sabato 27 settembre 2014

Some Songs Are Better Than Others (compilation 1987)




Quest'oggi cari followers, vi agevolo una bella compilation (credo rimasta fino ad ora abbastanza inedita per il web..) con dentro una appetitosa rassegna di progetti e nomi super-significativi del nuovo rock anni 80 piemontese (prevalentemente torinese)...vai con l'illustrazione !



'SOME SONGS ARE BETTER THAN OTHERS'





A mo' di presentazione, posso dire ben poco, specie riguardo al curatore o l'etichetta che curò l'uscita di questa tape compilation. Sulla folder (molto semplice e poco particolareggiata) compare soltanto un riferimento (con tanto di numero di telefono, oggi inesistente..non provate a chiamare!): Santa Cecilia.
Ora capire chi si celasse precisamente dietro questo psedunimo è compito arduo. Forse era una tape label attiva nell'underground torinese, gestita da qualcuno dei soggetti coinvolti nella compilation. Il numero di serie (quel 106 che notate anche qui sopra) lascia supporre che questa 'Some Songs Are Better Than Others' sia stata l'uscita numero 6 del primo anno di attività di questo canale produttivo, forse chiusosi abbastanza presto. Sul web non si trova niente riguardo questa Santa Cecilia (a meno che non cerchiate la santa, che guarda caso è la patrona della musica...protettrice della buona musica e di tutti i buoni muscisti: da qui forse il gioco promozionale nel titolo della presente compilation! Tutte supposizioni...amen!).

A livello stilistico si spazia molto all'interno della tracklist: molto mod rock (garage), diversa proposta dal sapore wave, ballads e alcuni sperimentalismi.



Le Band / I Progetti Musicali nella Compilation



01. GG RESTAGNO - 'Take It or Leave It' (lato A)



Eccoci qua, in inizio di compilation, al cospetto del primo dei grossi nomi dell'ondata di nuovo rock piemontese che vi promettevo sopra essere ricompresi in questa girandola musicale.
Chi è stato nella Torino anni 80 Gigi Restagno? A molti sembrerà una domanda retorica questa. Agli altri dirò che ha rappresentato molto, ha fatto molto in quegli anni e ha contribuito a diffondere il verbo punk/new wave e del mod revival non solo nella sua città ma anche in tutta Italia.
Oltre ad esser stato per anni conduttore di punta di Radio Flash (faro della promozione a Torino del nuovo rock internazionale già dai 70) assieme a Martin Mixo (Paolo Damasio), fin dai primi anni 80 ha suonato in molte band importanti per la sua scena locale ed anche nazionale, andando in rapida successione: Blind Alley (80-83, una delle prime band mod italiane attualizzate in chiave post-punk/wave), Deafear (82-85, uno dei migliori progetti darkwave torinesi), Misfits (mod rock seconda metà anni 80, di cui sotto), Leggendari Singles (mod!), i Poker, i Pockets (quest'ultimi due già d'inizio anni 90, sempre mod e indie rock) e chissà quante altre collaborazioni...
E' morto neanche quarantenne nel 1997 per overdose (nell'umana brillantezza che lo contraddistingueva era anche fragile..). Ogni anno a suo nome si svolge a Torino un memorial per omaggiarlo. Questo è il sito collegato all'avento dove si puo' sapere molto di Gigi (con molte testimonianze di chi lo ha conosciuto..) e ascoltare anche qualcosa dalla sua nutrita produzione musicale: http://www.gigirestagno.info/ .
Qui nella compilation trovate (per iniziare!) un suo brano quasi sicuramente suonato assieme ai Misfits (molto ben ritmato ed indie mod rock).


02. KNOT TOULOUSE - 'Sometimes The Sun' (lato A)



Al secondo posto nella tracklist troviamo una band dell'alessandrino (gli unici intrusi nella compilation dal punto di vista geografico, non essendo di Torino): i Knot Toulouse. Un gruppo molto significativo nell'underground rock 80 italiano e ben in evidenza anche ad inizio anni 90.
Partiti nell'84 dapprima come Knots, si fecero autenticamente ben apprezzare: all'inizio come alfieri del post-punk psichedelico (che prese ad andare molto di moda anche in Italia nella metà degli anni 80), poi punta avanzata soprattutto della psichedelia folk italiana almeno fino al 1996-1997 (gli ultimi anni con loro ultime uscite: l'Ep 'Open Sesame' e la partecipazione alla compilation 'Floralia Vol. 1'). Li scritturò per un paio di dischi anche la fiorentina Contempo Records (un 7 pollici self-titled nel 1986 e un Cd nel 1992 'Carnival Alley 5 pm').
Per saperne di più riguardo la loro storia potete curiosare qui: https://www.facebook.com/pages/Knot-Toulouse/255422476301 .
Questa la line up anni 80 più duratura: Gianrico Bezzato voce/chitarra, Roby Ghiazza basso, Achille Vacca batteria, Paolo Archetti chitarra/voce. In foto compaiono invece (dopo Bezzato e Ghiazza, venendo da sinistra) Enrico Pesce e Federico Massarino.


03. SARA CLOUDS & RISING FOGS - 'Out of The Shodows' (lato A)

Come terza proposta del lato A troviamo l'unico brano incluso (e rintracciabile nella galassia dello sharing virtuale) dei Sara Clouds & Rising Fogs --> progetto su cui non so' assolutissimamente nulla (forse un progetto estemporaneo e di breve durata attivo a Torino intorno al 1987? Booohh...).
Sound corposo e sostanzialmente rock wave, apprezzabili per ottimi assoli di chitarra e per la voce femminile ottimamente condotta.


04. THE MISFITS - 'Come On' (lato A)



Ecco a questo punto comparire i Misfits di cui sopra. Uno dei tanti gruppi mod rock con Restagno come indiscusso leader (e compositore dei testi). Era attivo nella seconda metà degli anni 80 (partiti forse nel 1986) con questa formazione: Gigi Restagno voce e chitarra, Carlo Nosenzo basso, Davide Graziano batteria, Luca Bertoglio chitarra (poi sostituito nel ruolo di chitarrista principale nella parte finale del progetto da Max Casacci).
'Come On' è un ottimo esempio di garage punk rock, davvero molto orecchiabile e scanzonato.


05. MADAMAN - 'Violence in the Streets' (lato A)



In chiusura di lato A ci imbattiamo in un'altra figura centralissima del rock torinese anni 80: Francesco Caudullo. Un nome che sparato così a qualcuno dirà poco: nel tempo infatti si è fatto maggiormente conoscere con diversi pseudonimi. Madaman fu uno dei primi ed utilizzato intorno alla metà degli anni 80.
Molti capiranno meglio di chi si tratta richiamando alla mente il suo pseudonimo principale Madaski, il nome col quale da inizio anni 80 Francesco Caudullo è conosciuto per la sua militanza (ancora in essere) negli Africa Unite (uno delle maggiori e più storiche Reggae Rocksteady band italiane ancora in attività).
Contemporaneamente ai suoi primi passi con questa ultra-nota band, sempre negli anni 80 fu anche l'anima creativa principale dei Suicide Dada (che alcuni di voi conosceranno per la partecipazione ad una compilation della VM e per la recente riproposizione con un brano nel volume 2 di Danza Meccanica -2012 Mannequin Records- e in 'Mutazione' della Strut records -2013-) e per un breve periodo anche vocalist di un altro interessante progetto darkwave torinese: gli A Mad in Prague (che incontreremo meglio sotto).
Qui Caudullo come Madaman conferisce alla compilation un brano di sua compisizione (sviluppato molto probabilmente in sua massima autonomia), forse il più sperimentale della giostra sonora. Un brano molto elettro, quasi jungle visto il mischiaticcio di inserti sonori (comunque ben amalgamati).


06. THE DIFFERENCE - '(In This) Colony' (lato B)



Prosegue in apertura di lato B la parte più sperimentale della compilation con uno dei primi reperti sonori proveniente dall'opera del supergruppo torinese The Difference (di cui ho già parlato qui: http://italo-wave.blogspot.it/2014/03/progetto-musica-torino-radioazioni.html ). I geniali Mixo, Marziano Fontana, Casacci & co. li troviamo qui alle prese con una cover molto sui generis di Colony dei Joy Division, un po' spiazzante nell'orchestrazione, molto rareffatta e sinistra. La stessa cover che verrà cooptata (in una versione leggermente diversa) per la compilation Vox Pop del 1990 'Something About Joy Division'.


07. KNOT TOULOUSE - 'Under My Hat' (lato B)



Segue nel lato B un secondo brano (molto in sintonia col primo, dal sapore molto american folk) dei Knot Toulose. Su cui torno a spendere alcune parole soprattutto per ricordare meglio il loro cantante di sempre: Gianrico Bezzato (qui sopra in foto). Scomparso purtroppo di recente e prematuramente, nel 2012, per un infarto. 
Oltre che ottimo vocalist è stato anche un rimarchevole paroliere-scrittore. Nell'89 ha fondato la rivista Maltese Narrazioni, una bella pagina indipendente della narrativa alternativa italiana fin dagli anni 90, attiva ancora oggi (vedere su facebook). Gianrico vi si impegnò come traduttore (dall'inglese) di libri con a tema il rock e la musica. 
Nel 2005 in assoluta solitudine ha dato alle stampe un suo romanzo ('Plays'), uscito per le edizioni Impressioni Grafiche (distribuzione Feltrinelli).
In molti ad Acqui Terme (sua città di residenza fino all'ultimo) lo ricordano ancora con affetto. E forse questo secondo brano della compilation lo ricorda davvero molto bene: sotto il suo cappello (la traccia si intitola proprio 'Under My Hat'), con cui spesso si esibiva, giaceva un animo molto sensibile, prova ne è tutta la produzione musicale dei Knot Toulouse (con liriche sempre molto ispirate), su cui ovviamente, come costante motore creativo, dal primo all'ultimo giorno, ha influito tantissimo.


08. GG RESTAGNO - 'Wasn't Born to Follow' (lato B)



Altro brano in sequenza a nome Gigi Restagno, sicuramente assistito anche qui dai Misfits (molto probabilmente il curatore o i curatori con questa differenziazione sui nomi voleva/no dare l'impressione di aver coinvolto più soggetti nella catalogazione o quanto meno tentare di mischiare le carte). Un altro brano ben ritmato e dai chiari intenti garage punk/mod rock.


09. STATUTO - 'Blow Up' (lato B)



Partecipa a questo punto della collection un'altra band simbolo del rock torinese anni 80 (attiva ancora oggi): gli Statuto. Una vera icona del movimento mod nazionale, credo arci-nota ai più fra quelli che frequentano anche questo blog. Un gruppone di cui si puo' tranquillamente far manbassa di info in rete. Una grande e longeva band del rock alternativo italiano (festeggiano i 30 anni di carriera proprio in questi giorni! http://www.statuto.net/ ), qui con un brano che ad occhio sembra inedito (guardando alla loro produzione segnalata su discogs..), una cavalcatina strumentale dal sapore molto beat 60s (forse una cover), molto gustosa e divertente.


10. A MAD IN PRAGUE - 'Like They Said' (lato B)



Eccoci a parlare col penultimo brano in scaletta degli A Mad in Prague. Un gruppo di breve durata che mi ha permesso di datare questa compilation. Infatti questa compagine, nata da un'idea di Frank Madaman 'Mad' Madaski Caudullo e Max 'Prague' Casacci. fu attiva soltanto nel 1987 (con scioglimento  ufficiale ad inizio 88) e realizzò il suo unico demo proprio in quest'anno ('Dripping' ...che potrei postare una di queste prossime volte..).
L'idea dei due principali animatori di questo progetto era quella di provare ad impegnarsi in un sound alla Sister of Mercy (ditemi se Caudullo con il giacchettone in pelle in foto non si atteggia un po' alla Andrew Aldritch!). Poi ne uscì un tentativo molto neo-garage e già con forti intuizioni di moderno alternative rock (decisamente avanti per quegli anni). 
Il pezzo finito in questa compilation risente di un cantato molto alla Aldritch, ma sostanzialmente suona molto mod (in sintonia quindi con la prevalenza stilistica di tutta la selezione). Per ritmi più compatibili con la darkwave alla Sister of Mercy vi consiglio di sentire qui: https://www.youtube.com/watch?v=BZcSypVlz2s (il loro unico live di rilievo al Palasport di Torino, novembre 87).
Comunque oltre a Casacci e Madaman la formazione al completo era così composta: Francesco ‘Madaman’ Caudullo voce, Max ‘Prague’ Casacci chitarra/voce, Aurelio Zafarana basso, Paolo Gangi chitarra, Gianluca Roggero batteria.


11. MASSIMILIANO CASACCI - 'The Game is Over' (lato B)



L'ultimo brano, a chiudere la compilation, è segnato a nome Massimiliano Casacci, ma anche qui sono all'opera ancora e palesemente i Mad in Prague. Dico questo perchè 'The Game is Over' è nella stessa versione di quella contenuta nel demo. Forse il curatore segnò a nome Casacci questo pezzo perchè fu una sua esclusiva composizione (nel cantato però possiamo sentire ancora Caudullo e agli strumenti gli altri componenti M.i.P.). Comunque un giusto tributo, in solitaria, ad un altro grande nome del rock alternativo torinese (ed italiano, famoso ancora oggi come il chitarrista dei Subsonica!), che sin dalla fine dei 70 ha prodotto tantissima musica e che negli 80 è stato motore decisivo in tantissimi progetti wave: Carmody, Koorina & Mata Hari, Deafear, Bedlam, The Difference, in questi Mad in Prague e in chissà quante altre collaborazioni.
La compilation non si poteva chiudere meglio, con questa dolce e malinconica ballad firmata Casacci.

Buon Ascolto...



Description of the tape compilation in english: dear foreign friends of the blog today a good underrated tape compilation from the city of Turin (Piedmont region, 1987). Details of the tracklist: 01. GG Restagno 'Take It or Leave It' (mod garage indie rock, played together with the Misfits); 02. Knot Toulouse 'Sometimes The Sun' (folk & psych); 03. Sara Clouds & Rising Fogs 'Out of The Shodows' (rock wave); 04. The Misfits 'Come On' (garage punk/mod rock); 05. Madaman 'Violence in the Streets' (elettro experimental, a bit jungle); 06. The Difference '(In This) Colony' (experimental Joy Division cover, very eletro and cold); 07. Knot Toulouse 'Under My Hat' (another psych & folk track); 08. GG Restagno 'Wasn't Born to Follow' (garage punk, played togheter with The Misfits); 09. Statuto 'Blow Up' (garage beat/mod rock); 10. A Mad in Prague 'Like They Said' (garage/rock wave); Max Casacci 'The Game is Over' (rock ballad, played togheter with A Mad in Prague).


Please Enjoy

https://www.4shared.com/zip/pqXn0HXZei/SomeSongsAreBetterThanOthers_c.html



Ringraziando con ennesima reiterazione F.d.P. per la condivisione, dedico il post alla memoria di GG Restagno e di Gianrico Bezzato.

Saluti.



domenica 21 settembre 2014

Imperia Punk/Wave & The End




Eccoci ancora qui, cari/care fruitori/fruitrici di questo angoletto virtuale...torno alla carica con un piccolo giretto ad Imperia e zone annesse...ci sarà pur stato anche qui un bel giretto wave, ma certo ! E quindi accomodatevi un attimo che poi arriverà anche l'inserto sonoro ascrivibile a questo bel territorio ponentino...



Movimenti Punk/Wave ad Imperia


I primi che mi vengono in mente come iniziatori significativi nel contesto di questo bel comprensorio italico di confine, sono i The Worms, meglio conosciuti col nome successivo di Grey Shadow.






Di fatto una delle prime punk/post-punk band di Imperia (sorti col primo nome intorno al 1978, quindi anche primissima onda italiana), in grado di ritagliarsi una certa visibilità soprattutto nella prima parte degli anni 80 con cruciale anno di massima esposizione nel 1984: quando si autoprodussero un Ep (credo un 7 pollici) e parteciparono con loro due brani alla celebre compilation su Lp 'Goot From The Boot' (la prima mitica uscita su disco dell'importante label fiorentina Spittle Records..).
Assieme a loro in questa compilation (nel lato tutto ligure, con pure i savonesi NoiseNoiseNoise Pn), anche i Mind di Diano Marina, altra compagine imperiese che smosse la prima onda punk/wave locale (---> autori di un ottimo demo titolato 'Impulses').

Compatibilmente a queste prime esperienze, fin dai primissimi anni 80 cominciava a muovere i suoi primi passi una delle figure più importanti di tutta la wave ad Imperia (e provincia): sto parlando del pioneristico David Marani.






Un soggettino niente male che si puo' far rientrare anche tra i primi wave movers anche a livello nazionale, visto che già dal 1980 dapprima a Firenze suonò nei Mokba e che dal 1981 fu attivo da qui per diversi anni con diversi e rimarchevoli progetti musicali: tornato in patria, all'inizio coi Mix-Up e poi (soprattutto) con i Take For Run...






Con i T.F.R. (gruppo con base a Ventimiglia fondato intorno al 1982) ebbe coi suoi compagni di percorso una discreta attenzione anche nazionale: con ad esempio un prestigioso passaggio televisivo a Mister Fantasy! il mitico programma su Rai 1 (il rock alternativo andava su Rai 1, pensateci un attimo per favore...) condotto ai tempi da Carlo Massarini. 
I Take For Run participarono nel 1983 ad una delle prime importanti compilation di wave italiana su disco: 'First Relation', prodotta allora dal giovanissimo savonese Fulvio Guidarelli (figura centrale di tutta la wave ligure e per le sue 'opere' avanguardistiche di fine 70 anche nazionale) che incluse qui la loro più bella canzone 'Please Me' (--> una perla del synthpop italiano anni 80..sentitela per forza!).
Per saperne di più sui Take For Run vi favorisco la loro pagina FB di tributo, con tutta la loro dettagliata storia: https://www.facebook.com/Take.for.Run/info .

Dopo questo progetto il Marani avrebbe dato corso nella seconda metà degli anni 80 ad altri due significativi progetti wave (molto elettro): Digitalk e Aritmia (con questa band ha realizzato addiruttura due Lp e un 12'' Ep! a trovarli...)

Tributato il giusto riconoscimento al buon David, passando ad altri ma sempre tornando a First Relation (di cui sopra), bisogna ricordare che in questa compilation venne inserita un'altra importante band wave di estrazione imperiese: i V.U.D. (o 'Video Up to Date').






Un altro grazioso progetto musicale su cui ahimè si sa ben poco, autore di un sound molto minimal wave (sentire la loro spettacolare 'Look!') e che si resse sulle sorti di un terzetto così assortito: Mario Maccario ai synths e backing vocals, Andrea Minetti lead vocal e basso, Valentina Zanzanaini alle voci.

Ad Arma di Taggia c'erano poi gli H2O...






...che però non lasciarono grandi tracce, ad eccezione dell'ottima partecipazione (col brano 'Bruciate Le Squole') alla compilation Tendencies, prodotta nel 1987 dalla Stella Mars di Siena.
Questa era la formazione attiva nella seconda metà degli anni anni 80: Gianluca Gregorio chitarra/voce, Tommaso Pollano basso, Fabrizio Francesia voce, Fabrizio Rebando batteria.


Venendo ad altre storie, ad Imperia non si puo' non parlare di alcune esperienze rimarchevoli per il sostentamento del rock alternativo imperiese di questi gli anni.
Ecco quindi che bisogna almeno accennare all'esperienza del CSA 'Sobbalzo' di Cervo (ora denominato Spazio Autogestito Babilonia). Un vero luogo culto per questa zona soprattutto per i punkettoni più tosti che anche qui c'erano e si davano da fare sull'esempio del colleghi del movimento internazionale (crassiani e non). Fu uno spazio fondamentale (a partire dalla seconda metà degli anni 80) per le innumerevoli occasioni in cui band del territorio poterono esibirvisi (vi transitarono chiaramente anche band provenienti da altre parti d'Italia, in particolar modo da Savona).
Qui di casa erano i Crime Gang Band (o CGB), forse la band punk hardcore (attiva dal 1987) più in vista di questo territorio (---> inforcate questo link per saperne di più: http://lnx.cgbhc.net/bio/  ).

Altre iniziative di fiancheggiamento a musicisti del territorio vennero poi da due importanti iniziative produttive. La prima di cui parlare è quella afferente alle vicissitudini della label Dischi Noi (con base a Sanremo) gestita da Mariano Schiavolini, che fin dai primissimi anni 80 avrebbe spedito su vinile tanta wave italiana (mandando alle stampe tra gli altri anche l'unico Lp dei Futuritmi, postato qui quasi un annetto fa).
La seconda, e dal mio punto di vista più decisiva per le sorti di molti rock waver imperiesi, si resse sulle spalle di Tino Garibbo.






Un musicista/produttore, scomparso prematuramente nel 2004 e oggi molto compianto da chi lo ha conosciuto (soprattutto per la sua grande umanità e disponibilità), che negli 80 oltre a suonare in alcuni ensemble (tipo la Funky Band, assieme a Pierpaolo Moraldi e Nello Cupone) mise in piedi (lavorandoci come abile sound engineer) lo studio di registrazione Room Ore (braccio musicale delle sua piccola casa editrice Edizione Straordinaria).
Un luogo imprescindibile per molti musicisti che appartenevano a questa zona, dove passarono quasi tutte le band imperiesi (punk/wave, ma non solo) in cerca di un posto opportunamente attrezzato dove poter registrare con qualità anche dei semplici demo su cassetta...

...e a proposito di demo, indovinate dove fu registrato lo stesso che vi propongo oggi come allegato sonoro al presente articoletto???? Proprio uno di quelli usciti dallo studio Room Ore, con note immessevi dai....



THE END





Su questi The End, ve lo dico subito, purtroppo so poco o nulla. Addirittura non conosco neanche i cognomi di chi componeva quest'ottima band (alcuni nomi li potete scorgere qui sopra in foto, forse a qualcuno diranno qualcosa..chi sà, parli!). Certamente erano della zona di Imperia e furono significativamente attivi quanto meno nella prima metà degli anni 80.
Il demo sottostante sembra essere stato la loro unica traccia produttiva...


'The End (demo Edizioni Storie Tese 1984)'




Aldilà del mistero che avvolge questa band, per questo lavoro si possono spendere delle belle parole: è infatti un condensato davvero mirabile di essenziale rock wave (tra post-punk e punk wave) che testimonia l'ottima caratura della formazione The End che si espresse in questa cassetta, che ci sapeva davvero fare con gli strumenti.

Il demo -come accennato sopra- venne registrato nello studio Room Ore di Garibbo (che ne curò evidentemente l'ottimo mixaggio tecnico) e venne distribuito dal collettivo Edizioni Storie Tese di base a Savona (gravitante attorno alle gesta dei Savage Circle..altro gruppone punk/wave ligure..).

Che dire, più specificatamente, riguardo al contenuto musicale? Tutto molto gradevole..spassoso post-punk sostanzialmente, ben ritmato e ben confezionato (a volte non lontano da puntate anche coldwave, come nel brano 'Waiting For...').

Merita senzaltro un ascolto ripetuto anche questo bel lavoretto partorito giusto 30 anni fa (e quanta freschezza ancora!). Aspetto vostri commenti in caso...


Description of the tape in english: my dear international followers, today for you a very good work from a band called The End (Imperia, Liguria region early 80s). 12 enjoyable songs in a perfect (& animated) underground 80s style: between post-punk (sometime very cold, like in the track 'Waiting for...') and other punk/rock wave influences. If you like bands such The Fall, you won't be disappointed.


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/JoHoN1yoce/The_End_demo1984.html



Ringraziando F.d.P. per la condivisione, dedico giustamente il presente post alla memoria di Tino Garibbo e a quegli imperiesi che animarono questa ottima scena musicale anni 80.


Saluti.



sabato 6 settembre 2014

Rare 12 Inches Week: Day 7, Definitive Gaze



Amiche e amici del blog, chiusura notevole della settimana a 12 pollici assieme ai....



DEFINITIVE GAZE





Chi non conosce questi Definitive Gaze? Beh, altra bella band per cui io personalmente stravedo (con nome preso dal titolo di un brano dei britannici Megazine), che era originaria di Mestre e sulla cui storia, purtroppo, sembra oggi essere calato parecchio (ed ingiustificato) mistero.
Sul web infatti si trovano pochissime informazioni, sia riguardo una precisa ricostruzione delle varie line up (perchè ce ne furono diverse ad occhio, in neanche un decennio di carriera), sia sulla tempistica che ne dettò le gesta.

Sugli inizi, ad esempio, non ho certezze: anche se credo che la breve ma significativa saga dei D.G. sia partita attorno al biennio 85-86 (--> infatti Giacomo Spazio sul booklet di Vinile n°0 -a cui parteciparono con un brano- li definisce ancora immaturi nel 1987).

Anche sui nominativi dei componenti poche notizie. Di sicuro ebbero un ruolo importante nella band il vocalist Sandro Crivellari (recentemente cantante degli End http://web.tiscali.it/end.it/la%20band.htm ) e per buona parte dell'esperienza anche il cantante/chitarrista Andrea Manzo (protagonista nel veneziano di tante band fin dai primi anni 80: Muran Buran, Sybil Vane, Fahrenheit 451 etc..). 
Altri validi componenti del gruppo furono Maurizio Celan (al basso), Virginio Bellingardo (alla batteria) e sul finire di esperienza anche Claudio Valente (poi cantante nei 90 di Revolution -con ancora batterista Bellingardo- e Telegram).

Nel periodo d'attività gli stessi Definitive Gaze auto-definirono il loro sound utilizzando il termine 'psycho-pop', questo forse per via del fatto che la loro musica era si un po' dark (con solide basi post-punk) ma mai troppo fosca e comunque attraversata da coloriture pop (...inseguendo ad esempio un certo beat psichedelico anni 60 alla Birds). 

Di fatto con questa loro proposta musicale piacquero abbastanza a diversi addetti ai lavori. Infatti, oltre a delle tape realizzate in auto-produzione, furono aiutati/invitati da vari soggetti a fare due ottimi dischi in solitaria e a partecipare a compilation di assoluto prestigio --> come 'Something About Joy Division' -con la cover di Warsaw- e alla sountrack del film 'La Chiesa' -prodotto da Dario Argento- assieme a big della musica mondiale come Goblin e Keith Emerson.

Durante l'arco della loro esistenza i Definitive Gaze si misero in evidenza in diverse rassegne locali (come quella 'Realtà e Nuove Tendenze Emergenti' patrocinata dal comune di Salzano, grazie alla quale finirono ancora su disco nel 1988) e parteciparono a diversi concorsi musicali. 
Live erano davvero bravi (almeno da quanto mi è stato dato di sapere..) e prova ne è il fatto che fecero da spalla in due concerti distinti ad una buonissima band inglese di fine anni 80 -i Charlatans- e a Steve Wynn, ex Dream Syndacate.

Si sciolsero anche loro troppo presto credo, poco dopo l'uscita del loro Lp 'Children of a Lesser Pop', credo intorno al 1993.

Qui per voi c'è il loro unico 12 pollici...



'The Primitive Works (12'' 1987)'




Un disco con 6 brani, realizzato con una fantomatica etichetta (la Arty Crafty Records --> molto presumibilmente una propaggine della Toast Records, che curò poi la distribuzione del lavoro) e registrato al Minirec Studio di Torino sotto l'attenta regia di Marziano Fontana (..sulla cui opera mi sono soffermato pochi post fa in relazione al condiviso disco dei Verve).

In questo apprezzabilissimo lavoro potete davvero assaggiare del buon rock: tra forti contaminazioni post-punk, citazioni wave, suggestioni garage/neo-psichedeliche e beat rock.

Tra tutti i brani penso sentirete spiccare la conturbante 'The Wire Blaze', quasi una hit della band (--> lo stesso brano inserito nella soundtrack de 'La Chiesa' di cui sopra), qui in una delle primissime versioni.

Credo vi conquisteranno con le loro ballad sempre ben ritmate questi Definitive Gaze...di cui spero uscirà presto una collection con dentro del loro materiale magari anche inedito ---> operazione che sarebbe più che meritevole !..intanto! buon ascolto...



Special 12 Inches Week --> Day 7, description in english: last shot of this weekly collection with the first record of the venetian band Definitive Gaze (Veneto region, middle 80s-1993). A really enjoyable work (with post-punk and neo-garage-pych rhtythms) from a group really appreciated in Italy around the second half od the 80s (for example, they have partecipated to important compilations like 'The Church movie soundtrack' -Dario Argento production 1989- and 'Something About Joy Division' -Vox Pop 1990-). You can listen here to 6 very good ballads in a psycho-pop style (following the definition of the band).


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/4bM0dNWLba/Definitive_Gaze_12-1987.html


Nuovi ringraziamenti ad F.d.P. per lo sharing aprioristico e un saluto a tutti voi che magari avrete apprezzato questo (non facile!) sforzo settimanale.

Adios per un po'.


venerdì 5 settembre 2014

Rare 12 Inches Week: Day 6, Hitchcock's Scream




In apertura di week-end giungo al sesto appuntamento con una mini-storia e una condivisione di una band di brevissima durata ma di significativa importanza...sto parlando degli....




HITCHCOCK'S SCREAM





Di questo progetto che dire...preliminarmente, valga la battuta, che fu una delle ennesime iniziative di Giacomo Spazio...

Il discorso Hitchcock's Scream fu in pratica il primo e più rilevante progetto musicale avviato da Spazio al termine dell'esperienza dei 2+2=5. Con lui, in pari grado, altri due reduci di questa esperienza: Vincent Dalschaert e Nino La Loggia.

Dal 1988, nella nuova dimensione Hitchcock's Scream, i tre cercarono da subito una direzione più rock e meno synthetica (niente più minimal wave in pratica), con l'obbiettivo di riarrangiarsi con lezioni musicali del passato e di innovare mescolando soluzioni di nuovo rock alternativo (guardando presumibilmente a quanto accadeva in America..).

Questo tentativo, occorre ora precisare, è da inserirsi in un preciso contesto: quello del fantastico mondo con base nella Milano di fine anni 80 e che era animato da quella nutrita schiera di band e di musicisti gravitanti nel mirabolante giro della Crazy Mannequin Records prima e della Vox Pop poi. 
Indovinate chi aveva 'le mani in pasta' in entrambe le etichette? Ok..'Chi sarà mai?' direte atterriti...ancora Giacomo Spazio..
Nella Vox Pop, il Giacomo, si adoperò in una co-gestione, oltre che con Carlo Albertoli, anche con un'attuale gloria del rock nostrano: Manuel Agnelli degli Afterhours. 
Queste due etichette produssero un sacco di dischi fondalmentali per il rinnovamento del rock nostrano e ovviamente anche quasi tutti i brani che uscirono (tra l'88 e il 90) a nome Hitchcock's Scream (vedere su discogs le fantastiche compilation a cui parteciparono: http://www.discogs.com/artist/629430-Hitchcocks-Scream?type=Appearances ), ad eccezione della traccia conferita al numero 4 della rivista/collana di 7 pollici prodotta da Stampa Alternativa e denominata 'Vinile' (dove però c'entrava sempre Spazio -ancora!- essendone il curatore assieme ad altri http://www.sullamaca.it/tag/vinile-fanzine/ ).

Insomma un progettino innervato con tante cose ed emblematico di tutto quel magma cui vi ho appena accennato sopra (e su cui potrei tornare...), che lascio' diverse zampate e fortunatamente anche un lavoro in solitaria...il sottostante...



'BadKarmaBabaKool (12'' 1989)'





Eccoci difronte ad un disco abbastanza d'avanguardia per essere stato prodotto intorno al 1989, in grado di stupire per il già solido impianto alternative rock moderno che vi viene proposto e per l'ottimo piglio tecnico.

In questo lavoro, gli Hitchcock's Scream pur essendo immersi totalmente nei meandri dell'avant-wave e del revival garage, seppero infatti affrontare una decisa vocazione innovativa. Mescolarono talmente tante cose (con buona creanza!) che alla fine ne venne fuori un cross-over ancora oggi interessantissimo.

Il lato più sperimentale è il primo, dove il sound è davvero un miscuglio di tante robe --> forse definibile come post-punk/hard/alternative/noise rock. In evidenza nei tre brani proposti una chitarra super-distorta, ritmi tosti e corposi e una voce decisamente arrabbiata.
Nel lato B troviamo invece brani meno sperimentali e più neo-garage (come Number 17 e LoveSexLove --> purtroppo quest'ultimo con problemi d'audio più accentuati), espressi comunque ad alta dose energetica. Solo l'ultima traccia di questa parte torna più in sintonia col primo lato (--> quasi grunge, con coda psichedelica).

Questa la formazione all'opera nel disco: Giacomo Spazio voce/strumenti, Vincent Dalschaert chitarra/voce e Nino La Loggia drum machine. Il terzetto di cui sopra quindi, coadiuvato con ogni probabilità da Paolo Mauri (Weimar Gesang) in alcuni passaggi e forse da altre figure nell'uso di alcuni strumenti.

Dopo questo lavoro il sodalizio Hitchcock's Scream sarebbe tornato all'opera per partecipare con la cover di 'Atmosphere' alla mitica compilation 'Something About Joy Division' e si sarebbe espresso come ultimo atto nelle vicende del disco del 1990 'T. and The Starburst' (--> in pratica il primo disco da solista di Nino La Loggia).

Buon Ascolto...


Special 12 Inches Week --> Day 6, description in english: today the penultimate work of the review with the only record made by Hitchcock's Scream (Milan, Lombardia region 1988-1990). This ensemble is the first post-project of the minimal wave group called 2+2=5 (with Giacomo Spazio -vocals/instruments-, Vincent Dalschaert -guitar/back vocals- and Nino La Loggia -drum machine- in this new experience). The work is a mix of different rock styles:, across classic tendencies (garage/post-punk) and modern alternative rock intuitions (noise and proto-grunge).


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/LDKF4Dntce/Hitchcocks_Scream_12-1989.html



Altro grazie ad F.d.P. per la condivisione e a domani per l'ultimo appuntamento della settimana formato 12 pollici.

Saluti.


giovedì 4 settembre 2014

Rare 12 Inches Week: Day 5, Verve





Per il quinto giorno della settimana a 12 pollici siete pronti per una puntatina nel vero sotterraneo discografico anni 80 italiano? Con questo bel dischetto finiamo dritti dritti nelle rarità dei primordi wave italiani...ecco a voi il reperto vinilico dei....




VERVE


Purtroppo, vi dico subito, di questo progetto non si sa ben molto (non esiste neanche una foto credo). Forse fu soltanto la denominazione estemporanea utilizzata per dare un titolo alla produzione discografica che troverete sotto.
Quindi, se i Verve furono effettivamente un gruppo non mi è dato di saperlo. Di certo dietro questo pseudonimo si celava l'opera del signor Marziano Fontana...
Chi è Marziano Fontana? Beh, allora...agli addetti ai lavori dovrebbe essere abbastanza noto...agli altri dirò che si tratta di una figura cruciale per l'underground wave italiano. 
Marziano tra gli anni 70 e gli 80 è stato un musicista d'avanguardia, decisamente geniale, in grado di importare nel nostro paese una ventata d'aria nuova, con riconosciuta professionalità.
Abile chitarrista e compositore, tra il 79 e l'81, soprattutto a Torino, seppe rappresentare quella figura di riferimento imprescindibile in certi ambient avant-prog, per sondare quelle nuove ritmicità che si facevano chiamare altrove new wave.

Egli operò all'inizio soprattutto in sodalizio artistico con un altro grande torinese, anche lui musicista d'avanguardia e waver della prima ora, il poli-talentuoso Paolo 'Mixo' Damasio: synthesizer, conduttore a Radio Flash -uno dei motori della wave torinese anni 80- e ancora oggi enciclopedico conoscitore di musica a 360 gradi.

Come prima zampata di rilievo, il nostro Marziano (fortunatamente terrestre), compose (assieme ad altri geniali musicisti d'avanguardia torinesi: Silvano Borgatta, Silvio Puzzolu e Gigi Venegoni) proprio granparte dei brani del disco d'esordio di Mixo (nel 1979). 
Fatto questo importante lavoro (da segnalare fra i capostipi della wave italiana, anche se ancora segnato da atmosfere tardo-prog) avviò una serie di innumerevoli collaborazioni e prestazioni d'opera come musicista e produttore-rifinitore discografico (--> per tutti gli anni 80 sarebbe stato in questa veste un professionista richiestissimo, diverse volte anche in collaborazione con la Contempo Records di Firenze..mica un'etichettina..).

Ad inizio anni 80 ha animato le sorti di una piccola label torinese (credo sempre in associazione con l'amico Mixo) : la Smoko Records & Tapes.
Una piccola ma significativa esperienza che tra l'81 e l'83 contribuì a diffondere, a Torino e non solo, il verbo della new wave e (tra le altre cose) anche a lanciare i nomi più significativi del primo e moderno heavy metal all'italiana (Elektra-Drive, Revenge, Death SS, Strana Officina etc..---> http://www.discogs.com/Various-Heavy-Metal-Eruption/release/2550904 ).

Dal mazzo produttivo di questa etichetta uscì anche questo disco a nome Verve...




'A Soundtrack For 4 Polansky's Different Days (12'' 1983)'




(Alla luce di quanto detto sopra) Non si sa bene chi collaborò con Fontana alla realizzazione di questo 12 pollici a nome Verve. Forse lo stesso pool di musicisti con cui bazzicava già dalla fine dei 70 (i vari Borgatta, Puzzolu e lo stesso Mixo..).

Nelle parti cantate dei 4 brani affiora qua e là una voce maschile -che sia quella dello stesso Fontana?- anche se a prevalere è un'ottima prestazione vocale di una donna: Ann O' Rack (pseudonimo forse di una cantante italiana non meglio identificata, presente in altre produzioni discografiche anni 80, soprattutto italo-disco).
La composizione delle musiche è di certo un lavoro di Fontana, che davvero si sbizzarrì in questo piccolo ma interessante reperto sonoro. 

Il disco si differenzia stilisticamente in due parti: nel lato A prevale la sperimentazione (soprattutto no-wave: come conduzione ritmica nel primo brano, come concetto nel secondo), nel lato B viene invece proposto un rock wave più canonico (funkeggiante ed estremamente piacevole).

La voce femminile di Ann a tratti ricorda la Patti Smith di 'Easter', come in 'Playin' Wtih The Man', oppure la Siouxsie di banshiana memoria, come nel conclusivo brano 'See That My Grave is Kept Clean'. --> Un contributo decisivo alla apprezzabilità del tutto.

Nei fatti un disco dal sapore prevalentemente metropolitano (un'ideale soundtrack per un film di Polansky ambientato in un simile contesto!), nervoso e a tratti espressione di quell'angoscia tipica dei contesti iper-urbani, sospesi tra straniamento e frenesia.

Tutto da gustare...


Special 12 Inches Week --> Day 5, description in english: Other rarity from the early italian wave, maybe a 'one-shot-group': from the band Verve (Turin, Piedmont region 1983). A concept record realized like ideal soundtrack for a metropolitan movie directed by Roman Polansky. The starring of this project-record was Marziano Fontana, an eclectic/avantguardist musician/producer very important in the early italian wave. The present work can divided in 2 parts: with the first side really experimental (no-wave and other excerpts) and with the second more conventional (in a enjoyable rock wave style, very funky). Nice vocals thanks to the mysterious Ann O' Rack (maybe an italian singer, vocalist in other italian 80s records, especially italo-disco): sometime in a Patti Smith touch (like in the 'Playin' Wtih The Man') or in a Siouxsie style (like in the final 'See That My Grave is Kept Clean').


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/hgUEHtFTba/Verve_12-1983.html



Ringraziamenti ancora ad F.d.P per la condivisione e a domani per il penultimo appuntamento con la settimana a 12 pollici..

Saluti.


mercoledì 3 settembre 2014

Rare 12 Inches Week: Day 4, Plasticost




Come starà procedendo questa settimana? Spero tutto bene, l'economia va alla grande...qui siamo al quarto appuntamento con la settimana a 12 pollici...ci imbattiamo per questa tornata nei...




PLASTICOST




Altra band che in molti conosceranno. Erano della provincia di Vicenza (Veneto quindi) e negli anni 80 si misero in luce con una verve effervescente.
Le sorti del progetto si ressero per tutta la durata del primo periodo di attività sulle spalle di due soggetti: Sergio Volpato (sorta di leader e istronico cantante/chitarrista) ed Elio Caneva (bassista).
Sulla storia sto poco a raccontarvi perchè c'è un fantastico sito da visitare, dove si puo' trovare tutto ma proprio tutto quello che ce da sapere sulle vicissitudini di questa grandiosa band: http://www.plasticost.it/  .
Piccole note da aggiungere riguardano le fasi della band e gli ultimi movimenti: 
- Sulle fasi del progetto bisogna distinguere tra il primo periodo (abbastanza lungo, 12 anni) sviluppatosi tra l'80 e il 92, contrassegnato da un sound tipicamente wave, terminato con la mancata pubblicazione di un nuovo disco (rimasto inedito), e una seconda parte di carriera partita nel 98 e apparentemente terminata nel 2008, segnata dal progetto 'La Trilogia del Millennio': un concept work -di musica elettronica sperimentale con testi esistenzialisti- portato avanti da Volpato in sintonia con altri validi collaboratori musicali.
- Gli ultimissimi sviluppi a nome Plasticost riguardano invece la loro partecipazione con un brano ad una compilation dell'anno scorso (2013) allegata all'omonimo libro di Federico Gugliemi: 'Noi Conquisteremo La Luna' (Spittle Records/Rave Up). Partecipazione avvenuta con uno dei migliori brani Plasticost: 'Canzone Dada', un'autentica hit della wave italiana anni 80.

Qui per voi, per favorirvi un piccolo ascolto, ho pensato di condividere il loro secondo Ep...



'Evviva Evviva (12'' 1987)'




Questo 12 pollici venne sostanzialmente auto-prodotto dalla band e venne realizzato con tutti i crismi della professionalità da questa formazione: Sergio Volpato voce, Elio Caneva basso, Roni Alessi batteria, Paolo Gambaretto chitarra, Tarcisio Lunardon synth, Fabrizio Pozza chitarra.

Così viene descritto questo lavoro sul sito dei Plasticost: "Secondo mini album dei Plasticost e sconvolgente mutamento stilistico. Musica volutamente leggera ed inutile. Il gruppo fu costretto ad aprire un mutuo bancario per produrre un album di musichetta... In compenso girarono l'Italia in lungo ed in largo, il loro look da barboni fece scalpore.''

Un disco quindi certamente diverso dal loro primo (il self-titled del 1983, molto post-punk) e più pop (anche se ancora con convincenti basi rock wave ben ritmate --> sentasi ad esempio 'Panorama' e la self-titled track..). 
Probabilmente vollero smarcarsi dai soliti clichè wave(-darkwave) cercando una strada più loro: infatti da qui cominciò a notarsi una certa personalizzazione della musica Plasticost, che pian piano si fece via via più sperimentale, con mescolamenti di stili ed influenze, sempre in una maniera apparentemente leggera. Una tendenza, questa, che si consoliderà nell' Lp successivo, 'Pesce Naso', e che si farà definitivo modus operandi nella 'Trilogia del Millennio'.

Un documento sonoro brioso che, seppur più volutamente pop, si fa ben ascoltare..



Special 12 Inches Week --> Day 4, description in english: today another rare work from another important wave band: Plasticost (Vicenza district, Veneto region 80-92 / 98-08). Started as a typical post-punk band they learned soon to surprise (in a perfect dada style) people with a personal wave style with surreal lyrics. In this work (the second Ep, after the dark self-titled record released in 1983) they played a wanted pop rock music, with solid and enjoyable rhythms and post-punk backgrounds. On the stage with this music they were dressed as vagabonds to shock spectators. A rare document of this band, now back in the recent chronicles thanks to the compilation (2013) 'Noi Conquisteremo La Luna' (with their hit 'Canzone Dada' = 'Dada Song').


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/IjIUywfBce/Plasticost_12-1987.html

Ringraziamenti ad F.d.P. per la condivisione ed un saluto a tutti quei figuri che collaborarono alla riuscita del progetto Plasticost (innumerevoli o quasi!). A domani per il quinto appuntamento...

Saluti.


martedì 2 settembre 2014

Rare 12 Inches Week: Day 3, Settore Out



Terza proposta settimanale in chiave 12 pollici affidata ai......



SETTORE OUT




Ecco un altro gruppetto operativo negli 80 italiani (partito nel 1985) di cui alla fine dovevo finire per parlare.
I Settore Out sono stati una compagine davvero importante per lo sviluppo del moderno alternative rock italiano. 
Erano d'area milanese e furono capitanati (nonchè fondati) da Evasio Muraro (oggi valente cantautore http://www.evasiomuraro.com/index.htm ). Con lui (in veste di bassista e cantante) a formare un quintetto nella prima fase: Fabio Stucchi batteria, Daniele Denti chitarra, Piero Ruggero tastiere/organo e Moreno Zaghi chitarra.
La prima parte di carriera (che a me interessa di più) si basò su un rock wave abbastanza agguerrito e facilmente ascrivibile in un filone combat rock (abbastanza sull'esempio dei Clash, ma con forti connotazioni post-punk anche).
Fra l'86 e il 90 si fecero ben notare con questo rock combattivo e fecero diversi dischi (tre 7 pollici, un 12 pollici e un Lp), qualche cassetta e parteciparono anche a delle compilation.

Una svolta stilistica (nonchè di carriera) la si ebbe chiaramente con l'Lp prodotto dalla Diva Records: 'Un'Altra Volta' (1990). Da qui intraprenderanno quel corso che avrebbe fatto guadagnare loro maggiore visibilità e li avrebbe fatti entrare in contatto con le realtà più importanti del nascente alternative rock italiano anni 90. 
Con quest'album infatti, fondendo le loro reminescenze punk rock col folk e prime intuizioni alternative, riuscirono a far anche un po' da apripista (assieme soprattutto ai Gang) per la seconda vulgata del combat rock all'italiana che sarebbe stato sdoganato in quegli anni da etichette come la Black Out Records di Giuseppe Galimberti (lo stesso produttore proprio di 'Un'Altra Volta').

Sulla scia di questa affermazione, nel 1993 realizzano, con la collaborazione prestigiosa dei CSI (ex CCCP Fedeli Alla Linea), il loro album di maggior successo: 'Il Rumore delle Idee'. Un lavoro osannato dalla critica dell'epoca e indicato fra i capostipiti del moderno alternative rock italico.

Dopo questi riconoscimenti, i Settore Out calcheranno diversi palchi e parteciperanno a diverse rassegne con le band rock più significative del periodo a livello nazionale. 
Nel 95 partecipano anche alla mitica compilation 'Materiale Resistente 1945-1995', con dentro il meglio del rock italiano di quegli anni: C.S.I., Ustamamo, Yo Yo Mundi, Disciplinatha, Marlene Kunt, Modena City Ramblers, Santo Niente etc..(vedere tracklist su discogs..).

Proprio nell'apice della loro parabola arrivò purtroppo (e troppo presto) il termine della corsa: sfumata rovinosamente la prospettiva di fare un altro album nel 1996 con la Polygram, il gruppo si sfaldò.

Resta comunque di questa esperienza una piccola-grande storia (a cui ho voluto dare i miei onori con questo piccolo scritto-tributo), una storia di una band che ha saputo incidere (forse mi dirà qaulcuno: 'nel suo piccolo') nel campo della musica alternativa italiana...

Io, in conclusione, vi favorisco l'ascolto di uno dei primi dischi Settore Out...proveniente dal loro periodo più rock wave...



'Città (12'' 1987)'




Il presente 12 pollici è il secondo vinile uscito a nome Settore Out e fu auto-prodotto (senza avvalersi di etichetta sia per produzione che per distribuzione) come il precedente 7 pollici ('Iceberg-Uomini di Frontiera' 1986). 
Si compone di 4 brani e puo' essere diviso in due parti (coincidenti coi due lati) per i contenuti di testo proposti: nel lato A si sviscerano (con forza) temi tipici del movimento anarco-combat rock (anti-militarismo e anti-imperialismo), nel lato B invece si sondano temi di riflessione più esistenziale (sulle paure quotidiane e sulla moderna vita metropolitana).
Stilisticamente suona molto rock wave dall'inizio alla fine: un mix tra punk rock e post-punk (molto energico in particolare nel lato A).
Un disco per risvegliarsi da certi torpori...


Special 12 Inches Week --> Day 3, description in english: today for the third recommend of this special week we have one of the first works from the band Settore Out (Milan, Lombardia region 1985-1995). It's the second record self-produced by this important rock band (that will be central in the 90s for the early italian alternative rock movement) and show a brilliant rock wave across various punk rock influences and strong post-punk bases. Great lyrics (in italian) on typical anarcho-combat rock themes (side A): anti-militarism ('Senza Bandiere' = 'Without Flags') and anti-imperialism ('Impero' = 'Empire'). More existentialists in the side B: daily fairs and metropolitan life.


Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/PLgEVcZGce/Settore_Out_12-1987.html



Fine del terzo giro, ringraziamenti a Simone per la condivisione. A domani..

Saluti.


lunedì 1 settembre 2014

Rare 12 Inches Week: Day 2, Danseur Boxeur




Ecco subitaneamente il secondo appuntamento della settimana dedicata ai 12 pollici piuttosto rari provenienti dagli anni 80 italiani...poche ciance...oggi ho pensato di condividere l'unico disco su vinile (--> con un gemello a 7 pollici però) dei......



DANSEUR BOXEUR



Con questa bella formazione new wave fiorentina finiamo al cospetto di una realtà musicale piuttosto significativa nell'allora capitale del nuovo rock italiano --> purtroppo niente foto di band oggi, non mi è riuscito di trovarne una che sia una...alcune info volentieri...

Sulla data d'avvio precisa del progetto musicale non vi è certezza: è presumibile però che i Danseur Boxeur si originino intorno al biennio 84-85 (metà anni 80 quindi).
Costanti motori di questa formazione, dall'inizio alla fine della parabola musicale, furono Marcello Laviosa (il vocalist, nonché autore dei testi e compositore) e Niccolò Chelazzi (il bassista). Altri elementi (tra gli altri) furono: Francesco Calamai (il batterista principale della band, che prese questo ruolo nel 1986, subentrando a Cosimo 'Keita' Cadore, per restarci fino al 1993), Massimo Manetti (chitarre primo periodo), Vittorio Nistri (ai synth nel primo periodo), Marco Fazio (chitarre/synth ultimo periodo) e Roberto Andreucci (tastiere).

Con la loro wave molto danzereccia i Danseur Boxeur si misero discretamente in vista nella Firenze dei Club, suonando in diverse occasioni e facendosi ben apprezzare anche fuori dei dancefloor del lungarno. 
L'evento decisivo per affermarsi capitò loro nel 1986, quando arrivarono a disputarsi la finale del Rock Contest organizzato da Controradio al mitico Tenax. Purtroppo non risultarono assoluti vincitori (vinsero quell'edizione i Redox) ma da qui fu un crescendo di fortuna. 
Partecipano infatti nello stesso anno ad una compilation realizzata dall'importante label Kindergarden Records con il brano 'Solo Amanti' e cominciano a maturare da qui i contatti decisivi per la produzione dei loro unici dischi --> il primo dei quali prodotto nel 1988, il sottostante...


'Danseur Boxeur (12'' 1988)'




Questo è un tipico esempio di produzione anni 80 di un brano in formato maxi-singolo (con più versioni dello stesso), come si usava spesso per pezzi un po' dazerecci (---> cosa che avvenne soprattutto in ambito italo-disco, dove spesso sui 12 pollici si metteva il brano originale sul lato A e una versione dello stesso riarrangiata in chiave strumentale sul lato B --> operazione ideata soprattutto per andare incontro alle esigenze dei DJ, che così potevano modulare e giocare sul pezzo).

Il disco fu prodotto dall'etichetta bolognese Rose Rosse Records di Bruno Magnani, lo stesso dei N.O.I.A. ( in grado dopo i successi italo-disco con questa sua formazione di gestire anche quest'ottima label, attiva tra fine 80 e inizio 90, che tralatro mandò alle stampe anche dei dischi dei Kirlian Camera).
Il maxi-singolo in questione contiene tre versioni di una self-titled track: una sul lato A (con il brano nella realizzazione originale); due sul lato B (una per la distribuzione in radio e una col testo tradotto in italiano).

Le tre versioni differiscono in piccoli cambiamenti ritmici, nelle intro e nei finali (la differenza più sostanziale è con l'ultimo brano, dove si cambia lingua e di conseguenza un po' la metrica complessiva).
Il pezzo non cambia nella sua cifra stilistica, restando sempre in debito con le stesse influenze: synthpop, post-punk, leggera EBM (con ispiratori chiari i concittadini Pankow) e rock wave in genere.
Un triplice brano scanzonato ma con liriche affatto disimpegnate (sentasi il testo in italiano..'noi lotteremo e balleremo' contro i pugili un po' bulli di strada..), contrassegnato dalle buone esecuzioni musicali operate dai componenti Danseur Boxeur di allora: dalle ottime trame synth di Vittorio Nistri (un autentico mago dell'elettronica, già a Firenze negli Overload! e synthesizer d'avanguardia in collaborazione con gente del calibro di Alberto Fiori Carones..), dalle zigzagate molto stilose del chitarrista Massimo Manetti, dalle rullate energiche di Francesco Calamai (lo stesso dei primissimi Litfiba..), dal basso puntuale di Niccolò Chelazzi e dall'ottima interpretazione vocale di Marcello Laviosa (coadiuvato nei backing vocals anche da Manetti).

Dopo questo disco i Danseur Boxeur avrebbero continuato ancora per qualche anno (intraprendendo una fase di pop rock più ironico), arrivando in fine d'esperienza a realizzare un altro lavoro completo, su CD e musicassetta, ancora per la Kindergarden Records: 'Eretti e Ritratti' 1992 (distribuzione Ricordi). 
Un'ottima band che avrebbe meritato qualche altra realizzazione in più...spero gradirete questo loro bel dischetto...


Special 12 Inches Week --> Day 2, description in english: Second meeting with rare italian releases on 12 inches with the only vynil record made by Danseur Boxeur (Florence, Tuscany middle 80s-early 90s). For this time for you a maxi-single self-titled track in triple version, made by the band in 1988. Principal influences: synthpop, post-punk, light/early EBM (in a similar Pankow style) and other rock wave tendencies.

Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/VnoP61Yeba/Danseur_Boxeur_12-1988.html


A domani per il terzo giro..

Saluti.