venerdì 31 gennaio 2014

L'Onda Sabina e i Neogrigio





Benvenuti a questo nuovo post: luogo di destinazione 'Rieti', data umana 'Venerdì 31 gennaio 2014'.

Rieti ! Ma che bella cittadina e che placida provincia...tra monti e colline qualcosa di ottimo e di pregevole si originò anche qui: prima qualche esperienza punk (la più rimarchevole una) e poi ottima new wave (a forti spinte avant-dark-wave). Come sempre, procediamo con ordine...

La regione Lazio si compone di 5 province: Roma, Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti...no ! non sto facendo una lezione di geografia, menziono le province per un preciso motivo: da una mia prima (approfondita?!) disamina del calderone wave della regione Lazio mi è risultata proprio Rieti come seconda realtà musicale negli anni 80 per rilievo di lascito sonoro e per rilevanza produttiva (indovinate qual'era la prima per entrambi gli ambiti...). E Rieti non conta(va) milioni di abitanti...orgoglio sabino quindi, per una scena davvero interessante...


Da dove partire? Ah Ecco !!


JOYSTICK



I JoyStick  rapprasentano certamente l'esperienza primigenea più importante nel contesto della parabola punk/wave reatina. 
Partiti già nel 1979, faranno conoscere, per tutti i primi anni 80, con grande perizia e un'intensa attività live, il punk e la new wave ai loro giovani concittadini (e anche fuori del giro reatino). 
La formazione era così originariamente composta: Francesco Dominici (alias Colle) voce e batteria, Antonio Tozzi (alias ‘Ntozzi) basso, Domenico Angelucci (alias Arturo) chitarra e cori, Andrea Milo Santoprete (alias Totippo) tastiere. La loro migliore stagione partirà dall'83 con l'inserimento di Paolo Campanelli (alias il Totem) al posto di Antonio Tozzi (partito militare) e Gian Luca Ravaioli (alias Gnappa) alla seconda chitarra e cori. 
Purtroppo non ho notizia di lasciati sonori, ma di sicuro ve ne saranno stati. Di certo furono una frizzante esperienza musicale, che fu davvero significativa non soltanto per il movimento che creò a Rieti e zona annessa ma anche per i progetti che sarebbero sorti successivamente al loro primo sbandamento (intorno alla metà degli anni 80). Parlo di primo sbandamento perchè nell'inverno del 2012 i JoyStick son tornati sorprendentemente assieme per ricalcare il palco: perchè il rock'n'roll never die ! - parole loro -
Questa la loro pagina facebook: https://www.facebook.com/are.joystick.back

 Un evviva ai JoyStick ! Ed un evviva anche a quanto ne seguì dopo quei primi anni di attività...



La New Wave Reatina


Se certamente di band ne sorsero anche in contemporanea all'attività dei JoyStick (e per una suggestiva ricostruzione di altre gesta vi rimando a questa gustosa pagina documentativa: http://calendari02007.spazioblog.it/page4/&thisy=&thism=&thisd= ) le più significative nacquero quando i JoyStick stavano per smettere una prima volta, anzi quando in particolare alcuni ex-JoyStick si misero in testa di voler continuare a fare ottima musica...

Domenico Angelucci e Paolo Campanelli al termine dei JoyStick diedero infatti vita al pregevolissimo (e purtroppo breve) discorso dei Future Memories ! Una band che vedeva, oltre che il Campanelli al basso e l'Angelucci alla chitarra, Francesco Petroni come vocalist/chitarrista e Paolo Dell’Uomo D’Arme come batterista.
Una band davvero mirabile che riuscì a produrre due ottimi lavori: il primo, e più importante, un disco self-titled con la Cave Canem di Pescara (ottimamente accolto dalla critica e dal pubblico 'underground' dell'epoca) e poi l'autoprodotta cassetta 'The Call of The Wild.'
Il sound messo insieme dai 4 era davvero di ottimo livello, grandioso post-punk mi vien da dire...purtroppo in rete si trovano poche tracce (anche sonore) di questa band (il cantante purtroppo è anche scomparso di recente, R.I.P.). Sul tubo si rintracciano questi due ottimi brani: http://www.youtube.com/watch?v=XLXa-Z6EgCU / http://www.youtube.com/watch?v=CUtoU0xOzRU Purtroppo non riesco ad allegare nessuno dei due video in pagina, appropinquatevi voi...


ENGEL DER VERNICHTUNG




Eccoci alla band più 'famosa' (almeno questo mi piace pensare) di tutta la wave reatina: gli Engel Der Vernichtung.
Il progetto parte come terzetto nell'85 e diventa quartetto sul finire degli anni 80; la formazione definitiva si comporrà così: Federico Festuccia voce e piano, Daniele Arisi tastiere, Roberto Feliciangeli voce/piano tastiere (questo il terzetto originario) e Paolo Campanelli basso (l'aggiunto successivamente, già JoyStick e Future Memories).
Gli Engel si inerpicarono lungo vie wave piuttosto originali e suggestive, spaziando tra sonorità dream pop (un po' alla Cocteau Twins e This Mortal Coil), ethereal (un po' alla Dead Can Dance), neo-folk, dark ambient, industrial (con gli Einsturzende Neubauten nel cuore) fino ad escursioni neo-classiche. Avant-Darkwave sostanzialmente e di ottimissima qualità. 
Fecero due straordinari dischi (entrambi con la romana Angel Records) e si avvalsero per le loro produzioni della collaborazione di diversi artisti/musicisti (la loro musica necessitava di numerosi apporti), tra gli altri: i violinisti Federico Celestini Fabrizio Riceputi e Valentina Mariani, la polistrumentista e vocalist Katya Sanna, il violoncellista Giuseppe Dolci, il suonatore di viole Marco Onofri, le vocalist Giulia Lippolis e Salima Balzerami.
All'epoca il gruppo fece soprattutto eco grazie al secondo lavoro ('Angeli in Polvere' - 1990) che rappresentò davvero una novità nel panorama musicale italiano, si trattava infatti più che di un lavoro esclusivamente sonoro, di un vero e proprio disco-libro. All'Lp veniva infatti associato una bella pubblicazione contenente le opere di 10 poeti allora contemporanei (ma sicuramente lo sono ancora oggi) e interventi di William Burroughs, Alberto Abruzzese, Michelangelo Bigli, Giancarlo de Cataldo, Fabrizio Desideri, Giancarlo Susanna, Francesco e Sara Italiani. Gli stessi brani del disco sono basati sui testi di questi letterati/pensatori/poeti. Un vero e proprio cofanetto culturale quindi, che riscuotè un discreto successo anche grazie a delle superlative 'rapprentazioni' teatrali con in scena gli ingredienti principali di questa pregevole opera: la musica e i versi (sul palco declamati tra gli altri anche dall'attore -ora anche conduttore tv- Pino Strabioli).
Per un opportuno approfondimento vi rimando a questa bella rassegna stampa dell'epoca, che trovate qui: 
Gli Engel dopo questi due dischi avrebbero dovuto uscire con un terzo lavoro, un lavoro però che non vide mai la luce per via della morte di Federico Festuccia (R.I.P.). Fortunatamente sono di recente tornati su disco grazie alla raccolta prodotta nel 2012 dall'etichetta indipendente OltreLaNebbiaIlMare, piena di inediti. Cercate ed ascoltateli...se non l'avete già fatto...

Bene, allegato sonoro ora..veniamo all'altra big band protagonista della wave reatina: i Novalia !
Ma come?!?!?!? Nel titolo c'è scritto Neogrigio !!...Tranquilli ! All'inizio i Novalia si chiamavano Neogrigio..........



NEOGRIGIO




Eh già, all'inizio i Novalia si chiamavano proprio così...indovinate un po' da dove presero il nome? Vi dice niente l'album Siberia dei Diaframma? Un brano contenuto in questa perla discografica del rock wave italiano si titola proprio così...
La breve storia dei Neogrigio: partono nel 1985 e a fondare il progetto sono Stefano Saletti e Raffaello Simeoni. Con loro saranno nel progetto iniziale Fabiana Manuelli suoni, Paolo Miatto chitarra, Federico Festuccia tastiere (poi, come già visto, negli Engel), Enzo Renda basso.
L'intento dei Neogrigio era quello di emulare quel sound darkeggiante che proveniva d'oltremanica, seguendo l'esempio anche di quanti in Italia provavano una rielaborazione riadattata in una chiave magari più mediterranea. 
Il primo live lo mettono a segno nell'autunno dello stesso anno al teatro Moderno di Rieti in apertura ai californiani Rain Parade. L'anno successivo producono il loro unico lavoro...


Invertite Il Senso della Rotazione (1986)





'Invertite Il Senso della Rotazione' è la cassetta protagonista dell'odierno inserto musicale. Un demo che ho pensato (spero bene) di condividere anche se la copia a me pervenuta in formato digitale non è delle migliori. Ho lavorato come meglio ho potuto per renderla fruibile, spero di aver raggiunto un buon risultato (volevo troppo tramandare questo reperto sonoro, davvero meritevole).
Il demo si compone di sette apprezzabili tracce sonore, tutte attinenti allo schema di un certo post-punk melodico che andava molto di voga allora. Il limite (ma anche il pregio se vogliamo) di questo lavoro è la più volte rintracciabile fedeltà alla linea musicale tracciata dai Diaframma. 
Questo lavoro comunque si lascia ben ascoltare per le ottime liriche (molto coldwave), i cantati sempre ben eseguiti e per il generale svolgimento musicale (a cui contribuiscono tutti gli strumentisti della band, ad eccezione di Fabiana Manuelli, assente nelle citazioni di copertina e nella foto condivisa sopra).
Questo lavoro verrà presentato nel corso della trasmissione radiofonica di Radio Rai Tre 'Un Certo Discorso', a cura di Giancarlo Susanna (lo stesso che collaborerà con gli Engel successivamente...quante connessioni della wave reatina con l'avanguardia culturale del periodo !!) e servirà a lanciare gli stessi musicisti che nell'87 diventeranno i Novalia. 
Un gruppo, quello dei Novalia, che non ha certo bisogno di molte presentazioni, una compagine che ha ricevuto nel suo periodo di attività parecchia attenzione e affetto, specie negli anni 90. 
Col nuovo nome gli stessi musicisti evolveranno il loro stile musicale, approdando a sonorità più avant-darkwave (tra ambient sognante -specie all'inizio- e neo-folk -soprattutto nella seconda parte di carriera, fino al 97) e riusciranno a produrre anche degli ottimi dischi. In rete si trovano diverse informazioni sulla loro sperimentazione musicale. Trovate molto sul loro sito ufficiale: http://www.novalia.it/novahome.htm
Qui per voi c'è la cassetta targata Neogrigio, tutta da ascoltare....

Description of the tape in english: Very good tape (with some acustic problems, i'm sorry) from the Neogrigio band (from Rieti, Lazio Region 1985-1986), well know in the next years as Novalia (a great dark-ambient/neo-folk project). A work totally based on melodic post-punk rhythms and colwave texts and voices (in a pure Diaframma style, the name of the band comes from one of the song of this group). 

Please Enjoy.

http://www.4shared.com/zip/yEwkY1mBba/Neogrigio_demo1986.html

Il presente scritto lo dedico a Deb e alla memoria dei due artisti nel frattempo scomparsi e protagonisti del post, i ringraziamenti vanno invece a F.d.P. per la condivisione e ai Novalia per quanto regalatoci in musica.

Saluti.

sabato 25 gennaio 2014

Piacenza Punk/Wave & Pedago Party





Hola!! Niente giri in Spagna però, che il saluto non vi confonda...si va a Piacenza quest'oggi...

Una bella scena wave, piena di interessanti e stuzzicanti progetti...
Procediamo a dipingere un quadretto prima della consueta presentazione dell'inserto sonoro...

A guardare bene il territorio piacentino (e prendetela una cartina cibernautica con la manina virtuale !, sempre nel caso che non vi sappiate orizzontare..) è una zona che si colloca proprio lì, lì nel mezzo dell'orlatura stivalica...un po' ai margini dell'Emilia Romagna, col Piemonte e la Lombardia a due passi, non distante dall'attivissima Toscana...fu in effetti una scena molto comunicativa con altri movimenti locali e certamente qualitativamente ben produttiva...qualche nome di band in rapida successione?

Io partirei dai La Pattona ! Che nome...e invece, che bel progettino primordiale della 'wave' piacentina fu...e anche se si trattò di un progetto di breve durata (78-81), fu certamente significativo (ad un loro concerto assistette anche un certo Steven Brown) e in grado di lasciare un segno (e derivazioni musicali importanti) nel contesto musicale oggetto di questo post.


i La Pattona con divisa d'ordinanza


La musica dei La Pattona era diversamente ispirata (rock in opposition, dumb art ed anche essenziale new wave del primo periodo -soprattutto DEVO e Talking Heads-) ma aveva un non so' che di molto originale, assai associabile a certe tendenze no wave che nello stesso periodo si stavano sviscerando a New York (Piacenza come Nuova York !). Ai posteri (noi, i nostri nipoti) han saputo tramandare un bel disco titolato Reclame, molto gustoso e da ascoltare munendosi di sano spirito goliardico.

Da questa esperienza sarebbero scaturiti in qualche modo e negli anni a seguire due progetti: gli A.T.R.O.X. e i Doubling Riders.


 A.T.R.O.X.



Gli A.T.R.O.X. sorsero immediatamente dopo la fine dell'esperienza dei La Pattona, ritroviamo infatti alcuni medesimi animatori di questo progetto, i fratelli Andreoni e Francesco Paladino, anche in questa nuova veste.
A differenza della precedente compagine però, scopo di questo gruppo sarà soprattutto quello di sperimentare in elettronica (un po' alla The Residents/Tuxedomoon per intenderci). Fecero al tempo due ottimi dischi e di recente son tornati in auge grazie ad una collection del 2011 ('Falls of Time') e all'inserimento di un loro brano nella compilation 'Mutazione' (Strut Records - 2013).


 THE DOUBLING RIDERS



I Doubling Riders invece nacquero all'inizio come progetto solista di Francesco Paladino nella metà degli anni 80. A lui ben presto si affiancarono nel tempo diversi musicisti e artisti di vario genere in qualità di collaboratori. Il terzetto stabile era composto oltre che da Paladino, da Pierluigi Andreoni (anche lui, come visto, già Pattona e A.T.R.O.X.) e Riccardo Sinigaglia (fantastico musicista avanguardista fin dai 70---> ecco il suo succoso sito http://www.riccardosinigaglia.com/ ).
Questo gruppo (peraltro molto attivo principalmente a Milano, dove era la loro etichetta di riferimento, la gloriosa ADN) rappresentò certamente la più alta vetta sperimentale (tra elettro-ambient e pulsioni neo-tribali) di matrice piacentina...

Per una dettagliata ricostruzione di questa sequela di progetti concatenati vi rimando a questa cronistoria redatta dallo stesso Paladino: http://www.francescopaladino.it/musica.htm

----

Compatibilmente al dipanamento di questa serie di esperienze molto legate tra loro (soprattutto per i protagonisti che vi si profusero), è giunto ora il momento di ricordare quanto di altro si mosse in quel di Piacenza sin dalla fine degli anni 70.
Ergo quindi, ora, a cardine di un altro bel rametto del movimento punk wave piacentino il best of the best of the drummers italiaci (o quasi), l'ultra esperto musicista/musicologo Tony Face, alias Antonio Bacciocchi (---> visit please his personal site http://tonyface.blogspot.it/ ).
Perchè dico figura cardine? Facile, perchè mise lo zampino (con merito) in parecchi progetti musicali fin dai primordi della storia punk wave piacentina.
Partito prettamente punk coi Trash Overdose (prima punk band piacentina, fine anni 70), suona ottimo hardcore nei primi anni 80 coi Chelsea Hotel e si consacra mod e garage punker in tanti diversi progetti: fra tutti (e per quanto ci rigarda, per buona parte degli anni 80) nei superlativi Not Moving !


NOT MOVING



Dei Not Moving che c'è da dire...in verità molto, però in tanti ne hanno già scritto (vi ho già rimandato al sito di Tony Face dove c'è molta storia di questa band) e quindi per un sunto delle loro gesta vi rimando ulteriormente a questa esaustiva tribute page: http://bochesmalas.blogspot.it/2011/12/not-moving-tra-luce-e-tenebre.html
A me interessa evidenziare qui, dei Not Moving, che di certo furono il gruppo che ebbe maggior 'successo' di tutta la wave piacentina (non me ne vogliano gli altri protagonisti di questo post...che comunque facevano cose diverse); nel loro genere infatti, il garage rock a tinte dark (con ec-citazioni blues), dissero la loro non solo in Italia ma anche fuori dai confini nazionali. Sul suolo italico fecero da 'supporto' ai Clash, Johnny Thunders, Celibate Rifles, e poi tour all'estero...tanta roba insomma. The hypotetical God blesses the memory of the Not Moving quindi !

Questo per omaggiare anche io cotanta band...ora però, che resta da dire della wave piacentina? Ah ecco, che vi furono certamente altri protagonisti (come in tutte le ricognizioni dimenticherò qualcuno, anche per scarsità di fonti in rete), tra questi gli ottimi A Love Sound ad esempio (ottima compagine elettro) o i Babylon's Wall (post-punk)....ma anche e soprattutto -permettetemi !- un'altra big band (specie per me) che rappresentò forse l'anima più liberataria e multiforme di tutta la wave piasentina, the starrings of the present musical insert............................... i  .........


PEDAGO PARTY

foto della formazione più stabile


Eccoci qua, ecco i protagonisti dell'allegato sonoro, io li adoro, lo dico subito...così avrete modo di criticare dopo il vostro eventuale ascolto di quanto troverete linkato...
Procediamo tuttavia con ordine...

La Band si costituisce nel 1983 per opera delle due figure cardine che saranno presenti sempre e fino alla fine di questa fantastica esperienza musicale: Desy Palladini (la principale cantante dei brani Pedago Party) e Valter Pavana Bonetti (il chitarrista autore di quasi tutte le trame sonore della band). Gli altri elementi che si alterneranno in qualità di membri o collaboratori della band saranno nel tempo: Massimo Sabasco, Joe Granelli, Gil Fire Fuochi, Roby Mosfet Terzoni, Charlie Danzi, Rikkardo Bonvini, Luca Pozzoli, Nicola Terenziani e Alberta Ferraroni.

Il sound dei Pedago Party è una miscela molto sfaccettata, in molti inseriscono la band nel generale calderone del punk hardcore (e in effetti condivisero molti palchi con band appartenenti espressamente a questo filone), io li ritengo più wave. Diciamo che seppero amalgamare varie sonorità: principalmente post-punk, goth rock, garage, anarcho-punk di vario genere, darkwave varia. 

Se certamente non mancarono le ispirazioni stilistiche dalle quali attingere, i Pedago Party riuscirono comunque a creare, come pochi, una parabola musicale del tutto personale: nello stesso brano erano capaci di passare da momenti sincopati ad immediati raggelamenti sonori, di spaziare da parrossismi hardcore a momenti coldwave. 
La voce di Desy aveva un carico libertario ineguagliabile, era  in grado di esprimere un disagio vero ed anche uno schietto sdegno soltanto con le tonalità che assumeva.
I testi della band erano sempre molto ben curati e improntati ad una certa denuncia sociale e esistenziale che faceva pochi sconti. Una band scomoda mi verrebbe da dire, e che anche per questo magari non arrivò a fare molti dischi (le c.d. major non potevano di sicuro interessarsi a siffatta compagine, anarcoide fino al midollo !).
Fin dal loro primo demo ufficiale, 'L'Arte della Rivoluzione', seppero dimostrare il loro indiscusso talento. Purtroppo nel loro periodo di attività non riuscirono (come tante altre band italiane della medesima era) a produrre più di tanto.
Oltre a conferire i loro brani in diverse cassette (soprattutto in ottime compilation), riuscirono a tangere sostanza vinilica soltanto in tre occasioni: con le compilation '4 PER A = A PER TUTTI' (produzione Toto' Alle Prese Coi Dischi - 1984) e 'La Nave dei Folli' (prodotta dalla milanese Amen nel 1988), e con l'unico album in proprio della band, il 7 pollici self-titled prodotto nel 1990 dalla Face Records di Antonio Bacciocchi (pure produttore!).
  


 In-Sorgere




Il demo che vi presento dei Pedago Party è In-Sorgere, una cassetta del 1987 (credo inedita sul web) che documenta la fase centrale della vita di quest'ottima band. I testi sono tutti in italiano e spaziano tra diverse tematiche di critica sociale. Il titolo (In-Sorgere) è già di per sè emblematico, nelle liriche, esplicitamente, si respira quasi ovunque un'alea ribellistica molto lucida e pungente. 
Affiorano qua e là attacchi contro i poteri forti e i soliti costumi italioti ('Fotti il Militare' e '80's'), contro l'affarismo (come nella canzone anti-nucleare - nelle specifico anti Caorso- 'C.C.L.D.') e le buone medicine annacqua-popolo ('Valium').
Il vero inno di tutto il lavoro sembra essere 'Voglia di Tempesta': un grido di rivolta contro lo schifo descritto negli altri brani (è il pezzo che preferisco di tutto il lavoro). 
Cantati vagamente cold, con comunque la voce di Desy Palladini in grado di passare con disinvoltura da  fredde tonalità a slanci molto aggressive e urlati. Musicalmente son quasi tutte galoppate post-punk condite dalle influenze già accennate sopra. Una vera sparata di anarchia punk. Buon Ascolto.

Description of the tape in english: today it's presented here a very good work ('In-Sorgere' - demo 1987) from the anarcho-dark-punk band Pedago Party (from Piacenza, Emilia Romagna region). Lyrics (unfortunately for you) in italian full of typical peace punk themes: against militarism ('Fotti il Militare'), against strong powers ('80's') and bad business (like in 'C.C.L.D.', to fight the nuclear energy production). 'Voglia di Tempesta' looks like the real hymn of the work, where the band expresses the need of a revolutionary storm against the shitty official human 'system'. The Sound is a mix of different styles: post-punk, goth rock, hardcore, garage..A sound really personal and appreciable.

Please Enjoy.

http://www.4shared.com/zip/7FUnli2bce/Pedago_Party_demo1987.html

Un ringraziamento a F.d.P. per la condivisione e ai Pedago Party per quanto fatto in musica (coming back?)

Saluti.

sabato 18 gennaio 2014

Spezia Wave & Pagan Easter





Pronti per la gita odierna? Niente merende, solo musica di accompagno...se volete, accomodatevi un attimo...andiamo a La Spezia quest'oggi...

E di cosa ci sarà mai da discutere a La Spezia? Che scena wave formidabile si sarà mai sviluppata a La Spezia? Calmi Calmi, qualcosa c'era..qualcosa anche di molto apprezzabile..non innumerevoli band, ma di ottime ve n'erano di sicuro..

Ora, per iniziare sarà bene dire che tutta la Liguria ebbe una scena wave di tutto rispetto, a parer mio (ma forse è una mia impressione) ogni provincia faceva un po' da se' però..uno scenario wave quindi piuttosto slegato: Genova -il capoluogo- non faceva poi da grande centro aggregativo (se non per qualche evento più ecumenico), ogni provincia aveva il suo giro e le sue peculiarità...La Spezia poi sembrava associarsi più con l'alta toscana che col resto della sua regione (si potrebbe parlare di una Wave Lunigiana tra i territori di Massa, Carrara e La Spezia...tante furono le collaborazioni).
Ad ogni modo procediamo con la disamina della scena in questa zona (zona intesa come provincia, non solo come La Spezia). Di curioso c'è da segnalare, prima di accennare a qualche iniziatore, che nel 1977 un concerto importante fece un po' da prodromo wave a quello che sarebbe venuto dopo: la band francese dei Rockets comincio' infatti proprio in quell'anno il suo primo (e lunghissimo) tour italiano proprio da La Spezia...tralasciando il folklorismo di questa band, è indubbio che essa rappresentò almeno in parte un modello di nuovo rock, più elettronico, di transizione dal progressive al rock anni 80...in Italia ebbero parecchio successo all'epoca (magari anche per le stravaganze estetiche: sulle scene si vestivano da alieni argentati !), mi piace pensare che a questo concerto assistettero (magari influenzati un minimo da questa musica), gli allora pargoli e futuri protagonisti della wave spezzina...
Certo le prime band di cui si ha notizia (stante sempre alle mie informazioni) non ricalcarono propriamente le orme dei Rockets.......



 I Primi Movimenti Punk a La Spezia 


 Fall Out - 1988


Già nel '78 a La Spezia partono a far casino i Fall Out di Renzo 'Benzo' Daveti, seguiti poco dopo dagli Holocaust del Dottor Bad Trip (80-82). Due formazioni prettamente punk hardcore che fanno bella figura nella storia del genere in Italia.
Sono i primi passi del punk wave spezzino. Va subito detto però, che queste due realtà vennero ben presto 'assimilate' o inglobate nel fenomeno del Granducato Hardcore di Toscana (ad ulteriore riprova della connessione di cui sopra). Brani di queste band si possono infatti trovare nelle due compilation 'Urla Dal Granducato' (vedasi discogs ad ulteriore conferma). Un Granducato non proprio tutto toscano quindi...
Non divaghiamo però e torniamo ai nostri discorsi sulle faccende spezzine soffermandoci sulle due figure che animarono queste prime punk band di rilievo e che sarebbero state cardine del movimento punk wave spezzino per tutti gli anni 80: Benzo e Dr Trip per l'appunto.
Sempre in ambito musicale Benzo a latere dei Fall Out fonderà anche altri due progetti musicali: i Fabbrica Illuminata e i Gregorsamsa. Bad Trip invece fonderà sul finire degli anni 80 anche gli Azione Aliena in collaborazione con Tingis (ottimo musicista carrarese -vedasi il suo blog http://lapellemuta.blogspot.it/ - ---> altra connessione tra Spezia e Toscana...).
Entrambi vanno poi ricordati anche in altre vesti più artistiche: Benzo sarà, tra le altre cose, curatore della fanzine Archaepteryx (vera review di culto del circuito anarcho-punk spezzino e non solo) e Bad Trip disegnatore di innumerevoli locandine per concerti o eventi (soprattutto al centro sociale Kronstadt); fantasia pura in salsa comix, vedasi qui: http://lapellemuta.blogspot.it/2011/09/renzo-daveti-prof.htmln
Benzo suona ancora oggi coi suoi Fall Out, per info vi rimando alla pagina fb della band: https://www.facebook.com/FallOuthardcore . Purtroppo Bad Trip è scomparso prematuramente di recente... R.I.P.




(Dark)Wave a La Spezia


Dopo gli inziali vagiti punk si passo' ad evoluzioni più wave (e anche molto darkwave!) grazie ad altre band di grande impatto. Ricordando brevemente gli ottimi The Nuts per il versante garage blues/punk, quattro band in particolar modo seppero incarnare e tramandare qualcosa di pregevole ai giorni nostri sul fronte più propriamente new wave. Merito soprattutto di una collaborazione produttiva in formato compilation...




La Compilation in questione è C.O.D.E. e venne prodotta nel 1985 dalla fantomatica etichetta T.N.T. Records, dietro cui forse -e dico forse- si nascondeva l'autoproduzione dei gruppi partecipanti.
Un Lp certo non confezionato con altissime risorse tecniche ma che permise alle 4 formazioni di registrare dei brani ad un livello comunque consono alle loro capacità (e le capacità erano oltremodo buone..).
In questo assemblaggio sonoro, spiccano in particolare (sempre a parere del sottoscritto!), i due brani dei Marte in Ariete. Di questa band si sa' purtroppo poco, sulla copertina di CODE compaiono 5 nomi, ma magari altri elementi potrebbero essersi alternati alla strumentazione. Di loro si trova in rete oltre a questi due brani anche un ottimo demo del medesimo anno di produzione della compilation (cercare da queste parti potrebbe non risultare sbagliato: http://www.systemsofromance.com/blog/2013/03/marte-in-ariete-demo-k7-bonus/ ). Il sound di questa band ricorda molto certe sonorità alla francese (il confine non era poi così lontano..) oggi da più parti definito come Cold Wave. Brani come 'Confusione' e 'Ultimi Fuochi' lasciano a bocca aperta sia per l'indubbia capacità tecnica ed immaginifica che per la cura degli ottimi testi. Peccato per lo sparuto lascito sonoro.
Altra band in questa compilation erano i Front Voice, anche qui poche informazioni, eccezion fatta per i nomi dei componenti figuranti sulla stessa copertina di CODE. Due ottimi brani, forse i più poppeggianti del lotto ma anch'essi molto gustosi.


 i Nadja (foto fanzine VM)

Altra band interessantissima presente nella selezione erano i sarzanesi Nadja. Questi furono forse la band più in vista di tutto il movimento new wave spezzino. Parteciparono a diverse compilation su cassetta e girarono parecchio in concerto. In proprio registrarono e distribuirono due ottimi demo.
Erano autori di un sound davvero originale, profondamente dark, con predilezione di atmosfere anche esoteriche: goth rock al limite del death con sapiente utilizzo di elettronica, particolare l'utilizzo di cori e contro-cori con largo uso di distorsione voce. Un peccato autentico che anche su di loro non si riescano a trovare molte informazioni in rete e che abbiano anche loro prodotto così poco. La loro cassetta più reperibile in rete è sicuramente La Joie. Oggi sono tornati un po' in auge grazie all'inserimento di un loro brano ('Possession') nella compilation associata al mitico documentario sulla new wave italiana, Crollo Nervoso (Spittle Records 2009).
L'ultima band inserita in CODE erano i Pagan Easter...indovinate un po'? I protagonisti dell'allegato sonoro odierno...



PAGAN EASTER




I Pagan Easter partono sicuramente nei primi anni 80 a suonare. Il discorso sembra originarsi come Bates Motel: questa band registra infatti un demo nell'82 nel quale sono presenti un paio di brani ('Too Many Problems' e 'What Do You Need?') che saranno parte del repertorio futuro dei Pagan Easter...non è azzardato quindi affermare che i due progetti si avvicendarono in assoluta contiguità. La musica dei Pagan Easter -dirò subito- mi entusiasma molto, viscerale fin dagli esordi. 
Già come Bates Motel fanno emergere un sound molto interessante, certamente molto primitivo e molto goth rock, ma anche contaminato da schizofreniche incursioni no wave (dovute in particolar modo all'uso di un formidabile sax). Queste cifre stilistiche rimarranno anche come Pagan Easter. 
Oltre ai fratelli Giangarè (Giulio alla batteria, Maurizio al basso) animeranno il progetto, tra gli altri, degli ottimi musicisti: Paolo Montaresi (chitarra), Guido Bracco e Umberto Colombo. E Rispetto alla fase Bates Motel ci sarà anche una voce femminile a segnare il nuovo corso musicale, quella dell'ottima vocalist Alessandra Gaggini. 
I Pagan Easter sono indubbiamente la band che ha registrato meglio di tutto il movimento spezzino: ben 4 dischi ufficiali ! Tre compilation su vinile ('C.O.D.E.' nel 1985, 'La Nave dei Folli' produzioni Amen 1988, 'Gioventù Sonica' per la Electric Eye Records 1991) e il disco uscito per l'etichetta pisana Wide Records (oggi irreperibile). Altra ottima prova produttiva si rintraccia anche nello split tape con i Flux of Fluster (sempre produzione Amen di Milano). Una parabola lunga quindi, la più lunga di tutto il movimento spezzino (credo !). Si fermeranno soltanto nei primi anni 90.
Qui ho pensato di condividere il loro (primo?) demo del 1984: 'Seven Deadly Elements'. Un lavoro molto ben riuscito, pieno di sfumature e esemplificativo delle capacità musicali approntate dalla band già nel primo periodo di attività. Anche loro come i Marte in Ariete non mancano di riferimenti alla cold wave francese (altra mia impressione). Il primo brano del presente demo è anche cantato in francese, i rimanenti sono però tutti con liriche in inglese (una caratteristica che i Pagan Easter porteranno avanti per tutta la durata della loro carriera).
Riguardo al sound contenuto nella cassetta che dire...per tutto il demo si sviscerano trame post-punk di alta caratura (trascinanti in brani come 'The Room of Memory' o 'Eternal Loser'), con atmosfere pienamente spleen e darkwave (fantastica anche 'Falling Apart' con la voce di Alessandra Gaggini). Goth Rock fondamentalmente, ad alta suggestione...io li trovo grandiosi, e voi? Ascoltate...
/*sfortunatamente il demo è senza copertina/

Description of the tape in english: amazing work from the darkwave band Pagan Easter, a really impressive formation from the city of La Spezia (Liguria region). Sound between dark ballads (as in the fantastic 'Falling Apart'), agitated post-punk rhythms (not so distant, here and there,  from no wave tendencies thanks to the use of the sax) and perfect cold & goth atmospheres. A great work for a real intense spleen moment !
/*unfortunately no cover here, i'm sorry/

Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/FXZLPWKjce/Pagan_Easter_demo1984.html

Questo post lo dedico a Gabriele e alla memoria di Paolo Montaresi... e certamente a tutti coloro che realizzarono queste musiche, gli encomiabili Pagan Easter...

Saluti.



sabato 11 gennaio 2014

Great Complotto & Futuritmi






Rieccoci..altra puntatina del blog...

Dopo Firenze con cosa procedere? Durante la scorsa settimana mi son posto diverse volte questa domanda e devo dire che mi erano venute diverse idee...però ! alla fine, mi son risposto: altra scena ultra-osannata ! - Questo ci vuole far puntare l'attenzione sulle solite scene !!...qualcuno dirà - Infondo devo pur sempre giustificare l'allegato sonoro, piuttosto inedito per il web questa volta...

Andiamo come sempre con ordine...

The Great Complotto !! Yes, il mega-movimento punk wave neoniano dell'incredibile contesto pordenonese sorto, bruciato e sconvolto tra la fine dei 70 e l'inizio degli 80..tantissime band (molte composte, ricomposte dagli stessi elementi), casino a dismisura, influenza contagiosa a profusione nel resto dello stivale musicale di quegli anni, produzioni d.i.y. a manetta, tanto divertimento...
Ora, -inc et nunc-, non voglio fare la ri-cronaca di tutti i fatti legati a questo movimento, nè fare una disamina di tutti i progetti musicali sorti in questo contesto: ci vorrebbe un mese, non sarei certamente pienamente in grado e poi mi infognerei nel già detto per davvero...per chi volesse comunque agguantare meglio l'argomento puo' dirottarsi su questi siti conditi di storiografia celebrativa e pieni di memorabilia fantasmagorica (anche con reperti sonori e con tante foto delle parecchie band che animarono il Great Complotto):

http://www.thegreatcomplotto.it/

https://www.facebook.com/TheGreatComplottoandSideProjects

http://www.thegreatcomplottoradio.com/ (lodevole inziativa questa..)

Questi per le informazioni che potete trovare sul web. Vi sottopongo poi anche un'interessante uscita libraria, sempre legata alle vicende dei complottisti: il libro/book fotografico uscito di recente sui protagonisti della scoppiettante Pordenone di allora, intitolato ''Talking 'Bout My Generation'' di Giuseppe 'Zellaby' Collovati (Associazione Culturale Vastagamma - 2013). Per info, qui: http://www.flickr.com/photos/toymaster/11353376873/

Segnalatovi tutto cio', mi addentro ora nel discorso che più mi interessa in questo post dedicato al Great Complotto..ovvero la fine del movimento ! La quasi fine diciamo...si perchè intorno al biennio 83-84 la spinta dell'onda iniziale pordenonese era ormai quasi del tutto esaurita, le ultime encomiabili uscite erano state sfornate e i protagonisti del Complotto che riuscirono con una certa rilevanza a rimanere sulle scene furono pochi (bisogna pur dire che tutto il movimento punk wave italiano cominciava ovunque a mostrare in questo periodo i primi segni di cedimento)...in questa fase dimagrente del movimento due furono in particolare le band che seppero prolungare l'eco di questa esperienza: i Sexy Angels e i Futuritmi...


SEXY ANGELS


Dei primi dirò poco, c'è già su di loro una bella biografia su wikipedia (scritta forse da uno dei suoi ex-componenti, vista la dovizia di particolari) : http://it.wikipedia.org/wiki/Sexy_Angels .
Mi interessa qui sottolineare la rilevanza della parabola musicale dei Sexy Angels, giusto per affermare che forse fu la più completa di tutto il movimento (in termini di evoluzione musical-stilistica): esordi frizzanti di punk wave scherzoso (sentasi 'Atoms for Energy'), scorribanda post-punk di rilievo (sentasi 'Mathematic Mind') e finale approdo ad un rock wave già dalle pregevoli intuzioni alternative rock (sentasi 'Substitute', con strizzatine agli U2). Riuscirono a partecipare diverse compilation, suonarono con meritato apprezzamento in svariati live e rock contest, e, cosa questa non secondaria (non da tutti insomma), riuscirono anche a fare qualche bel dischetto. Qualcosa di loro in futuro? Vedremo, se mi sarà concesso...mah, il futuro è incerto...


FUTURITMI



I Futuritmi sono stati una delle band più longeve di tutto il movimento neoniano e di sicuro quella che ha saputo differenziarsi maggiormente, seguendo una rotta evolutiva piuttosto raffinata. Il progetto sorge nel 1983 dalle ceneri di una precedente formazione new wave, i Gigolo Look (anche questa già abbastanza differenziata nel primigeneo calderone pordenonese..sentasi i due brani compresi nella compilation IV3SCR prodotta nell'83 dall'Italian Records). Certo non si tratta in questo caso di una formazione inseribile in un filone darkwave (qualche lettore rimarrà deluso magari..visti i precedenti post), il discorso musicale dei Futuritmi infatti, pur non risultando estraneo a certi riferimenti post-punk d'oltremanica, si sviluppa su di un piano maggiormente inclinato verso stilemi più synthpop (comunque molto rockwave e chitarristico). 
Dopo gli esordi e un 12 pollici ben confezionato ('Colour of Fight' / 'The End of My Day', Pink Music - 1984), la band si muove parecchio e calca diversi palchi in giro per lo stivale. Fra tutte le esibizioni c'è da segnalare la partecipazione alla rassegna Italian Rock Invasion, che permise alla band di esibirsi anche fuori dai confini nazionali, nel prestigioso Hammersmith Odeon di Londra. Grazie a questa esperienza i Futuritmi entreranno nel giro dell'ottima etichetta Dischi Noi che, nel 1989, decise di produrre l'unico Lp della band, il disco protagonista dell'odierno allegato sonoro (eccoci qua...).


Il Bambino Che Baciava... e Marameo Alla Morte



Dopo le prime composizioni della band in inglese, con questo disco i Futuritmi decidono di provare ad esprimersi in italiano, attratti soprattuto dall'idea di comunicare più chiaramente col proprio pubblico e anche, perchè no, per tentare una maggiore popolarità (dopo anni di gavetta nel circuito underground). 
'Il Bambino Che Baciava... e Marameo Alla Morte' esce nel 1989 e si compone di 8 canzoni; le sonorità spaziano tra pregevoli ballate new romatic (come 'Davide L'Ha Baciata Male'), reminescenze post-punk (come nell'energica 'Dieci Minuti di Limbo') e passaggi pop wave raffinati alla Simple Minds. Un disco  molto godibile. Forse, non me ne vogliano gli autori, un po' zoppicante in alcune soluzioni musicali e in alcuni arrangiamenti, specie nelle canzoni che risultano alla fine meno riuscite (forse un paio, quali? forse mi saprete dire in sede di commento..). Complessivamente un ottimo lavoro...tralatro, anche questo va segnalato, di questa band facevano parte due soggetti che avrebbero fatto strada successivamente: Davide Toffolo oggi nei Tre Allegri Ragazzi Morti e Gianmaria Accusani dei Prozac + (band di punta del rock alternativo italiano soprattutto negli anni 90), due nomi già brillanti allora...
Il disco non andò benissimo purtroppo, la wave cominciava a suscitare pochi interessi e il lavoro forse fu reclamizzato male (anche se per promuoverlo ci furono anche dei passaggi televisivi importanti in Rai: nella mitica trasmissione Doc e un'apparizione a Sanremo International, vedere su you tube per credere). Vi preannuncio infine che troverete la qualità dell'ultimo brano alquanto scarsa, la traccia risulta ahimè parecchio disturbata. Spero saprete comunque gradire, Buon ascolto !

Description of the record in english: Il Bambino Che Baciava... e Marameo Alla Morte is a really enjoyable new wave work made by the Futuritmi, a very good band from Pordenone (look for The Great Complotto movement). Sound related to the best synth pop rock style, with some post-punk rhythms here and there (especially in 'Dieci Minuti di Limbo) and good pop wave tendencies (maybe following the steps of bands such Simple Minds). A very good work for a relaxing listen ! (*last track of the record with some problems, i'm sorry)

Please Enjoy.

http://www.4shared.com/zip/Fh-_NYIPce/Futuritmi_1989.html

Un ringraziamento a Massimo per la condivisione e agli autori delle musiche, che come sempre si spera non se ne abbiano a male dell'iniziativa divulgatoria (come almeno io la intendo..).

Saluti.

sabato 4 gennaio 2014

Firenze Wave Connections & GMM






Eccoci nel nuovo anno umano da poco festeggiato nel mondo occidentale...per omaggiare (!) questo evento rituale del cambio di data mi addentro in una scena new wave ultra osannata...ma come? robe vecchie arci note per l'anno nuovo ! Solite storie mitologiche intorno alla ultra-conclamata new wave fiorentina? In verità, forse, voglio soltanto provare a scandagliare un certo mondo per giustificare l'allegato sonoro del presente post ! Rispondo io...

Si perchè, mi è venuto in mente di scrivere qualcosa riguardo certi fenomeni sociali e/o di costume che irrobustirono, sovvenzionarono, sostennero, deviarono, compenetrarono la new wave fiorentina. Parlo di teatro, moda, cinema in particolare. Sono fresco di una grande abbuffata di ricerche nell'underground fiorentino anni 80 e sono piombato in un uno spaccato di mondo di cui prima quasi ignoravo l'esistenza...mi giustifico per ragioni anagrafiche (non essendo stato testimone degli eventi che ivi narrerò) e per via di uno stato di inerzia conoscitiva adagiata sul palinsesto più noto della new wave fiorentina...

Molto si è scritto sulle origini della new wave fiorentina, abbastanza si è narrato su quello che successe a latere, in rete si trovano diverse informazioni  su quell'agglomerato universo social-musical-culturale che fu la Firenze anni 80...sull'allora capitale della new wave italiana si scrive tanto ancora oggi. A me interessa qui parlare di questa scena aprendo uno spaccato sulle collaborazioni, non senza contraddizioni, che si originarono tra mondi molto attigui, tutti se vogliamo vagamente riconducibili al concetto di arte: l'arte di fare musica e di scrivere su musica, l'arte di creare (vestiti, eventi, rassegne), l'arte di raccontare (col teatro, col cinema), l'arte di vivere (vivere..).

Degli iniziatori della new wave fiorentina si sa' abbastanza, i soliti gran bei nomi a cui ogni lettore puo' dare un volto e un nome (e tributare sacrosanti ascolti in musica, per quanto riguarda i protagonisti musicali!). Oltre agli autoctoni suonatori della città del rinascimento (rock) è noto che a questo fermento musicale contribuirono anche soggetti esterni (i concerti di Patti Smith del 79 e dei Clash nell'81 o figure geniali come Steven Brown dei Tuxedomoon ad esempio), locali  mitici (Banana Moon, Casablanca, Rokkoteca Brighton, Tenax, Manila..) radio (Centofiori, Controradio, Firenze Sud..) e etichette (Contempo Records, Kindergarten, Ma.So., I.R.A., Industrie Discografiche Lacerba). Dentro/Affianco/Intorno a tutto questo movimento musicale gravitarono però mille altre iniziative che (soprattutto all'inizio) contribuirono ad alimentare il mito di Firenze negli anni 80. In particolare cercherò di analizzare tre compenetrazioni specifiche che si verificarono in questa città in quegli anni: Musica New Wave e Moda, Wave e Teatro, Musica New Wave e Audio-Visivo.

Partiamo brevemente dal primo ambito collaborativo...


Musica New Wave e Moda

La moda, dirò subito compiendo una digressione, è un mondo dal quale sono abbastanza distante, già il significato di moda mi lascia alquanto perplesso...finche' si parla di creazione d'abiti per bisogno di espressione personale di un proprio gusto mi ci ritrovo, quando invece moda significa produrre oggetti di consumo effimero, beh, mi ci ritrovo molto, ma molto meno...ad ogni modo, qui mi preme sottolineare il ruolo di mecenatismo che certe iniziative della fashion fiorentina furono in grado di sostenere nei confronti del mondo musicale. Nell'alveo di questa collaborazione alcuni musicisti poterono creare soundtrack per eventi vari e sfilate (quindi sperimentare), tirare su' qualche soldo per coltivare altri tipi di progetti musicali, far girare il proprio nome, o semplicemente tirarci a campare (lo sfruttamento era reciproco se vogliamo..).
Oltre a Pitti moda c'erano anche interessanti esperimenti che nell'ottica di questa collaborazione infra-settoriale si portavano avanti: porto ad esempio il caso di Massimo Osti, il grafico pubblicitario e stilista che decise in quegli anni di arrivare persino a produrre un disco (con musica dell'ottimo synthesizer Marco Lamioni) nel quale volle tentare di tradurre il linguaggio della moda in musica. Il disco è in pratica una soundtrack per il video Berlin-Berlin del 1987 che testimonia il viaggio compiuto da Osti a Berlino per realizzare una sua mostra retrospettiva sui suoi 15 anni di attività come grafico-pubblicitario e nel mondo della moda. Ecco qui l'interessante video e l'apprezzabile musica di Berlin Berlin: http://vimeo.com/15498314 


Wave e Teatro

Scena Eneide compagnia Krypton

Venendo ad applicazioni musicali realizzate in associazione con pratiche più culturali, interessante l'incontro tra musica new wave fiorentina e teatro. Di questa collaborazione il caso più noto è certamente quello che si sviluppò tra i Litfiba e la compagnia teatrale Krypton.
Gli allora darkwaver Ghigo, Pelù e soci realizzarono per la prima volta un disco in studio ('Eneide di Krypton' - Suono Records) proprio per creare la colonna sonora da abbinare alla rappresentazione teatrale dell'Eneide di Virgilio. Correva l'anno 1983 ed, a parere di chi scrive, è questo forse il disco migliore della band sorta dalla cantina de Via Dei Bardi: un concept album fortemente post-punk quasi del tutto strumentale, orchestrato con grande lirismo, adattissimo per contribuire -come fu- al successo della rappresentazione teatrale (alla quale, prese parte lo stesso Pelù come attore di scena, per brevi declamazioni..).
Anche per assecondare questo rapporto teatro-musica scaturirono proprio dai Litfiba i Beau Geste di Maroccolo e Aiazzi, che con il compositore Francesco Magnelli realizzarono molti supporti sonori per rappresentazioni teatrali. Il loro primo album è un collettore di tutte queste loro prime creazioni musicali pro teatro, il titolo del disco è infatti inequivocabile: 'Per Il Teatro' (Materiali Sonori - 1990).

Sempre sulla commistione tra teatro e musica si basò un altro grande progetto: la compagnia Orient Express di Cesare Pergola e Barbara Pignotti.

Orient Express

Questo duo, che si avvalse ovviamente della collaborazione di parecchie altre persone, strutturò spettacoli molto sperimentali e suggestivi, giocati sull'uso delle immagini, sulla gestualità, su testi di avant-poetry e supporti audio-visivi. Due gli spettacoli rimasti maggiormente agli annali: Profili Giapponesi del 1983 e Le Affinità Elettive del 1985. Dalla seconda opera si ricavò anche un disco (oggi introvabile). Ecco un video documento di Japanese Profiles con le musiche di Pergola (anch'egli abile synthesizer):





Musica New Wave e Audio-Video

Veniamo così all'ultima connessione creativa preannunciata: quella tra musica new wave e audio-video.
Come emblema di questo rapporto si puo' portare da subito l'esempio dei The Colla che nell'82 musicarono la soundtrack di un film cult: Ad Ovest di Paperino. Un film importante (forse non da manuali della cinematografia, un road movie più che gustoso) che vede all'esordio recitativo sul grande schermo Francesco Nuti, Athina Cenci e Alessandro Benvenuti (qui al debutto anche come regista). I The Colla erano un gruppo fittizio che operava a latere del progetto teatrale de I Giancattivi (altra compagnia teatrale -e nello specifico cabarettistica- fiorentina..) ed era in pratica un terzetto musicale costituito oltre che da Benvenuti (un vero factotum!), anche da Dado Parisini e Stephen Head. Recentissimamente questa pregevole colonna sonora è stata rimasterizzata su CD dalla On Records Japan, qui per saperne di più: https://it-it.facebook.com/OnRecordsJapan

Nella Firenze anni 80 comunque erano in molti a 'giocare' con l'audio-video, e tra questi anche il gruppo che forse è l'esempio più eclatante di questa commistione, i protagonisti di questo allegato sonoro, i fantomatici Giovanotti Mondani Meccanici...


 GMM




I Giovanotti Mondani Meccanici sono stati un trio molto attivo a Firenze negli anni 80 e possono essere certamente annoverati, come già accennato, tra le massime icone, non solo in ambito fiorentino ma nel più ampio consesso della new wave italiana, della sperimentazione audio-visual. Il trio era così composto: Andrea Zingoni, Antonio Glessi e Maurizio Dami (alias Alexander Robotnick e già del gruppo Avida). I tre per realizzare le loro opere hanno nel tempo collaborato con vari artisti ed altri musicisti, ora non mi dilungherò però sulla loro lunga carriera, vi rimando a questa lettura nel caso vogliate informarvene esaurientemente http://www.gmm.fi.it/Gmm/gmm2.htm , per chi volesse invece approfondire la loro attività inerente l'elaborazione audio-visual vi consiglio il filmato disponibile su you tube (canale Pallidestragi) documentante la loro storia video-espositiva intitolata 'Welcome to Florence 1984-1993'. I GMM inoltre, è bene infine sponsorizzarlo, sono di recente tornati in auge grazie alla partecipazione alla brillante compilation 'Mutazione' edita dall'inglese Strut giusto l'anno scorso.

Il qui presente allegato sonoro invece è una copia digitalizzata non eccelsa (l'audio della cassetta non era dei migliori, gioverebbe una ristampa per un miglior ascolto..) del loro primo demo uscito nel 1984 e credo distribuito (se non anche prodotto) all'epoca dalla Materiali Sonori. La cassetta si intitola GMM Suite e si compone di due sole tracce. Il genere di riferimento è complessivamente l'ambient: per larghi tratti molto estatico, in alcuni passaggi anche decisamente scherzoso. Affiorano qua e là inserimenti di light industrial (specie nella prima traccia) e riferimenti concettuali della band (nella seconda traccia si alternano sonorità molto orientaleggianti). Insomma un bel lavoro tra rielaborazione in chiave personale di stilemi musicali collocabili tra Brian Eno e i The Residents/Tuxedomoon. Elettronica sperimentale di ottima qualità (anche se so' che molti sentendo l'audio magari storceranno il naso..), da ascoltarsi in totale relax...

Description of the tape in english: Interesting tape from the audio-visual ensemble Giovanotti Mondani Meccanici: Maurizio Dami, Andrea Zingoni and Antonio Glessi. Work published (maybe produced) by Materiali Sonori label in 1984. Musical Style between ambient explorations and electro-experimental tendecies.

Please Enjoy.

http://www.4shared.com/zip/XflpM3R5ba/GMM_demo_1984.html

Speriamo di non riscontrare la contrarietà degli autori anche per questo post, intanto oltre che ringraziare loro per questa musica, un tributo anche per questo post a F.d.P.
Saluti.