domenica 30 marzo 2014

Il Muro 70/80 e i Monodroma



Eccomi ! Sul filo di lana provo ad inanellare l'ultimo post di questo marzo 2014, e provo a farlo cercando di sviscerare un discorso che ultimamente mi ritrovo spesso a fare...specie nella mia testa ! Un discorso che riguarda la discontinuità o meno di due decenni musicali, davvero ricchi per la storia della musica mondiale/occidentale: i 70 e gli 80 !
Ora, premetto subito che non domino tutto lo scibile delle produzioni musicali più interessanti di queste due decadi, vorrei provare a compiere delle riflessioni di carattere generale...per poi infine, in chiusura, condividere qualcosa che credo c'entri con quanto cercherò qui di scrivere...


Maggiori le distanze o le contiguità, fra i 70 e gli 80?


Comincio subito col dire che in musica (specie per quella musica che interessa di più a me, quella maggiormente rock o sperimentale) l'inizio e la fine di un'epoca o di un genere musicale difficilmente si fanno coincidere con una data. Molti nell'ambito della scena musicale rock individuano uno spartiacque nel 77. La data è presa a riferimento per dividere il rock classico da quello moderno. Il punk nello specifico sembra segnare questo passaggio. Niente fu(/è) come prima da allora, per una serie di buone ragioni (estetiche e stilistiche maggiormente). Ogni complesso rock (serio o innovatore?) a seguito della deflagrazione del punk dovette(/deve) fare i conti con le influenze diversamente post-punk (nel senso più ampio del termine) che ne derivarono. 
Certo anche oggi è possibile (e ci mancherebbe!) riprodurre semplicemente un genere pre-punk senza tanti problemi, ormai siamo entrati nell'epoca dell'eterno revival, tutto quello che è stato prodotto e che possiamo ascoltare (anche in formato digitale) è riproducibile. 
Ed ogni genere si puo' riprodurre semplicemente rifacendolo in un modo del tutto fedele o attualizzandolo (come nel caso del garage punk che ho affrontato in un precedente post).
Ora se prendiamo il punk in se' certamente si puo' affermare che questo movimento (non solo musicale) squassò un mondo, nello specifico della musica rock, quello del progressive. Il punk deflagrò forse nel momento di massima saturazione del progressive. Oggettivamente una nuova generazione giovanile sentì il bisogno di qualcosa di diverso. C'era il bisogno di vivere diversamente una nuova epoca, anche in musica. Il progressive aveva germogliato prosperosamente e aveva accompagnato fino a quel momento una generazione diversa, che aveva lottato e che si era prodotta in un grande sforzo intellettuale di rielaborazione sociale (il progressive fece da colonna sonora a questa propensione).
La generazione che sorse sul finire dei 70 si trovò a fronteggiare una situazione diversa, il capitalismo diveniva di nuovo rampante e aggressivo, in Inghilterra stava per arrivare la Tatcher e un po' ovunque si sentiva aria di riflusso, di cambiamento (forse non in meglio..). Alcune conquiste libertarie erano state acquisite ma sul finire dei 70 la controffensiva dei potentati più conservatori era in atto. Da qui partì forse anche il bisogno di una reazione musicale violenta: il punk appunto.
La generazione del 'No Future' si tirava fuori anche dal tipo di impegno politico precedente (che in parte segnava un po' il passo ormai..), cercava altre strade, la contestazione cambiava. Anche un nichilismo disilluso poteva servire in un certo qualmodo a coltivare una contestazione. Molti non partecipando al sistema cominciarono a coltivare una dimensione intima (molti si sarebbero definiti dark) o assurda (il Dada, la Dumb Art, il Situazionismo), la ribellione consisteva anche nel chiamarsi fuori o il prendere in giro il sistema. Altri come i Clash avrebbero spinto una parte del mondo giovanile musicale verso il combat rock (un rock militante e fiero, che ancora oggi resiste). Altri ancora, come i Crass, avrebbero spinto su tematiche antimilitariste e ambientaliste, sempre in un quadro di offensiva militante (e in questo caso, molto anarcoide).
In musica, dopo il punk, si cominciò a parlare di new wave (la nuova onda), un genere che mi si permetta, ha ancora oggi contorni molto ambigui (ci si infila un po' di tutto in questo termine musicale, persino Albano e Romina Power !).
Molti fra i 'vecchi rocker' liquidarono le nuove sonorità come tendenze musicali degradate rispetto alle precedenti. Ci fu anche chi assimilò la new wave al punk (forse sbagliando..), definendo la nuova tendenza come poco seria (mio padre appena si imbattè nel punk per non sbagliare si buttò sulla classica, senza colpo ferire..ad esempio). Un intero mondo musicale sembrò crollare. Ma fu davvero così?
Le produzioni musicali a cavallo tra gli anni 70 e gli 80 dimostrano il contrario. Molti rocchettari vecchia maniera provarono a resistere, un pubblico fedele c'era ancora. Diversi furono quelli che provarono ad adattarsi, magari assimilando refrain stilistici del nuovo gusto musicale: si fecero più wave insomma. Parecchi progetti con un background progressive tentarono una fusione con le nuove tendenze new wave. Da noi si possono citare mirabili esempi in tal senso, sia nel campo dell'avant-prog (Orchestra Njervudarov, Mamma Non Piangere etc..) che del synth-pop-prog (Francesco Cabiati, I Signori della Galassia, Hydrus etc..).
Premesso tutto questo e ammessa comunque una certa cesura, resta però da capire se si eresse davvero un muro musicale tra gli anni 70 e gli 80. La società cambiò (prevalentemente in peggio? forse) e anche i gusti musicali (anche questi in peggio? ho forti dubbi qui, specie quando si parla del nuovo rock alternativo italiano che sarebbe nato anche in questa fase). Ci fu un cambiamento di linguaggi forse, ma i 'nuovi giovani' provarono a suonare con la stessa passione di sempre, cercando di comunicare qualcosa e di creare nuovi movimenti (meno ortodossi e più liquidi magari). 
Chi dice però che la maggiorparte partì da zero facendo tabula rasa del passato? Certo forse i punk duri e puri tentarono questo (provando una loro strada) ma a ben vedere, a parere del sottoscritto, anche in questa fase si mantenne un filo conduttore ben chiaro nella storia della musica alternativa, che unisce anche i 70 agli 80. Molti musicisti infatti, che cominciarono a suonare sul finire degli anni 70, ereditarono chiaramente quell'alto senso di sperimentalismo che aveva contraddistinto tanto buon progressive. Soltanto che tentarono di assecondare questo bisogno di sperimentazione in un modo differente: diversamente tecnico se vogliamo, ma certamente in una via molto espressiva e innovativa.
Negli anni 80 ad esempio presero il largo due ben precisi generi piuttusto underground che avevano molto a che fare con la wave ma anche con quanto c'era stato prima: l'industrial e la minimal wave. Entrambi i generi, si puo' tranquillamente affermare, hanno dei prodromi nei 70: l'industrial poi si puo' far risalire ancora prima (fino agli sperimentalismi sonori dei futuristi?), il genere fu soltanto codificato sul finire degli anni 70 e diffuso negli 80 (da band come i Throbbing Gristle -sul fronte internazionale- o da geniali compositori, come Maurizio Bianchi -per il fronte italiano-); la minimal wave (anch'essa codificata come genere negli anni 80) si puo' dire che si riesca a rintracciare in nuce già nei maggiori campi dello sperimentalismo elettronico anni 70, come : nel Krautorock alla Kraftwerk e Popol Vuh, nella elettro-library music alla Amedeo Tommasi -per fare un grande nome italiano del genere-, nell'Ambient alla Brian Eno etc...Certamente questa elettronica anni 80 si innovò soprattutto nel cantato e nella composizione dei ritmi (in debito con influenze post-punk), ma il manuale era già stato scritto.
Poi c'è tutta la galassia avant-rock condita di post-punk ed eclettismo vario, un mondo che produsse molto negli anni 80 (no wave, avant-darkwave, art punk etc..) e che in una certa misura ebbe un piglio simile, per intraprendenza, agli esperimenti sonori svoltisi nei meamdri del prog.
Nei 70 italiani ad esempio due ottime band, tra le altre, fornirono dei modelli interessanti a cui guardarono con estremo interesse anche i futuri waver prima di diventare tali: Gli Aktuala e Gli Area. Due progetti che influirono certamente sugli sperimentalismi dell'underground italiano successivo. 


 Aktuala

I primi hanno certamente tracciato un solco significativo nell'avant-prog fin dalla prima fase, grazie ad una certa curiosità di tutti i componenti per certe sonorità sperimentali (tra questi anche il grande Lino Capra Vaccina) ed in particolare grazie anche alle ricerche musicali di Walter Maioli.
Gli Aktuala tentarono nello specifico un'interessante contaminazione dell'allora musica d'avanguardia occidentale con quella etnica proveniente anche dalle tradizioni musicali di altri paesi extra europei. In tal senso va segnalata la loro opera più suggestiva e più sperimentale: Tappeto Volante, un piccolo capolavoro.
Sarà lo stesso Maioli, dopo lo scioglimento degli Aktuala, a continuare il medesimo discorso musicale con i Futuro Antico: un'interessantissima compagine di breve corso (con dentro il già visto Riccardo Sinigaglia e Gabin Dabiré) che dimostrò (anticipando anche un po' i tempi) come era possibile sviluppare certe tendenze neo-tribali mischiando l'uso di vecchi strumenti con l'elettronica, producendo una world music ante-litteram.
Un cammino musicale questo che sarebbe stato seguito da altri e diversi figuri dell'underground successivo (che sarebbero appertenuti prevalentemente al filone neo-folk industriale), come ad esempio dai romani Gustoforte: visitate qui la loro pagina bandcamp (anche per ascoltare in caso..) e scorgerete in basso quali sono i progetti citati come fonte di ispirazione per la loro attività http://gustoforte.bandcamp.com/album/souvenir-of-italy (troverete un elenco con altri nomi di progetti interessanti dei 70 italiani che non ho scorrettamente citato finora...).

i Futuro Antico

Gli Area, in una chiave diversa dagli Aktuala, hanno rappresentato un altro dei mirabili e più significativi esempi dell'avant rock italiano anni 70. Certamente anche loro hanno influito su diversi sperimentalismi italiani successivi. Questo incredibile super-gruppo con 'Arbeit Macht Frei' e 'Caution Radiation Area' (due dei loro primi album, del loro periodo migliore) sconvolse e affascinò già il pubblico e la critica dell'epoca per l'originalità e l'elevata dose di sperimentalità insita nella loro musica. Il loro lascito a mio parere è stato enorme. I sopravvissuti di quell'esperienza suonano ancora oggi (l'ipotetico dio renda loro grazie) ma in quegli anni assieme ad altri come collettivo musicale Area fecero davvero cose mostruose in termini di avanguardismo.
 
gli Area

Tutti i musicisti che vi presero parte avevano una forte volontà innovativa. Paolo Tofani coi suoi rivoluzionari synth AKS diede un'impronta forte, ma anche tutti gli altri apportatorono un grande contributo al sound ultra-complesso che fu imbastito dal laboratorio Area. Poi fra questi c'era Demetrio Stratos. E su di lui lasciatemi spendere alcune parole, fra poco sarà il trentacinquennale dalla sua scomparsa.
Stratos negli Area arrivò a sperimentare qualcosa che difficilmente potrà mai più essere emulato. Già con una storia personale particolare alle spalle (leggasi la sua pagina wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Demetrio_Stratos ), in musica, grazie ad un'incredibile costanza d'allenamento fu in grado di proporre in qualità di 'cantante' espressioni vocali inverosimili, oltre lo stesso concetto di canto. Emettendo la sua voce era in grado di produrre sonorità sorprendenti. C'è un intero documentario su you tube che sviscera bene questo suo sperimentare con la voce, qui il link per curiosare in caso: https://www.youtube.com/watch?v=CvsiLRF7iLw

 Demetrio Stratos

Demetrio morì a soli 34 anni nel 1979 (troppo presto, avrebbe ancora potuto dare molto purtroppo..), colpito da un'anemia aplastica (una malattia ancora oggi tutta da comprendere e sconfiggere). Il giorno dopo fu eseguito a Milano un sentito concerto in suo onore (anche se originariamente era stato pensato per raccogliere fondi in suo favore, per aiutarlo a fronteggiare la malattia). Fu in pratica questo evento (con 60 mila persone ad assistervi), alle soglie del nuovo decennio, a segnare definitivamente un'epoca (che finiva e che in un certo qualmodo avrebbe continuato a riverberarsi ancora, passando il testimone, con degli importanti lasciti ed esempi), una sorta di canto del cigno di tutto il movimento prog italiano, che sarebbe tornato in auge maggiormente come genere preciso soltanto dalla fine degli anni 80 e poi più corposamente nei 90, in una chiave ammodernata e degnamente revivalistica.

In conclusione di discorso, come piace pensare a me, fra i 70 e gli 80 non si eresse un muro (come provocatoriamente scrivo nel titolo), forse il punk aldilà della brutilità che dimostrò, rappresentò soltanto un necessario scossone per smuovere le acque e aprire il varco ad una nuova musica e a nuove forme di espressione musicale. Gli 80 devono molto ai 70, gli stili musicali nuovi (più wave, con tanta elettronica anche) che sarebbero esplosi negli 80 hanno tutti degli iniziatori nei 70. Due decadi, per quanto mi riguarda, a cui bisogna voler parimenti bene (non dimenticando anche le cose buone dei 60 e dei 90..)

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Venendo all'allegato sonoro dirò subito che ciò che ho scelto mi è parso il più adatto per compendiare tutto questo discorso che ho cercato di eseguire sopra (con enormi rischi, me ne rendo conto !)...ho pensato nello specifico di condividere un demo di una band romana che nel 1988 produsse un demo con due lati apperentemente molto diversi tra loro: con un lato A molto wave e un Lato B con grossi tributi prog (in particolare ad una delle band su cui mi sono soffermato pocanzi...). Ho pensato di proporlo proprio perchè simbolicamente mi sembrava l'ideale accostamento, in un unico lavoro, delle esperienze musicali di due decadi (troppo vicine per farsi ancora una guerra ex-post)....con questa condivisione poi ottempero anche ad una mia precedente promessa di sharing...ecco a voi quindi il demo dei...........


MONODROMA



Breve Bio della band:

I Monodroma nascono nella prima metà degli anni 80 a Roma (forse nel 1983) e furono certamente una delle più interessanti formazioni dell'underground wave della loro città. Oggi è una band semi-sconosciuta che meriterebbe qualche nuovo riflettore su di se'. Fu animata principalmente da tre validi protagonisti: Daniele Nuvola (tastiere/chitarra/voce), Paolo Feligioni (voce e chitarra) e Stefano Savi Scarponi (polistrumentista).
Dopo un demo d'esordio produttivo ('Polimorfismo' - 1984), seppero proporsi con merito dapprima nel proprio circuito cittadino, partecipando ad esempio alla compilation 'Faith Fear' associata alla tape label/magazine Tribal Cabaret, e poi anche fuori dal loro contesto originario: in tal senso va segnalata la distribuzione da parte della Materiali Sonori del loro disco autoprodotto (un self-titled del 1987) e la realizzazione di due demo su cassetta con la The League of The Gloomers (la tape label veronese gestita da Luca Rigato, ottimo musicista meglio conosciuto come Bi Nostalgia o nell'ensamble Endless Nostalgia http://tlotg.blogspot.it/ ). Riuscirono (prima di far perdere le loro tracce) anche ad agganciare contatti esteri, come nel caso dell'unica loro produzione su disco per etichetta: 'E La Terra Sa' (1988), un lavoro realizzato per la spagnola Dro, una prestigiosa label gestita ai tempi da uno dei maghi della synthwave iberica, Servando Carballar Heymann.
A livello stilistico, i Monodroma furono autori di un synthpop elegante e raffinato cantato in italiano, a tratti anche abbastanza oscuretto ma in genere decisamente rilassante. In alcuni brani si puo' rintracciare anche un certo bagaglio culturale decisamente progressive, che affiora qua e là.


'Signori e Signore' (1988)


Il demo che allego qui è il secondo prodotto dalla TLOTG di Rigato e come già accennato sopra si divide per prevalenza stilistica in due lati abbastanza diversi tra loro: nel lato A prevale il classico synthpop della band (con forse un brano intruso -'Non Guardarmi Così'- già in odore di tributo a Stratos), nel Lato B si sviluppa chiaramente un deciso tributo agli Area, sia con delle cover che con composizioni proprie della band, sempre in uno stile ispirato agli stessi (---> specie nel cantato, chiaramente espresso inseguendo le orme delle sperimentazioni vocali di Stratos).
Buon Ascolto...


Description of the tape in english: here today a work from the underrated band Monodroma (from Rome - Lazio region). It's a demo produced by The League of The Gloomes: a tape-label managed in the 80s by Luca Rigato, alias Bi Nostalgia & Endless Nostalgia  http://tlotg.blogspot.it/ . A work made in 1988 that shows 2 different styles of the band: on the first part (side A) we can hear the classical synthpop of the band (with only an acoustic track), in a very good level (with some electro-experimental insertions); on the second part there's a prog tribute (with some enjoyable acoustic tracks) to the Area band, an amazing & avanguadist group of the italian 70s. A bit wave and a bit prog, how in the intentions of the present whole post (translate it if you want to know more !!)

Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/HGQmqNwUce/Monodroma_demo1988.html

Un ringraziamento ad F.d.P. per la condivisione e un saluto ai Monodroma (auspicando un loro ritorno) e a Luca Rigato (che spero non se ne abbia a male per la condivisione di un lavoro del vecchio catalogo TLOTG).

Saluti.


 

sabato 22 marzo 2014

Progetto Musica Torino & RadioAzioni



Hellooo !! Halooo !! Dormito bene sta settimana? i soliti problemi vi attanagliano? Schifo di periodo, lo so..io faccio un altro giro col blog...dopo Vercelli si resta in Piemonte per una prima sortitina torinese.....proverò a delineare una piccola storia per giungere alla giustificazione dell'allegato sonoro odierno...

Procediamo con la storia...


'PROGETTO MUSICA A TORINO'


Il Progetto Musica è un discorso partito ormai più di trentanni fa (nel 1978) in seno agli atti dell'amministrazione comunale di Torino ed ha rappresentato nel tempo uno straordinario strumento di promozione e patrocinamento di musica alternativa torinese (prevalentemente rock, ma non solo). Il Progetto con gli anni (soprattutto negli anni 80) si è sviluppato fino a generare interessanti iniziative di ogni tipo, sempre di supporto al mondo della musica di questa città (e anche a vantaggio dell'economia ad essa connessa...)
Protagonista di questo progetto fu ben presto la Cooperativa Animazione Valdocco: una realtà nata in seno alla circoscrizione 7 della città di Torino e ancora oggi operante in diversi campi (soprattutto nel sociale). Fin dai primi anni 80 si incaricò di gestire, in collaborazione col comune, il Progetto Musica. 
Soggetto centrale della cooperativa Valdocco fin dal suo primo agire fu Vittorio Castellani, lo stesso già addentro anche al movimento punk wave torinese fin dai primi anni di gestazione: nell'81 -per fare un esempio- è lui a compilare una delle prime compilation ('Torinoise') sulla nuova scena rock cittadina; sempre Castellani confezionava anche la fanzine Ansia, vera zine di culto per i primi punkwaver in quel di Torino. E' stato, per quanto ci interessa qui, uno dei soci fondamentali all'interno della cooperativa Valdocco ad occuparsi del Progetto Musica.
In che cosa si concretizzò questo progetto di promozione musicale? Innnanzitutto nella creazione di luoghi dove far suonare i gruppi e le manifestazioni dove far esibire dal vivo gran parte dei musicisti coinvolti. Vennero anche allestite vere e proprie selezioni per far rappresentare, in musica, la città di Torino in eventi nazionali e internazionali. 
Il Progetto si occupava di fornire, sempre grazie alla cooperativa Valdocco, anche altri servizi: spazi per far provare le band, consulenze varie per aspetti burocratici legati all'esercizio dell'attività musicale, rapporti con la SIAE, permessi per concerti, accesso alle selezioni di eventi rock etc...
A latere di tutta questa attività, una delle iniziative più interessanti riguardò la strutturazione di un archivio dati sui gruppi musicali più o meno indie che erano attivi a Torino in quegli anni. 
Questi dati, una volta raccolti, venivano poi inseriti in una pubblicazione biennale (in bella grafica) che andava a costituire una sorta di vademecum (pieno di foto, organizzato in forma di elenco) pieno di nomi e cenni biografici sulle band e i musicisti in attività. 
L'iniziativa della pubblicazione partì nell'85 col suo primo numero e si ripetè negli anni successivi. I generi musicali coinvolti furono i più disparati, a testimonianza di una certa mancanza di preclusioni (solo il movimento hardcore rimase un po' fuori da questa iniziativa ---> forse per riluttanza anti-amministrativa? l'hardcore ha sempre difeso la sua linea auto-promozionale, forse è andata giustamente così..). Una delle riviste (la quarta, quella del 91) è consultabile (almeno in parte) sul web: http://books.google.it/books?id=jj5_Icb2bMAC&pg=PP7&lpg=PP7&dq=musica+a+torino+1991&source=bl&ots=K3pGVBtKtL&sig=oPcJVVbg6re1ppSl1kQq-RycpF4&hl=it&sa=X&ei=M0stU8WTB6LNygOdhYCoCw&ved=0CEUQ6AEwAg#v=onepage&q=musica%20a%20torino%201991&f=false

Il Progetto Musica è attivo ancora oggi ed ha di recente allargato il giro: da Torino Rock si è passati ad una gestione Musica in Piemonte. Ed è stata creata una vera e proprio banca dati gestita dal Comune di Torino che è liberamente consultabile (previa iscrizione), per saperne di più questo è il link giusto: http://www.comune.torino.it/musicainpiemonte/progetto-musica/

Ora, a margine, lasciatemi fare alcune riflessioni: 
Certamente tutto questo contribuì enormemente al fiancheggiamento del brulincante universo musicale torinese. Fu un inusuale incontro tra mondo delle istituzioni e scena musicale alternativa (come magari non si riuscì a verificare altrove), di cui tantissime band si avvalsero per trovarvi un grosso punto di riferimento. Insieme alla miriade di piccole e grandi etichette (la Toast Records, la Shirak, la Meccano etc..), alle radio libere, al grande fermento artistico di quegli anni, questo Progetto pieno di iniziative diede certamente una grossa mano alla crescita del movimento rock torinese. Anche grazie al Progetto Musica si riuscì a creare proprio a Torino (forse!) il più grosso coacervo di band rock di tutto il più generale calderone italiano anni 80: per numero di gruppi, per varietà e per completezza di offerta stilistica (con una grandissima galassia hardcore, con mirabili esempi di sperimentalismo vario, con una grande pagina blues, con sugli scudi formidabili movimenti neo-psych, combat rock, alternative pop, darkwave etc..).
Eppure ! difronte a tutto questo mi vien da dire che forse questo fenomeno di istituzionalizzazione dolce portò si ad uno sviluppo musicale abnorme e di qualità ma traghettò anche alcuni dei fruitori verso lidi piuttosto mainstream (anche se la libertà espressiva fu certamente e lodevolmente ben garantita) e fece loro perdere anche la possibilità di costruire una realtà davvero alternativa, in primis su di un fronte culturale. Molta musica anni 80 (con i dovuti antefatti 70) era sorta con una grande carica ribellistica, in mezzo allo yuppismo aveva portato un nuovo tipo di contestazione, più anarcoide se vogliamo. Tutto questo movimento rock torinese (molto punk wave) che per la prima volta seppe dare voce alle periferie più disagiate e proletarie (da dove venivano gran parte delle band) rifluì anch'esso dopo forti tentativi di emersione, ma anche di eversione. L'alternativa istituzionalizzata nel quadro del Progetto Musica forse contribui un po' a normalizzare la situazione.
Certamente questo fu un contenitore di cui bisogna sottolinearne più i meriti che i demeriti ma mi sembrava giusto sollevarne (rifacendomi a valutazioni del tutto personali) implicazioni extra-musicali piuttosto critiche. Nulla di grave spero...vedendo la situazione musicale odierna mi vien da sorridere...


Comunque, fra le tante iniziative portate avanti all'interno di questo progetto ci fu anche quella denominata....



'RADIOAZIONI' (1989)



L'iniziativa RadioAzioni fu realizzata dalla cooperativa Valdocco in collaborazione con l'assessorato alla Gioventù del Comune di Torino, in partenership con l'etichetta indipendente Toast Records e insieme a due delle più importanti radio alternative attive in città in quegli anni: Radio Flash e Radio Torino Popolare. Furono coinvolte in questo piccolo e prezioso evento 5 band del circuito underground torinese appartenenti a differenti stili musicali. L'iniziativa prese proprio il nome di Radio Azioni perchè i gruppi rock selezionati furono invitati negli studi delle due radio aderenti per esibirsi dal vivo (Azioni Musicali in Radio ! Come potrebbe essere diversamente..). Le tracce registrate in questi stage radiofonici finirono successivamente in una compilation su musicassetta --> la presente: una bella raccolta di band decisamente interessanti. Andiamo nel dettaglio della tracklist...

Le Band / I Progetti Musicali nella Compilation

01. INTRO COMPILATION
02. CREEPIN' DEATH (brani 2 e 3)



La partenza musicale (dopo quella introduttiva) della compilation è affidata alle due esecuzioni dal vivo dei Creepin' Death. Una delle band torinesi dell'heavy metal cittadino di quegli anni. Una realtà di punta del genere mi verrebbe da dire, non soltanto basandomi sull'ascolto dei due brani qui proposti (dal notevole e tecnicamente valido impatto sonoro) ma anche rifacendomi alle tracce della band che affiorano qua e là nel web. Partono nell'83 come Black Evil e dopo un demo assumono il definitivo nome e organico intorno all'86. Arrivarono anche al disco (per la LM Records) nel 1988: 'Herrare Humanum Est... Perseverare Diabolicum' . C'è questa bella scheda sull'ottimo sito Spirit of Metal: http://www.spirit-of-metal.com/groupe-groupe-Creepin%27_Death-l-en.html (la data del loro unico album su disco è sbagliata però..). Un po' di metallo sparato ad alti giri...

03. RADIO IN PANIC INC. (brani 4 e 5)

Ecco un progetto su cui non so' niente e su cui non si riescono a trovare informazioni in rete: I Radio in Panic Inc. Una band dal sound decisamente interessate. I due brani proposti in compilation risultano entrambi molto godibili: la prima traccia inclusa è una cavalcatina piuttosto jazzata e dalle reminescenze piuttosto wave; la seconda ha un piglio decisamente più energico, con accenni quasi metal, tanto garage e ancora spruzzate jazz e wave (più post-punk in questo caso, dato il ritmo più spinto).

04. LUNA INCOSTANTE (brani 6 e 7)



Terza band proposta sono i Luna Incostante. Una compagine che al tempo raggiunse una certa notorietà e che ebbe (un lungo) corso tra gli anni 80 e i 90, passando attraverso diversi cambi di componenti e anche di stili. Partiti come Nickelcat, furono dall'inizio degli anni 80 una delle più interessanti formazioni rock wave di tutto l'hinterland torinese. Una gustosissima ricostruzione delle loro gesta è presente sul bel sito di Maurizio Arietti (alias Mefi, uno dei primi componenti di quest'ottima band): http://theamazingmefi.blogspot.it/search/label/Luna%20Incostante
Qui incontriamo i Luna Incostante nella loro fase più alternative rock. Un alternative rock che in entrambi i brani si avvale di una indiscutibile base wave senza più le ruvidezze post-punk degli esordi. Successivamente a questa partecipazione, negli anni 90, i Luna Incostante sarebbero approdati ad un suggestivo corso neo-prog, venendo prodotti per due volte su cd dalla Mellow Records. Di loro ho anche qualcosa del primo periodo, tempo e possibilità magari mi daranno occasione di condividerne qualcosa (il loro primo periodo è quello che preferisco..)

05. AUDIO BOX - RADIO 1 RAI

Questa non è una band, trattasi dell'inserto sonoro di una trasmissione Radio Rai che presentò su scala nazionale l'iniziativa. E' interessante ascoltarlo perchè è lo stesso Vittorio Castellani a presentare il progetto con altri particolari che non ho scritto nella mia mini-presentazione.

06. AGATACRISI (brani 9 e 10)



Gli Agatacrisi furono una compagine abbastanza originale nel panorama musicale torinese degli anni 80. Il primo nucleo della band si è costituito nel 1985 e da lì in avanti ha rinnovato spesso la sua proposta musicale. Rock sperimentale fondamentalmente: un mix di blues metropolitano, funky e tanta wave (il tutto per un risultato finale molto art rock, ad alta caratura tecnica). Un rock condito da molta ironia e sviluppato come base ritmica per sferzanti testi in italiano: recitati spesso, più che cantati. Questa la formazione operativa tra la fine degli anni 80 e l'inizio dei 90: Maurizio Pesce chitarra, Silvio Fiori basso, Luca Boggio batteria, Rino Cerritelli voce. Un'ottima band da riscoprire...

07. THE DIFFERENCE (brani 11 e 12)



Chiusura di selezione dedicata ai mirabili The Difference. Chi erano questi The Difference? Fondamentalmente una super-band, che animò la seconda metà degli 80 torinesi e che per via del'originalità del sound che seppe proporre riuscì ad accattivarsi diverse simpatie anche fuori dal suo giro cittadino. Perchè super-band? Perchè ne facevano parte, oltre a Domenico Genna (comunque ottimo musicista, qui alla batteria), tre 'big names' della scena rock anni 80 torinese: Paolo Damasio (alias Martin Mixo, dj e musicista solista di induscusso valore, con anche un bel dischetto nel carnet), Marziano Fontana (grande produttore e sound engineer, prima e oltre che musicista) e Max Casacci (bassista in innumerevoli band: nei Deafear, nei Carmody, nei Mad in Prague...solo per citare alcune sue altre espressioni anni 80...oggi nei Subsonica..). 
Questi The Difference facevano un rock davvero innovatore e che al tempo fu dai più ascritto al generale revival neo-garage/psych. Genere a cui certamente si rifacevano, con però assolute note di diversità (stava qui 'la differenza'?). Ora i due brani che potete ascoltare qui sono decisamente blueseggianti con sfumature di psichedelia acustica (un po' in stile americano) ma vi posso testimoniare che la musica dei Difference spaziava molto. Erano un grado di mescolare con maestria difersi stili musicali: post-punk, garage, blues come detto, ma anche un certo hardcore, folk, psichedelia elettro, noise. Insomma un grande laboratorio sonoro (cui potrei tornare in seguito...). Nel loro periodo di attività produssero due dischi (uno con la Contempo e l'altro con la Toast) e parteciparono anche ad una compilation di culto: la tribute selection prodotta nel 90 dalla Vox Pop con brani rivisitati dei Joy Division in chiave neo-psichedelica, realizzata nel decennale della morte di Ian Curtis. Buon ascolto dei loro due brani e di tutti gli altri contenuti in RadioAzioni...


Description of the tape compilation in english: today is presented here a nice selection from the city of Turin ('RadioAzioni' 1989). The tracklist is a mix of different rock styles: 01. Intro; 02-03 The Creepin' Death (2 hard rock tracks from one of the best heavy metal bands in the italian 80s); 04-05 Radio in Panic Inc. (2 instrumental tracks in a jazz rock/post-punk direction), 06-07 Luna Incostante (here with 2 good alternative rock expressions, before of this selection more post-punk, later neo-prog); 08 Presentation of the RadiAzioni's project; 09-10 Agatacrisi (funky/alternative rock); 11-12 The Difference (rare band of the neo-psych revival movement, a super formation with Martin Mixo, Marziano Fontana, Domenico Genna and Max Casacci).

Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/kVfcx8Face/RadioAzioni_1989.html

Soliti ringraziamenti ad F.d.P. per la condivisione, che stavolta si è distinto anche per il mini briefing informativo !

Saluti.




sabato 15 marzo 2014

Vercelli Rock 80 & The Clown



Altro appuntamentino del blog ! Are you ready? Per questo giro si va nel vercellese...tra punk, psychedelia e buon rock in genere...
Presentazione di scena e allegato sonoro (una chicchettina anche questa volta..)

Partiamo...


Il Punk a Vercelli

Tutto ovviamente inizia anche qui tra la fine dei 70 e gli inizi degli anni 80, quando alcuni kids decisero che era venuto il tempo di menare le danze anche nelle loro contrade al passo dei nuovi ritmi rock deflagrati soprattutto in terra albionica. Fu così che sorsero a Vercelli e zone annesse diverse e agguerrite band punk, soprattutto tra il 79 e l'80. A fare da iniziale detonatore ci pensarono i Sorella Maldestra...

 i Sorella Maldestra live

Questa band fu certamente quella che seppe da subito e meglio mettersi in luce oltre che nel proprio territorio anche nel più generale fermento punk wave nazionale. La prima fomazione vedeva: Alberto Gandino tastiere/chitarra, Franco Zanello voce, Furio Ciulini chitarra, Dodo Aceto voce (per una storia più precisa della band vi mando subito qui: http://sorellamaldestra.com/ ).
Col loro concerto al Cinema Parini del 79 fecero da apripista a tutto il glorioso movimento punk vercellese. Molti dei giovani che assistetterro a questo primo loro mirabolante live decisero infatti di seguirne l'esempio e di provare ad imbracciare uno strumento. Già l'anno dopo, stavolta al Teatro Civico (sempre di Vercelli), vi saranno in un concertone altre band ad esibirsi con i Sorella Maldestra: Fluido Rock, Leccioles, Wasps, Kortocirkuito e Crack. Per una gustosa cronaca di questo primo raduno di band punk vercellesi leggasi questo bello scritto con foto:  http://theamazingmefi.blogspot.it/2011/10/vercelli-punk.html
Da questo momento in poi sarebbero sorte altre ottime compagini punk nella scena (Dragons, Juden Kaputt, Stinky Cowboys, Junkies etc..) fino al raggiungimento di lusinghiere vette hardcore: Indigesti e Ghitarra soprattutto, compagini decisamente sugli scudi (soprattutto i primi, che arrivarono ad una certa notorietà anche in campo internazionale --> il loro bel sito http://www.indigesti.com/reviews.html ). Una coda punk si sarebbe avuta infine anche nei tardi anni 80 con l'esperienza dei Taken To The Bottle (punk piuttosto contaminato col folk e lo ska).


La Wave a Vercelli

Compatibilmente al furoreggiare di tutto questo casino diversamente punk, dai primi anni 80 si originarono a Vercelli anche esperienze più tipicamente new wave.
Diverse furono le figure cardini nella wave vercellese...

i Model White di Donato Scienza (1984)

Donato Scienza va di sicuro annoverato fra queste. Suggestivo vocalist, militò in diverse band già dai primissimi anni 80: Planimetrix (forse la prima importante post-punk band vercellese 81-82), Ideal Standard (ottima new wave danzereccia 82-83) e Model White (minimal wave/synthpop 1984). Di prestigio è l'inserimento di un brano dei suoi Ideal Standard nell'importante e recente compilation 'Crollo Nervoso' (2009 Spittle Records) abbinata all'omonimo doc sulla wave italiana. Sul tubo è ascoltabile un intero concerto degli ottimi Model White (dove alle tastiere c'era Alberto Gandino, già incontrato nei Sorella Maldestra): https://www.youtube.com/results?search_query=vercelli%201984%20model%20white%20live&sm=3 (meglio partire dalla parte numero 2, perchè è qui che comincia il concerto..).

Altra figura importante fu Sandro Sampietro, membro-animatore di svariate compagini vercellesi (soprattutto in qualità di vocalist): Planimetrix (anche lui qui -al basso però- come il già visto Scienza), Negative Habits, Funky-Du-Funk, Les Olimpiques Dada (1984), Mix Don Juan, Jungle Party (1987), Blue Tempo (alternative pop, anche sperimentale --> fondaz. 1986), Forte Cuzco (primi anni 90).

'Blue Tempo' con Sandro Sampietro alla voce

Sul vecchio sito realizzato dallo stesso Sandro Sampietro potete trovare diversi racconti sui vari progetti musicali che lo videro protagonista: http://www.oocities.org/soho/canvas/8372/musica.htm Buona Lettura..

Un altro ruolo di rilievo lo ebbe poi anche l'ottimo musicista Dino Fiore (già attivo fin dai 70 con il gruppo progressive Il Castello di Atlante); anche qui una bella paginetta per ricostruire la sua esperienza musicale: http://www.dinofiore.altervista.org/mainframe.html


Lodovico Ellena e il Rock Psichedelico Vercellese Anni 80



Eccoci infine all'ultima figura cardine del rock vercellese anni 80 (almeno tra quelle prese -scorrettamente- in considerazione dal sottoscritto). Trattasi dell'eclettico musicista e compositore Ludovico Ellena. Già attivo dalla metà degli anni 70 con gli Alter Ego e grande animatore dagli anni 80 in poi di innumerevoli progetti di indiscussa valenza nazionale. 
Fonderà e suonerà in rapida successione in molte band e compagini di diversa natura rock. Anche se in origine la sua bandiera sarà prevalentemente ben issata sull'albero maestro della psichedelia. In questo genere infatti si misurerà realizzando una gloriosa pagina del rock italiano assieme alla formidabile formazione degli Effervescent Elephants.


Ora non voglio fare qui una disamina approfondita di tutte le vicende di questa importante band (magari ci ritornerò, per quanti volessero maggiori info c'è la loro pagina wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Effervescent_Elephants ), voglio soltanto rilevarne il peso nel quadro del rock vercellese anni 80. Perchè assieme agli Indigesti credo siano stati indubbiamente la band più famosa per il contesto qui affrontato. Gli Effervescent Elephants ebbero veramente una discreta notorietà, incisero diversi dischi e girarono l'Italia con innunmerevoli date. Durarono 7 anni ma ci diedero decisamente dentro.
Dopo questa ragguardevole esperienza Ellena si cimentò (assieme anche ad altri ex E.E.) in altri ottimi progetti musicali: con Gli Assurdi (avant-rock sempre a tinte psych), con i Folli di Dio (folk psichedelico), con gli Arcanes (garage punk & blues rock) e infine con i più recenti Astral Weeks. Un artista che ha dato tanto al rock italiano insomma..
Io qui però voglio presentarvi il lavoro di uno dei primi progetti musicali che videro protagonista Ellena...uno dei suoi primi che riuscirono a lasciare traccia sonora...sto parlando dei...........


THE CLOWN

I The Clown furono quasi certamente la prima compagine con la quale Ludovico Ellena riuscì ad arrivare ad incidere qualcosa (almeno su cassetta). La formazione vedeva, oltre ovviamente a Lodovico "Vico" Ellena -qui in qualità di chitarrista e compositore testi-, Corrado Giolito alla voce, Sergio Monti al basso, Lorenzo Provebio alle tastiere, Aldo Casciano alla batteria e Domenico Salussolia al sax. 
I Clown furono attivi tra l'84 e l'85 e fecero da alfieri musicali per uno dei più sperduti centri abitati della provincia vercellese: il suggestivo borgo di Alice Castello. 
E' qui che si possono rintracciare i prodromi dell'esperienza successiva (degli Effervescent Elephants in primis) a cui ho accennato sopra. Ma andiamo nel dettaglio del loro unico lavoro arrivato a noi contemporanei...


Il Demo 'The Clown'


Questo curioso prodotto sonoro venne prodotto dalla band nel 1985 (forse a compendio dell'esperienza) e racchiude varie registrazioni effettuate nei due anni di attività. Spazia decisamente tra varie tendenze musicali e ricalca perfettamente l'eclettismo musicale dei vari componenti, Ludovico Ellena in testa.
Se da un lato vi si trovano composizioni totalmente costruite su trame synth (definibili oggi come minimal wave), dall'altro ci si può imbattere in multiformi estroflessioni musicali, piene di: jazz, blues, garage (c'è anche una canzone così titolata..), psichedelia e folk.
Ci si barcamena bellamente nel demo tra gioiose marcette, suggestive ballate e altre escursioni sonore (a volte anche scherzose) decisamente godibili. In un brano suona probabilmente anche la banda del paese !! Un gustoso reperto sonoro quindi...a voi la curiosità di ascoltarlo...


Description of the tape in english: today is presented here a bizarre demo tape made by The Clown band (Vercelli - Piedmont). It's a sort of collage with different tracks recorded by the band in the 2 years of activity: 1984-1985. Some songs are totally marked by electronic rhythms (in an experimental wave direction --> minimal wave as The Residents we can say), the others are musical exhibitions in a lot of different styles: principally garage, psychedelia, folk, blues & jazz. A work for all the tastes !

Please Enjoy.

http://www.4shared.com/zip/5chAjdCTce/The_Clown_demo1985.html


Solito ringraziamento ad F.d.P per la condisione e un plauso a tutti i protagonisti del rock vercellese anni 80, bella scena !

Saluti.



domenica 9 marzo 2014

Siena Live Wave




Rieccoci nuovamente a calcare le scene di queste blog con un nuovo (si spera) interessante capitoletto. Ho pensato di aprire una finestrella su di una scena toscana piuttosto peculiare e di condividere una compilation legata a questa città e al suo circondario: sto parlando di Siena !
Si parte ---> Breve introduzione di scena e piccola rassegna delle band ricomprese nella selezione...


Alcuni Primi Protagonisti della (Garage)Punk Wave Senese


Il giro musicale che si originò intorno alla città di Siena fu un fenomeno decisamente significativo e fu portato avanti da figure molto volenterose (oltre ai soliti tenaci musicisti che furono costretti ad operare in uno dei tanti contesti provinciali, come fu quello di Siena e dintori). Qui si originò in particolare uno dei movimenti neo-garage & neo-psych fra i più rimarchevoli di tutto lo stivale: Siena infatti fu una delle capitali del revival neo-60s assieme a Milano, Torino, Roma, Cagliari e Pisa (queste infatti erano sostanzialmente le realtà che seppero maggiormente tirare su' delle scene ben amalgamate e vocate al genere).

Se sugli iniziatori della scena senese si sa poco, di certo si puo' dire che nella prima metà degli anni 80 fiorirono in questa zona (soprattutto a Siena città e a Colle Val D'Elsa) diverse band di assoluto valore.
Due 'soggetti' furono in particolare grandi protagonisti della scena rock senese fin dai primi anni 80: Paolo Marucelli e Luca Losi.
Paolo Marucelli (cantante e chitarrista) animò infatti varie band della prima ondata, dapprima passando per una fase più wave (Stiff Torsion) per poi fondare e contribuire valentemente alla riuscita di diversi progetti neo-garage e neo-beat: Gonedogs (1988) e Barbieri (primi anni 90).
Luca Losi invece diede la sua voce ai progetti del rock senese che al tempo fecero più discutere a livello nazionale. La sua passione per il garage (assieme a quella di altri ottimi musicisti senesi che collaborarono con lui) lo portò dapprima a fondare gli Arco e i Bizzarri e poi a prodursi in diversi altri ottimi progetti sulla stessa strada musicale, il più famoso dei quali (e qui forse veniamo alla band più nota del rock anni 80 di Siena) fu indubbiamente quello portato avanti da lui ed altri come Pikes in Panic.




Questa band fondata nel 1986 contò davvero nel revial 60s italiano attualizzato in chiave punk wave (decisamente post-punk anche). Lasciò al tempo due ottimi dischi (uno dei quali prodotto dalla Contempo Records) e fece capolino coi suoi apprezzati live in diversi concerti in giro per il bel paese. Per una più precisa infarinata delle vicissitudini Pikes in Panic vi spedisco qui: http://www.pikesinpanic.com/storiaen.html
Ai fini del nostro discorso resta da segnalare per quanto riguarda le gesta di Luca Losi che egli finita l'esperienza coi Pikes in Panic si lanciò in altre significative avventure musicali (sempre molto garage ancora, forse con qualche evoluzione più blues) già dalla fine degli anni 80: specialmente con i Fat Peep Combo e con -soprattutto- i Ghost Rider (che fecero anche un disco che finì allegato ad un numero della fanzine Urlo).
Sullo stesso filone neo-garage vanno infine segnalati anche i grandi Psychomotor Pluck di Riccardo Biliotti (di cui potrei condividere qualcosa in seguito...)

Tendencies Fanzine e Stella Mars Product

In seno al movimento rock senese anni 80 si strutturò un gruppo di giovani che decise di avviare due lusinghiere attività 'promozionali': la fanzine Tendencies e la piccola etichetta Stella Mars Product. Entrambe si avvalsero della figura di Giorgio Bartolommei, vero factotum istrionico, appassionato (dark)waver e autore di mail art (questo il suo sito http://www.webalice.it/cliccagrafica/ ). Fu lui che assieme ad altri portò avanti queste due iniziative indussolubilmente legate tra loro. 
La fanzine Tendencies uscì in 7 numeri tra l'87 e il 91 (qui potete vederne le copertine http://www.webalice.it/cliccagrafica/fanzine.html ) e cercò di trattare/contenere vari temi: vi si propose letteratura, vi si fecero recensioni, riflessioni a carattere dark, interviste, vi si allegarono foto di band, compilation etc. Il tutto confezionato in una veste grafica decisamente accattivante (con Bartolommei anche qui protagonista).
La Stella Mars Product o S.M.P. nasce sostanzialmente come braccio produttivo associato alla fanzine e vide tra i protagonisti principali dell'impresa (oltre allo stesso Bartolommei, qui più che altro come manager/distributore e grafico delle copertine) anche Sandro Marchetti, il vero tecnico del suono di questa piccola tape-label (in origine l'acronomo S.M.P. stava per Sandro Marchetti Product...). Tutti i demo vennero registrati dal 4 piste Tascam di Marchetti (che si occupava anche della registrazione di alcuni altri demo senesi anche fuori del giro Stella Mars..) e confluirono in un variegato catalogo, che però non conteneva soltanto le cassette prodotte ma anche altri interessanti output ---> qui potete scorgere una ricostruzione complessiva del catalogo Stella Mars: http://www.webalice.it/cliccagrafica/stellamarsproduct.html Ovviamente non ne sto reclamizzando la commercializzazione, lo mostro con intenti storiografici ! Se così si puo' dire...
Ad ogni modo, fra le cassette prodotte ci fu anche la compilation protagonista dell'allegato sonoro odierno...



SIENA LIVE - S.M.P. Vol 1



La compilation in questione fu prodotta nel 1989 e contiene due pezzi live per ciascuna delle compagini del rock wave senese che vi furono coinvolte. 
Questa selezione, dirò a mo' di introduzione, offre un quadro abbastanza esemplificativo e composito degli stili rock che furono attivi in questa mirabile scena locale. Scendiamo nel dettaglio dei protagonisti nella tracklist....

Le Band / I Progetti Musicali nella Compilation

01. SYMBIOSI (brani 1 e 2)



La compilation si apre con due brani di questa formidabile band darkwave di Colle Val D'Elsa, che all'epoca ebbe certamente un ottimo seguito e che rappresentò una delle punte più alte del goth rock nazionale (o almeno così piace dire a me !). Le tracce incluse sono 'Odio' e 'Puoi Solo Spargere...', entrambe innervate dal sound tipico della band: atmosfere tese e intrise di suggestivo sentimento dark. 'Odio' ha un andamento post-punk molto ben ritmato (con una tastierina sinistra a condimento) e 'Puoi Solo Spargere..' ha una conduzione più angosciante e vibrante (è il brano che preferisco dei due). 
I Symbiosi ovviamente non comparvero soltanto in questa compilation, nel loro primo periodo di attività arrivarono più volte alla produzione anche di qualità, specie coi loro due dischi: il 7 pollici auto-prodotto 'Uscire' (1987) e l'Lp 'Fabbrika' prodotto dalla VITRIOL di Giulio Giannetti (1989).
Di recente i Symbiosi son tornati insieme e a suonare. Questa pagina fb ne reca la testimonianza: https://www.facebook.com/symbiosi Nel 2011 hanno fatto anche uscire in auto-produzione una raccolta con tutti i loro brani migliori rimasterizzati ('Un Unico Nucleo di Dolore' --> con dentro quella che a me sembra la loro hit 'Profumo di Morte'). Lunga vita ai Symbiosi, grande band..

02. FUN HOUSE (brani 3 e 4)


Dopo i Symbiosi vengono i due scoppientanti brani dei Fun House, una band a cui ho già accennato in precedenza. Una band proveniente da Colle Val D'Elsa (fondazione 1985) e autrice di un sound fortemente energico: fondamentalmente etichettabile come garage punk. Un garage punk comunque da carica adrenalinica, davvero ben eseguito a livello tecnico, con chiari riferimenti alle band del cosiddetto proto-punk più rude (soprattutto americano --> vedi gli Stooges di Iggy Pop). Una band che sul finire degli anni 80 riuscì a ricavarsi una certa notorietà e ad arrivare per due volte al disco con la mitica Electric Eye Records.

03.  INSIDE THE BROKEN CLOCK (brani 5 e 6)


In terza griglia abbiamo i due brani molto godibili degli Inside The Broken Clock. Anche qui il garage è protagonista ma stavolta molto miscelato ad altri stili. Questi Inside The Broken Clock, come dimostrano i due brani inseriti nella presente compilation, sapevano infatti associare al garage forti influenze wave (financo post-punk, per la cadenza ritmica) ma anche vaghi accenni ad un certo country rock di matrice americana. Un'ottima band che comparve anche in un'altra compilation sempre targata S.M.P. e intitolata Tendencies (che fu abbinata proprio al secondo numero della fanzine di cui sopra...cercare sul blog Venus + On potrebbe non risultare fallace..). Produssero anche un demo come recita lo stesso catalogo della tape-label (forse nell'88..a trovarlo !).
Formazione: Marco Pierini chitarra, Massimiliano Tiberio voce, Andrea Collini basso e Dimitri Dinigazzi batteria.

04. WILDERNESS UNDERGROUND (brani 7 e 8)


Quarta posizione nello scacchiere selezionato per i due brani dei Wilderness Underground. Anche qui grande rock energico, molto garage e di forte impatto, da schianto sonoro mi vien da dire ! 
I Wilderness (come si fecero chiamare dall'89) realizzarono anche un disco (sempre con la VITRIOL) e si basarono sulla travolgente voce di Massimo Cibecchini, purtroppo prematuramente scomparso non tanto tempo dopo la fine di questa portentosa esperienza musicale. Sul tubo c'è a disposizione un mini documentario sulla storia dei Wilderness (per ricordare soprattutto il loro cantante), si compone di tre parti e potete accedervi da qui: http://www.youtube.com/results?search_query=wilderness%20underground%20stefano%20ballini&sm=3 .

05. LEMON SQUEEZER (brani 9 e 10)

Con i due brani dei Lemon Squeezer entriamo nella zona conclusiva e più wave di tutta la compilation. 'Il Sonno' e 'Sentenza' sono i brani più post-punk di tutto il lotto e si fanno decisamente ben ascoltare (merito di un ottimo sound vagamente darkeggiante, con una grande batteria e una pregevole chitarra sempre in evidenza).  Non male anche il cantato (specie per un live..)
Purtroppo riguardo questa band non si trovano informazioni in rete. Sul doc wave del 1984 di Frigidaire è segnalata questa formazione: Marta Bonucci voce, Paolo Dondoli chitarra, Paolo Ciampalini tastiere, Leonardo Berrettini batteria, Rossano Ciampalini basso.

06. L.A.S.'s Crime (brani 11 e 12)


Chiusura di compilation spettacolare con due ottimi brani dei Lord Arthur Saville's Crime (questo il nome per esteso del progetto). I L.A.S.'s Crime rappresentarono certamente la compagine elettro più importante dell'area senese. Le sorti del progetto si reggevano sulle trame synth del già nominato Sandro Marchetti, coadiuvato negli strumenti e anche in alcune parti cantate da Maria Elena Brogi. Si esibirono in diverse occasioni (con ottime valutazioni da parte di pubblico) e registrarono diversi e pregevoli demo tape (gran parte dei quali sotto la fantomatica etichetta House Terity Production, dietro cui si nascondeva in realtà l'auto-produzione del duo). 
Purtroppo al tempo non riuscirono ad andare su disco, anche se il tentativo fu fatto: intorno all'89 un'etichetta interessata sfortunatamente fallì proprio quando gran parte dell'investimento era già stato compiuto per andare in definitiva produzione (---> investimento purtroppo molto a carico dei L.A.S.'s Crime stessi...)
Fortunatamente il progetto L.A.S.'s Crime ha avuto di recente una bella rivincita con la storia: in questi anni infatti si è assistito ad un forte rilancio del progetto, con una visibilità sorprendentemente maggiore anche rispetto al primo periodo di attività (tutto merito della qualità della musica proposta, commento subito io). 
Dapprima la Mannequin Records ne ha pubblicato una collection ('Disphoria 1985-1989' - 2012) e ne ha poi inserito un brano nel volume 2 di Danza Meccanica. In seguito la J.A.M. Traxx di Fabio Carlucci ne ha realizzato un nuovo album con brani rimasterizzati del periodo 84-89 ('Mutatio Modified' - 2013). In questo periodo è lo stesso Marchetti (ancora abile sound engineer) che si è incaricato infine di ripulire e rivitalizzare tutti i demo Lass Crime: alcuni dei quali hanno già rivisto la luce sul bandcamp del progetto (dove potete trovare anche l'album che non riuscì originariamente ad uscire per l'etichetta fallita - 'Abyss 43' -). In lavorazione nel calderone Marchetti ci sono anche altri progetti. Insomma un discorso ben riavviato. 
In questa compilation potete ascoltare (piuttusto ineditamente direi) le versioni prese dal vivo di due ottimi brani: 'Animals Die' e 'Infect Dawn' . Due tracce che stanno certamente a dimostrare quanto anche live i L.A.S.'s Crime fossero decisamente coinvolgenti e suggestivi (oggi si direbbe che facevano ottima minimal wave!)...Per seguire i L.A.S.s Crime e per saperne di più riguardo la loro storia vi invito a visitare la loro pagina facebook:  https://it-it.facebook.com/pages/LASs-Crime/240332549391401

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Dopo cotanta introduzione non mi resta che auguravi buon ascolto e presentare succintamente la selezione agli amici esteri che seguono il blog...


Description of the tape compilation in english: A very good compilation from the city of Siena (Tuscany), between dark and garage punk tendencies. 2 live tracks for every selected band. The Tracklist --> 01-02 Symbiosi: really impressive goth rock (well know for the collection 'Un Unico Nucleo di Dolore' 2011, self-production); 03-04 Fun House: rude garage punk (2 records in the late 80s); 05-06 Inside The Broken Clock: garage with wave influences; 07-08 Wilderness Underground: energetic garage punk (with a little post-punk base); 09-10 Lemon Squeezer: enjoyable post-punk; 11-12 L.A.S.'s Crime: amazing minimal wave with a very good dark scent.

Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/WeGamKS-ce/Siena_Live_1989.html


Il presente post lo dedico alla memoria di Massimo Cibecchini, Ringraziamenti a F.d.P. per l'apprezzata condivisione.

Saluti.