piacere di leggere scritti da ex componenti di band o da persone comunque interessate a quel che ho tentato di percorrere nel blog. Molti anonimi si son palesati per saluti, gradimenti e integrazioni.  Ringrazio tutti (anche i posteri toh!)

Tutto finora è filato liscio (o quasi). Mi auguro continui così. Ho cercato di ragionare bene ogni uscita e nel futuro tenterò di fare altrettanto (stando moderatamente attento a non cozzare platealmente contro gli interessi del comunque generoso 'revival commerciale'..). 
Non sarà facile, anche in futuro, aggirare le mille tagliole italiche che potrebbero propormisi lungo il cammino (si preparano tempi difficili per la 'vita' sul web ---> specie da quando esiste un nuovo regolamento emanato arbitrariamente dall'autorità per le telecomunicazioni..). Intendo comunque, primariamente, riuscire a non urtare le sensibilità di qualcuno di quei protagonisti wave per cause legate alle condivisioni documentali che propongo qui (su cui non ci guadagno niente). 

La trama di questo blog cercherà di rimanere la medesima anche per il futuro..finche' si potrà andare avanti, finchè avrò materiale che mi interesserà condividere, finche' avrò qualcosa da raccontare, finchè avrò voglia..finchè..finchè...


Ok, compiuti questi bilanci approssimaviti (spero non molto retorici), in alto i vostri cuori...per questo primo anniversario (oddio che angoscia gli anniversari..non amo le ricorrenze...diciamo che sto cavillando strumentalmente come sempre..) eccomi ottemperare ad un auto-promessa condivisoria svolta proprio un annetto fa, quando a Rimini vagheggiavo l'intento di condividere qualcosa dei....




MICKEY AND THE MOUSES





Ritorno a parlare di questa band (più diffusamente anche) perchè mi sembrava potesse abbinarsi bene al tema de ' l'anniversario estivo '...

D'estate infatti si pensa al mare (qualcuno che leggerà qui magari sarà pure al mare)..in molti in questo periodo per stemperare la calura (oddio, non che ce ne sia stata molta..) si andranno anche a tuffare, a fare balneazione...che cosa c'era di meglio da 'offrire' (ho pensato) se non condividere qualcosa di un gruppo che amava definire (calzantemente) il proprio stile musicale come balnear rock!
Ecco che ho ripreso un po' in mano le tracce di questa band (che apprezzo moltissimo, per l'originalità vera dimostrata nel periodo di attività) e ho lavorato un po' per sottoporvi un prodottino musicale speciale, proprio per l'occasione...

Per me i Mickey and The Mouses sono stati una band importante (lo ribadisco meglio anche qui) della primissima onda italiana, certo un po' lontani dai fastosi alfieri della darkeggiante onda fiorentina o di altre primissime scene locali (con tutte le loro peculiarità). 
Erano di Cattolica, marginali se vogliamo. Si sbatterono molto per farsi conoscere un po' e per un breve periodo ci riuscirono.
Furono invitati ad alcuni contest (come ad esempio il RockVillage del 1983 ad Ostia) e suonarono nei più importanti club della riviera adriatica (dai mitici Slego -Rimini- e Aleph Club -Gabicce Mare- al Nirvana di Ravenna) e riuscirono anche ad esibirsi in TV (su Rai 3 ad Orecchiocchio..) ed in uno dei templi della capitale della wave italiana, al Manila di Firenze. 
Non fu una band che riuscì a sfondare ok! ma alla fine in quante 'sfondarono'? la maggiorparte implosero nell'impossibilità di concretizzare.... 
I nostri topolini da spiaggia sono importanti da ricordare perchè (secondo me) provarono autenticamente a sondare una via del tutto italiana alla new wave. Un esperimento purtroppo che trovò apprezzamenti soltanto nel mondo limitato del rock alternativo italiano di allora, fra i soliti addetti ai lavori e i pochi interessati fuori dal mondo delle solite canzonette.

I protagonisti di questa avventura musicale (tra l'80 e l'84) furono: Pierluigi Gasperoni chitarra, Luigi Silvori batteria, Mirco Monticelli basso (e occasionalmente chitarra), Alfredo Ferrucci voce e Pierangelo Caforio tastiere. 
Al loro fianco nelle loro attività furono poi altre due figure essenziali: Andrea Dubla (sul fronte 'marketing') e Maurizio Castelvetro (addetto ai canali 'mass mediali').

Perchè sopra ho detto che furono autenticamente originali? La loro musica è abbastanza eloquente in questo (sentendo ve ne accorgerete..). Pur ascoltandone tanta di new wave italiana ed anche estera (parecchia anche 'minore') non ho mai rintracciato niente di simile a quanto cercarono di proporre i Mickey and The Mouses.
La definizione Balnear Rock è davvero azzeccata. C'è tutta un'estetica ritmica oltre che iconografica (sempre imbastita dalla band) che porta in questa particolare dimensione musical-artistica.

Mescolarono nella loro proposta musicale moltissime cose, guardando ad un certo passato, soprattutto italiano (--> a quel mondo tra gli anni 50 e inizio 60 pieno di bulli da spiaggia e buon costumi da infrangere), e riadattando certe tendenze del loro presente in una chiave sorprendentemente personale. 
Condirono il tutto con un'abbondante spruzzata della loro tipicità locale, facendosi paladini di quello spirito romagnolo più autentico, quello bonario e gradasso (anche grasso a volte), pieno di pungente ironia. Incarnarono, esasperandolo, questo loro mondo di appartenenza e al contempo lo criticarono dal di dentro, prendendo in giro soprattutto l'industria del divertimento di allora.

Curiosate qui (ne val la pena!) per saperne di più  http://castelvetro.info/mickey/mikipedia/mikipedia.htm o anche qui per visionare reperti grafici http://castelvetro.info/mickey/home.htm .

Ricordatone le gesta (narrate meglio stavolta), non mi resta infine che agevolarvi l'inserto sonoro organizzato da me con diverso materiale 'topolesco'...


'Collection 1981-1983'


Demo '81

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2 Brani Live in Cattolica (1981)

+

Shake The Albergator / Detectives (7'' 1982)

 +

3 Brani Live in Rimini (1983)


Ecco quanto di meglio mi è stato possibile di ripulire e di sistemare riguardo questa band. Non è un'uscita ufficiale nè una raccolta strutturata da altri...diciamo che è una mia composizione omaggio (a voi che giungete qui) e di tributo ai Mickey and The Mouses.

All'interno della cartella di ascolto troverete il materiale in ordine cronologico, giusto per favorirvi un piccolo viaggio nel mondo musicale -un po' pazzo- di questi 'musicisti da spiaggia' (vestivano anche alla marinara sul palco!). 
Un mondo tra il serio ed il faceto, che musicalmente risentiva di diversissime influenze: dalla new wave (quella dei DEVO e degli Oingo Boingo ad esempio) al post-punk (quello più funkeggiante magari, stile The Fall), dal liscio da balera allo shake d'inizio anni 60, fino ai ritmi caraibici passando per chi sa quali altre citazioni (chi più ne ha più ne metta insomma!)
Ho l'impressione che i 'nostri' sentissero tantissima musica per arrivare a concepire un simile guazzabuglio, soprendentemente armonico però!

I brani erano quasi tutti cortissimi (al massimo 3 minuti) sempre sparati con frenetici ritmi --> Forse nella bulimica offerta romagnola speravano di poter attirare l'attenzione, anche se per poco, di un pubblico all'eterna ricerca d'altro, sempre distratto dall'idea della prossima cosa da fare per divertirsi. 

Con ironia si crearono il loro spazio..anche se, alla fine, bisogna riconoscerlo (ad un attento ascolto) questi 'tipi/topi da spiaggia' erano fondamentalmente abili musicisti, ci sapevano davvero fare con gli strumenti: chitarre sincopate, colpi di synth e di giocattolini elettronici spiazzanti e geniali, rullate di batteria da far invidiare percussionisti africani, un basso sempre stiloso etc... Il tutto interpretato da una voce davvero all'altezza.
Buon Ascolto...


Description of the Collection in english: today for you, international friends, a sort of collection (made by myself) with all the remarkable recordings of the Mickey and The Mouses band (Cattolica, Emilia-Romagna region 80-84 http://castelvetro.info/mickey/home.htm ). A great selection thinked for summertime moments -but not only- in a perfect balneral style (following the definition of the band) with all the best tracks from the whole period of this original musical experience. In sequence you can find their first demo tape (without cover, i'm sorry!) recorded in 1981, some live tracks (1981-1983) and their only one official 7 inches produced in 1982 by L.M. Records (a little label from Bologna, important for the early italian wave, especially in this zone). The musical mix built by the band was really various: new wave, post-punk, caraibean rhythms, 60s twist, surf rock, traditional dances of romagna etc. An enjoyable sound to encourage the mood !

Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/b5adI9Ooce/Mouses_collection_81-83.html


Saluti/Greetings.



sabato 19 luglio 2014

Rare 7 Inches Week: Day 7, Luna Incostante



Eccolo l'ultimo graffio della settimana a 7 pollici...ho aspettato il fresco serale per farmi coraggio nella elaborazione del post...per voi c'è in sharing un bel lavoretto dei....



LUNA INCOSTANTE




Questa band se ricordate è già finita con un paio di brani su questo blog (con la compilation RadioAzioni). Torno a riparlarne meglio e a condividerne qualcosa come promesso (proprio in quell'occasione).

I Luna Incostante sono stati una band molto importante dell'underground torinese (questa volta lo specifico meglio!). Partono con una prima formazione ad inizio anni 80 come Nickelcat (producendo in questa fase soltanto un demo) e poco dopo assumono il loro nome definitivo per portarlo avanti fino al 97 (anno in cui si rintracciano le ultime orme del progetto).
Cambieranno molte volte componenti e stile musicale, e l'unico costante motore della band sarà Valerio Bianco, il brillantissimo vocalist della band, autore anche dei testi.

Già nel loro primo periodo riuscirono a farsi notare abbondantemente, tant'è che furono invitati a partecipare con un brano alla mitica compilation 'Ti Dico Demo' del 1985, dove si affacciarono per la prima volta in una produzione di qualità alcune delle band più significative del movimento wave torinese.
In questi esordi i Luna Incostante impressionarono con un vibrante e ben curato rock wave (molto post-punk anche), in grado di suscitare gli elogi di molti (anche sulle riviste/fanze dell'epoca).

Purtroppo durante gli anni 80, nonostante queste ammirevoli doti, non fu concessa loro la possibilità di andare oltre la semplice auto-produzione. Produssero molti nastri e suonarono dove poterono (anche splittando palchi con band più in vista, più fortunate magari nel poter fare anche qualche disco).

Sul finire degli 80 nel sound si fecero più alternative (anche i due brani su RadioAzioni ne sono una prova) e cominciarono a sondare un gusto più neo-prog (grazie soprattutto all'inserimento del flauto nel quadro compositivo, suonato proprio da Valerio Bianco).
Da qui partì per loro la fase di maggior 'successo' (quel che non colsero immeritatamente nel periodo più wave) che vedrà i Luna Incostante, con una formazione consolidata, riuscire finalmente a giungere per ben due volte all'agognato disco (sempre con la Mellow Records, faro produttivo del movimento neo-prog italiano ed internazionale negli anni 90).

In tempi recenti la band è tornata in auge grazie ad una compilation prodotta nel 2013 dalla Spittle Records, associata al libro di Federico Gugliemi 'Noi Conquisteremo La Luna', con all'interno un loro pezzone ('Anni Spezzati') proveniente dal primo periodo del gruppo, quello più post-punk..se vi capita trovatevela...

Per voi qui c'è il loro unico disco realizzato negli anni 80...



'La Provvidenza (7'' 1987)'



E' il primo sette pollici del lotto settimanale ad avere al suo interno più di due brani. Un dischetto che ho cercato molto e che alla fine sono riuscito ad ascoltare (e non mi ha deluso..).
Ha una storia particolare questo lavoro e la racconta bene sul suo blog Maurizio 'Mefi' Arietti: http://theamazingmefi.blogspot.it/search/label/Mefi%20Records  .
In pratica proprio questo ex-componente della band arrivò a curare la produzione del disco: ecco perchè sopra ho forzato il discorso parlando di auto-produzione per tutti gli anni 80...

La Mefi Records curò questo lavoro in un modo davvero esemplare (dall'artwork fino alla veste grafica del disco), facendo le prove per la loro seconda ed ultima produzione (progetto produttivo di breve corso ahimè): quella di uno dei primi dischi dei Sick Rose --> una delle band di culto del garage punk italiano anni 80 (la Mefi ha fatto in tempo a mettere uno zampino nella storia del rock alternativo nazionale in pratica).

Su questo godibilissimo 7 pollici si condensò la grande qualità musicale dei Luna Incostante di quel periodo: nel lato A venne inserita una cover di 'I Heard It Through The Grapevine' (partendo da un arrangiamento dei Creedence), decisamente gradevole e ben fatta (con un finale post-punkizzato); nel lato B compaiono invece due ottime composizioni della band: 'Iene, Scimmie e Pappagalli' (con un'atmosfera tesa e un testo molto ispirato) e 'Quintetto -Ovvero la Speranza-' (con un ritmo più energico, tra ancoraggi rock wave ben saldi nell'andamento complessivo e riferimenti alternative rock che a me sembrano molto alla U2).

Un lavoro che magari qualcuno aveva già adocchiato e che ora giunge alle orecchie di quanti hanno vecchia e nuova costanza nel seguire questo blog...buon ascolto !


Special 7 Inches Week --> Day 7, description in english: Last work of the sequence with the band Luna Incostante (Turin, Piedmont region 1980-1997). A very good ensemble with a long career, a true starring of the important wave movement of their zone. They started as a post-punk/wave group, at the end of the 80s they become alternative and in their 'most famous' period (with 2 records with the label Mellow Records) play a suggestive neo-prog. Here, with this rare 7 inches, we find the band in their late post-punk period, with the first alternative rock applications (following the lessons of bands such U2). In the first side a very good cover of 'I Heard It Through The Grapevine' --> following the version of The Creedence (with a very good final, fondamentally post-punk); in the B side 2 compositions of the band: 'Iene, Scimmie e Pappagalli' (with a tend rhythm) and 'Quintetto -ovvero la speranza-' (very agitated).

Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/0Qf7cD-gce/Luna_Incostante_7-1987.html


Tributi anche per quest'oggi ad F.d.P. per la condivizione, qualche osanna di massima stima a chi incarnò i Luna Incostante and (at end!) un ringraziamento a quanti  stanno bonariamente apprezzando i miei sforzi su questo blog (che forse, visto il caldo, manderò in naftalina per un po' di giorni..).

Saluti.



venerdì 18 luglio 2014

Rare 7 Inches Week: Day 6, A.C.T.H.



In mezzo a questo caldo spero gradirete un po' di roba tosta e ben ritmata (per tirarvi su' diciamo...)...per la sesta condivisione della settimana a 7 pollici ci affidiamo ai the...



A.C.T.H.




Gli A.C.T.H. sono stati forse la punk rock band veronese più in vista negli anni 80. Furono fondati (nel 1983 circa) da Pierluigi Marchi (come vocalist), Gianluca Zingarlini (chitarrista, col cantante l'unico che sarà sempre presente per tutta la durata del progetto), Romi Ferretti (bassista, lo stesso che dall'89 avrebbe lasciato per entrare nei modenesi Rats) e Guido Pesaro (batteria). 
Videro alternarsi diversi elementi nella line up e riuscirono in un arco di carriera piuttosto lungo a ricavarsi una notevolissima visibilità. 
Data la loro valenza musicale, riuscirono anche a compiere un vero e proprio tour (nell'86) in Spagna e in terra basca (dove fiancheggiarono la locale aspirazione indipendententista). Roba mica da tutti..

Fecevano un punk rock molto combattivo, debitore di varie influenze: punk 77, post-punk, proto-punk, combat rock alla Clash etc... 
Produttivamente furono molto prolifici per circa tre lustri (dall'85 -col primo demo- al 99), parteciparono a diverse compilation (soprattutto di area punk/hardcore) e riuscirono a fare diversi dischi (due dei quali osannati dalla critica specializzata dell'epoca: 'Ultimo Party' -1987- e 'Iguana' -1990).

Oggi gli A.C.T.H. suonano occasionalmente in alcune date senza aver perso un briciolo della loro carica (qui per seguirli: https://www.facebook.com/pages/ACTH/173926272139 )...di recente hanno anche realizzato un Greatest Hits (nel 2014)...se volete farvi un'idea sul loro sound, ecco per voi in agevolazione un 7 pollici proveniente dal loro primo e agguerritissimo periodo....


 'Soli Si Muore (7'' 1988)'



Rispetto alla primissima formazione qui assistiamo ad uno dei primi cambi della guardia nella line up: troviamo infatti già Lelio Maira alla batteria al posto di Guido Pesaro. Ovviamente anche con questo avvicendamento restò intatta la loro potenza sonora...

Riguardo ai due brani del disco c'è da segnalare la presenza di una cover di Patrick Samsom (assolutamente vulcanizzata nel ritmo) e il fatto che la band provasse qui a definire il proprio sound come power pop (pop potente). Non temete quest'ultimo termine però, i risultati furono abbondantemente punk rock (con spruzzatine garage magari), della migliore risma ! Buona riemersione dal caldo con i decibel degli A.C.T.H. ..


Special 7 Inches Week --> Day 6, description in english: Hello guys and girls, today a rare release form the punk wave band the A.C.T.H. (Verona, Veneto region 84-99). They were the most notable punk rock band of their city and they produced a really good number of records from the middle of the 80s. Their sound is a mix of different influences: punk 77, post-punk, proto-punk, combat rock clash oriented etc..The 2 very good tracks of 'Soli Si Muore' (1988) are a perfect example of their style (here a bit influenced by garage rock too).

Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/K9qvCzNnba/ACTH_7-1988.html


Ringraziamenti ad F.d.P. per la condisione e a domani per l'ultimo appuntamento settimanale..

Saluti.



giovedì 17 luglio 2014

Rare 7 Inches Week: Day 5, Kind of Cthulhu



Quinta proposta della settimana 7 inches...questa volta entriamo dritti dritti nella sezione sperimentazioni wave... e lo facciamo con i........



KIND OF CTHULHU




Eccoci al cospetto di un interessante progetto parmense che sembra esser stato attivo soltanto nella seconda metà degli 80 e che sorse in estrema simbiosi col collettivo elettro-industriale Tomografia Assiale Computerizzata ( http://it.wikipedia.org/wiki/Tomografia_Assiale_Computerizzata_%28gruppo_musicale%29 / http://www.neurohabitat.it/NeuroHabitat/T.A.C._bio.html ). 
I Kind of Cthulhu presero il nome dal noto ciclo di racconti scritto da Lovercraft e dedicato ad una deità mostruosa chiamata proprio Cthulhu ( http://it.wikipedia.org/wiki/Cthulhu ). Un nome che, già da solo, descrive in una chiave aprioristica i propositi ideologico-compositivi di questa band...abbastanza oscuretti.

Il quartetto base del progetto (presumibilmente quello in foto) fu il seguente: Andrea Ascenso polistrumentista/voci, Antonio Menozzi polistrumentista/voci, Marco Cattabiani synth/effetti, Mario Mascitelli percussioni. Ad essi nelle realizzazioni si sarebbero aggiunti od avvicendati altri musicisti: il sassofonista Massimo Colonna, la violinista Paola Sartori, la clarinettista e vocalist Patrizia Mattioli, Andrea Azzali et altri.

In che cosa consistette la musica dei Kind of Cthulhu? L'atmosfera complessiva del loro stile musicale si indirizzò su terreni piuttosto darkeggianti, anche se la mission prevalente sembra esser stata la speriementazione a tutto tondo.
La loro musica era un tentativo (decisamente riuscito) di miscelare diversi sound tra loro: post-punk, avant-prog, neo-folk (con rimandi medievaleggianti), musica elettronica, industrial e new wave (questi almeno i rintracciamenti principali..).

Riusciurono a fare due dischi con la Azteco Records gestita da Simon Balestrazzi dei T.A.C...ovviamente tra questi vi tocca il loro 7 pollici d'esordio vinilico...



'Who'm I ? (7'' 1986)'



Ora, subito mi direte che la copertina vi sembra un po' strana per un disco, avete ragione, di solito sono quadrate per contenere un cerchio in spessore...questa però è una copertina atipica: il disco infatti fu racchiuso in una specie di quadernotto rigido con dentro, associato al 7'', un libricino in bella grafica (consultabile ahimè soltanto qui: http://www.discogs.com/viewimages?release=1115799 ). Sperimentali anche in questo...

I due brani compresi in questo 7 pollici ci consentono di assaggiare bene l'originale proposta musicale dei Kind of Cthulhu; entrambi i pezzi, quasi interamente strumentali, si differenziano per la prevalenza di genere: il primo con un andamento più new wave (grazie alla centrale presenza del basso e al ritmo della batteria) con rimandi prog (grazie ad un certo uso della tastiera) e industrial; il secondo con un impianto decisamente neo-folk (fin dall'intro) grazie all'uso del flauto e delle percussioni (con condimenti rumoristici vari anche qui). I brevi cantati inseriti mi ricordano i Virgin Prunes..

Dopo questo lavoro arriveranno a fare un intero Lp (descritto/un tempo condiviso qui: http://ilgolpeeluva.blogspot.it/2011/03/kind-of-cthulhu-wadjiwing-azteco-1987.html ) dove avrebbero espresso ulteriormente (coadiuvati) la loro vena sperimentale.

Un sound per chi ama le cose inusuali. Buon Ascolto...


Special 7 Inches Week --> Day 5, description in english: hi international people, the current shot is for experimental wave lovers. We can find today a work from the original ensemble Kind of Cthulhu (Parma -Emilia Romagna region-, second half of the 80s), a rare 7 inches recorded in 1986 by the short lived label managed by Simon Balestrazzi (musician/vocalist of the industrial collective Tomografia Assiale Computerizzata http://www.neurohabitat.it/NeuroHabitat/T.A.C._bio.html ). The 2 tracks represent very well the original mixture of sounds built by the band: post-punk, new wave, industrial, neo-folk & avant-prog.


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/BnRTEep-ce/Kind_of_Cthulhu_7-1986.html


Ringraziamenti a Mad Max per alcune info e per la foto. A domani per il penultimo rifornimento a 7 galloni...

Saluti.



mercoledì 16 luglio 2014

Rare 7 Inches Week: Day 4, Panjandrum




Eccoci giunti alla quarta giornata della settimana tematizzata sui 7 pollici abbastanza rari...torniamo a Roma con un'altra ottima band (dopo i Fasten Belt)...anche in questa occasione (purtroppo) trattasi di 'discografia' ufficiale e completa...conosciamo un po' i......



PANJANDRUM





Eccoci al cospetto di un'altra band ingiustamente caduta nel dimenticatoio troppo presto, che dal 1980 fu attiva per 4 anni prima di interrompere la sua attività.
Una compagine dalla mirabile levatura tecnica che al tempo seppe farsi notare soprattutto nella capitale. Era autrice di un gran bel post-punk (molto in debito coi Joy Division, ma non solo) compenetrato da tante 'lezioni' rock degli anni ad essa precedenti, molta psichedelia soprattutto (Velvet Underground e Pink Floyd su tutti). 

La formazione della band era così composta: Federico Bella cantante e occasionalmente ai synth, Enrico Martines alla chitarra, Marco Zaccaron al basso (ma eventualmente anche alla chitarra) e Daniele Del Moro alla batteria.

Dopo l’inziale periodo di rodaggio, fra il 1982 e 1983 i Panjandrum suonarono in diversi eventi; sono da ricordare a tal proposito due concerti: quello tenuto in Piazza Re di Roma (all’interno della ‘Festa dell’Incontro’) e il live al ‘Teatro Tenda 7UP’ davanti a più di 5.000 persone.

La loro musica, specie per via del cantato (eseguito dall'ottimo Federico Bella), puo' risultare sia cold che dream. Qualcuno degli ex-componenti ha reso disponibili alcuni brani Panjandrum su Hitlantis, ascoltare qui per gradire: http://www.hitlantis.com/#/panjandrum . Se volete invece custodire in versione mp3 il loro unico dischetto, ecco la proposta odierna...



'Sunday Is Down / A Grey Landing On A Country Club (7'' 1983)'



Per me questa registrazione, oltre a racchiudere i sogni di 4 ragazzi (che ci sapevano fare..), contiene altre due piccole perle della prima new wave italiana.
Entrambi i brani si avvalgono di basi ritmiche tipicamente post-punk: il primo, 'Sunday is Down', leggermente più movimentato con in evidenza un ottimo basso (anche se tutti gli strumenti erano all'altezza, qui e nella b side); il secondo, 'A Grey Landing On A Country Club', con tempi decisamente quieti ed estatici, con un'atmosfera complessivamente psichedelica (---> i Pink Floyd erano qui davvero nel cuore e nella mente...i Pink Floyd nel loro periodo migliore, aggiungo..).
Meriterebbero una collection questi Panjandrum, sarebbero rimasterizzazioni non sprecate...
Buon Ascolto...


Special 7 Inches Week --> Day 4, description in english: dear foreigner friends, today another real rare release from the italian underground wave movement, Panjandrum (Rome 1980-1984). A band with the Joy Division in the heart but not only (especially the best psychedelia of the 70s). Their only record (the shared) was self-produced in 1983 with 2 enchanting tracks with post-punk rhythmic bases: the first, 'Sunday is Down', more movemented; the second, 'A Grey Landing On A Country Club', with a relaxing walk, very psychedelic (great love for the Pink Floyd here). The definitive sound of the 2 songs plays a bit coldwave (thanks to the vocals mostly).


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/iRC6x3lSba/Panjandrum_7-1983.html



Per questa condivisione ringrazio l'opera di Gabriele. A domani per un altro giretto in 7 pollici.

Saluti.



martedì 15 luglio 2014

Rare 7 Inches Week: Day 3, Teobaldi Rock



Terza giornatina della settimana con proposte in formato seven inches...poche chiacchere introduttive..ecco la condivisione odierna...la 'discografia' dei...



TEOBALDI ROCK



Qualcuno li conosce? Gli esordi di un cantante bolognese vi dicono qualcosa? No?!?
Bene, diciamo che questo gruppetto è oggi purtroppo e perlopiù dimenticato (ingiustamente). Si formarono nel 1976 ed ebbero il loro lusinghiero spazietto all'interno del brulicante fermento punk/wave bolognese di fine anni 70-inizio anni 80. Vide tra le sue fila, agli esordi, un giovanissimo..Luca Carboni (qui come chitarrista e compositore di musiche e testi).

Con lui saranno in questa avventura: Andrea Bellodi, Giovanni Cannamela, Antonello Giorgi, Nicola Lenzi e Marco Toschi.

I Teobaldi Rock si esibiranno svariate volte sin dalla loro fondazione fino al 1980, anno in cui parteciperanno all'importante rassegna Bologna Rock 80 (quella immediatamente seguente alla deflagrante manifestazione di appena un anno prima...questa qui: http://radiomolotov.blogspot.it/2012/11/vvaa-non-disperdetevi-bologna-rock-2003.html ).
Prima di accantonare il progetto registrarono il loro unico disco...il sottostante....


'L.N. / Odore D'Inverno (7'' 1981)'



La presente registrazione fu pubblicata dall'etichetta reggio-emiliana Bazar e fu distribuita soltanto localmente (intorno a Bologna sostanzialmente..tra sorsi di lambrusco e assaggi di lasagna). 
Il gruppo si sarebbe sciolto immediatamente dopo, lasciando Carboni in cerca di altre strade (di lì a poco avrebbe avviato contatti con Dalla, gli Stadio etc..e fatto il suo primo disco nel 1983, pubblicato dalla RCA nell'84).

I due brani contenuti in questo 7 inches sono entrambi molto apprezzabili, certamente timbrati da un'accattivante ritmica rock wave (anche molto svelta, quasi punk in alcuni passaggi). Il cantato sembra ancora risentire fortemente di inlfluenze prog (anche la musica ha qua e là dei rimandi a questo genere). 
Nel complesso un buon lascito sonoro che credo potrà risultare interessante per gli amanti di reperti provenienti dalla prima ondata wave italiana. Buon ascolto...
 

Special 7 Inches Week --> Day 3, description in english: another true rare recording from the early italian wave, made by Teobaldi Rock (Bologna, Emilia Romagna region - 1976-1981). The work includes 2 enjoyable tracks recorded at the end of the musical experience of the band (1981) in a clair rock wave style (maybe with vocals influenced by late-prog tendencies). The Teobaldi Rock were one of the very good groups of the Bologna Rock movement (one of the first punk wave scene in Italy --> listen to here: http://radiomolotov.blogspot.it/2012/11/vvaa-non-disperdetevi-bologna-rock-2003.html ). History of the italian wave! 

Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/n2wq6Jl1ce/Teobaldi_Rock_7-1981.html


A domani per altra musica a 7 pollici.

Saluti.



lunedì 14 luglio 2014

Rare 7 Inches Week: Day 2, Faust'O




Salve, eccoci nel secondo giorno della settimana random con 7 pollici rari...per questo giro mi avventuro nella storia pura della wave italiana...mi è venuto in mente di condividere un mini dischetto di un artista wave davvero cruciale...non vedendo ancora in nessun posto questo suo lavoro ho pensato che forse potevo sottoporlo io ad una mini-attenzione...l'artista in questione è....


FAUST'O



E' un tributo cari miei/care mie, ad un personaggio che stimo moltissimo e che ha decisamente fatto la storia della musica alternativa italiana (un solito sconosciuto illustre ai più..). 
Molti critici lo hanno ribattezzato (non ha torto e già da inizio carriera) il David Bowie del rock all'italiana. Come Bowie infatti ha anticipato nel proprio contesto (nel presente caso, quello asfittico della proposta musicale italiana) tendenze che sarebbero state meglio sondate negli anni immediatamente successivi.

Fausto Rossi (questo il nome completo del 'duca bianco italiano') ha coltivato fin da giovanissimo una formazione musicale del tutto originale e dai forti riferimenti internazionali. 
Da Sacile (Pordenone..dove ci sarebbe stato il Great Complotto...questa terra era decisamente vocata a produrre avanguardia in quegli anni..) presto si trasferì con la famiglia a Milano dove in una dimensione quasi solipsistica coltiverà ascolti musicali davvero sui generis per un ragazzo italiano di quegli anni: tanto rude garage 60s, il surf dei Beach Boys, il primo proto-punk (MC5/Stooges) e le avanguardie americane anni 70 (Hendrix e Velvet Underground su tutti).
Sarà questo suo bagaglio conoscitivo che lo porterà a fare musica originale (sempre per il contesto italiano) sul finire degli anni 70 --> quando nello stivale quasi tutti si dibattevano nel campo della musica rock o alternativa con dettami metabolizzati già da un bel pezzo...
Dopo aver maturato contatti importanti nell'ambiente musicale milanese, la lungimirante label Ascolto (gestita da Caterina Caselli e da un suo staff) imparentata con la CGD (l'etichetta gestita dal marito della Caselli, altro circuito produttivo molto importante per la n.w. italiana) concesse a Fausto la fulminante uscita nel 1978 di un Lp rivoluzionario: 'Suicidio'. Un lavoro davvero avanti, anticipatore delle tematiche intimiste che avrebbero caretterizzato il successivo ambiente dark musicale (non solo italiano, visto l'anno..). Un avvio che difatto contribuì, assieme a pochissimi altri lavori del nostro paese di allora, ad importare la new wave in Italia. 
Questa sua prima produzione, seppur attraversata da rimandi ad altre sonorità tipiche dei tardi anni 70, rientra di diritto nel campo dell'avanguardia vera: un anno di anticipo su quasi tutti i musicisti italiani che si sarebbero definiti waver.

Fatto questo incredibile esordio, Fausto avrebbe completato l'assalto alle nuove sonorità con altri due album fondamentali: 'Poco Zucchero' (1979) e 'J'Accuse... Amore Mio' (1980).
Fra questi fantastici lavori tanti brani-perla della prima new wave italiana: 'Benvenuti tra i rifiuti', 'Godi', 'Vincent Price', 'Funerale a Praga' (già coldwave e minimal...). 'Radioattività', 'Hotel Plaza' etc.. . 

Grande curatore dei testi, fin da questa prima sfornata sviscererà una grande carica libertaria, con pochi eguali nella storia della musica italiana (magari si ispirassero oggi a lui quanti provano a dir qualcosa..in confronto sento parecchie pecore timide...con tutto il rispetto per le pecore..).

Dopo aver così mirabilmente dato alle stampe nel nostro bel paese il manuale cencelli della new wave con tutti i crismi di quella internazionale, non pago, il nostro Fausto, fece un album shock nel 1982 (che venne anche mal digerito da certa critica di allora..): 'Out Now'. 
Qui ancora una volta anticipò i tempi, preconizzando un certo dark ambient contaminato d'elettronica che sempre nel nostro beneamato posticino del mondo avrebbe avuto maggior sondaggio tra i musicisti alternativi di inizio anni 90. 

Compiuto questo ulteriore passaggio ancora avanti!, uscirono altri due album di elegante synthpop a nome Faust'O: un self-titled e 'Love Story'. 

Ad inizio degli anni 90 il nostro riassunse definitivamente il suo nome completo per le sue nuove produzioni e collaborazioni (tra cui in questa fase quelle coi Massimo Volume e con il duo sperimentale milanese La 1919). 

Da qui fino ai nostri giorni Fausto Rossi ha continuato sempre a coltivare una sua straordinaria dimensione sperimentale ed originale, proponendosi in tempi recenti anche in una chiave acustica (che gli ha valso tante date accompagnato dal suo valido giro di amici-musicisti).
Qui ad ogni modo potete seguirlo e saperne di più: http://www.faustorossi.net/ .


Bene, dopo cotanto omaggio quasi sintetico alla sua grandiosa camminata artistica..provo ora a condividere un suo 7 pollici che non ho notato in condivisione su altri luoghi virtuali (-avviso per i lettori: cuoriosare sul blog TheColdtears per altro suo materiale potrebbe non risultare sbagliato...-)..ecco a voi...


'Anche Zimmermann / Kleenex (7'' 1978)'



Il presente dischetto fu prodotto nello stesso anno d'esordio di Suicidio (1978 quindi) e raccoglie due brani che non finirono su questo primo Lp targato Faust'O (stessa etichetta: Ascolto/CGD). 
Entrambi i brani risentono di prime forti intuizioni new wave (se fosse stato a Londra chissà quale altra fortuna avrebbe avuto il nostro Fausto..).
Nel ritmo spicca l'ironica 'Anche Zimmermann', dove il nostro autore d'avanguardia -magari a sua insaputa- prende un po' in giro un'altra avanguardia, quella di Bernd Alois Zimmermann -che comunque ammirava-. Decisamente diversa la b-side 'Kleenex': più elettro e cupa ma non per questo meno ironica..che testi eccezionali anche qui per Faust'O!.
Buon Ascolto...


Special 7 Inches Week --> Day 2, description in english: today here a rare little record from the early period of the solist Faust'O ( http://www.faustorossi.net/ ), a sort of legendary artist of the early italian wave scene with 3 great works between the period 78-80: 'Suicidio', 'Poco Zucchero' and 'J'Accuse... Amore Mio' (with other really good releases from 1982 to 1985). 
For his peculiar and large contribution to the development of the italian alternative music (between 70's and 80s) in the world of the national critics is called the 'italian David Bowie'. 
The 2 tracks of this 7 inches produced in 1978 show rare examples of first italian new wave rhythms: 'Anche Zimmermann' more frenetic and 'Kleenex' with electro bases and a sort of dark scent.

Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/f7ScDI5Dce/fausto_7-1978.html


A domani per la terza proposta calibro 7.

Saluti.