sabato 15 marzo 2014

Vercelli Rock 80 & The Clown



Altro appuntamentino del blog ! Are you ready? Per questo giro si va nel vercellese...tra punk, psychedelia e buon rock in genere...
Presentazione di scena e allegato sonoro (una chicchettina anche questa volta..)

Partiamo...


Il Punk a Vercelli

Tutto ovviamente inizia anche qui tra la fine dei 70 e gli inizi degli anni 80, quando alcuni kids decisero che era venuto il tempo di menare le danze anche nelle loro contrade al passo dei nuovi ritmi rock deflagrati soprattutto in terra albionica. Fu così che sorsero a Vercelli e zone annesse diverse e agguerrite band punk, soprattutto tra il 79 e l'80. A fare da iniziale detonatore ci pensarono i Sorella Maldestra...

 i Sorella Maldestra live

Questa band fu certamente quella che seppe da subito e meglio mettersi in luce oltre che nel proprio territorio anche nel più generale fermento punk wave nazionale. La prima fomazione vedeva: Alberto Gandino tastiere/chitarra, Franco Zanello voce, Furio Ciulini chitarra, Dodo Aceto voce (per una storia più precisa della band vi mando subito qui: http://sorellamaldestra.com/ ).
Col loro concerto al Cinema Parini del 79 fecero da apripista a tutto il glorioso movimento punk vercellese. Molti dei giovani che assistetterro a questo primo loro mirabolante live decisero infatti di seguirne l'esempio e di provare ad imbracciare uno strumento. Già l'anno dopo, stavolta al Teatro Civico (sempre di Vercelli), vi saranno in un concertone altre band ad esibirsi con i Sorella Maldestra: Fluido Rock, Leccioles, Wasps, Kortocirkuito e Crack. Per una gustosa cronaca di questo primo raduno di band punk vercellesi leggasi questo bello scritto con foto:  http://theamazingmefi.blogspot.it/2011/10/vercelli-punk.html
Da questo momento in poi sarebbero sorte altre ottime compagini punk nella scena (Dragons, Juden Kaputt, Stinky Cowboys, Junkies etc..) fino al raggiungimento di lusinghiere vette hardcore: Indigesti e Ghitarra soprattutto, compagini decisamente sugli scudi (soprattutto i primi, che arrivarono ad una certa notorietà anche in campo internazionale --> il loro bel sito http://www.indigesti.com/reviews.html ). Una coda punk si sarebbe avuta infine anche nei tardi anni 80 con l'esperienza dei Taken To The Bottle (punk piuttosto contaminato col folk e lo ska).


La Wave a Vercelli

Compatibilmente al furoreggiare di tutto questo casino diversamente punk, dai primi anni 80 si originarono a Vercelli anche esperienze più tipicamente new wave.
Diverse furono le figure cardini nella wave vercellese...

i Model White di Donato Scienza (1984)

Donato Scienza va di sicuro annoverato fra queste. Suggestivo vocalist, militò in diverse band già dai primissimi anni 80: Planimetrix (forse la prima importante post-punk band vercellese 81-82), Ideal Standard (ottima new wave danzereccia 82-83) e Model White (minimal wave/synthpop 1984). Di prestigio è l'inserimento di un brano dei suoi Ideal Standard nell'importante e recente compilation 'Crollo Nervoso' (2009 Spittle Records) abbinata all'omonimo doc sulla wave italiana. Sul tubo è ascoltabile un intero concerto degli ottimi Model White (dove alle tastiere c'era Alberto Gandino, già incontrato nei Sorella Maldestra): https://www.youtube.com/results?search_query=vercelli%201984%20model%20white%20live&sm=3 (meglio partire dalla parte numero 2, perchè è qui che comincia il concerto..).

Altra figura importante fu Sandro Sampietro, membro-animatore di svariate compagini vercellesi (soprattutto in qualità di vocalist): Planimetrix (anche lui qui -al basso però- come il già visto Scienza), Negative Habits, Funky-Du-Funk, Les Olimpiques Dada (1984), Mix Don Juan, Jungle Party (1987), Blue Tempo (alternative pop, anche sperimentale --> fondaz. 1986), Forte Cuzco (primi anni 90).

'Blue Tempo' con Sandro Sampietro alla voce

Sul vecchio sito realizzato dallo stesso Sandro Sampietro potete trovare diversi racconti sui vari progetti musicali che lo videro protagonista: http://www.oocities.org/soho/canvas/8372/musica.htm Buona Lettura..

Un altro ruolo di rilievo lo ebbe poi anche l'ottimo musicista Dino Fiore (già attivo fin dai 70 con il gruppo progressive Il Castello di Atlante); anche qui una bella paginetta per ricostruire la sua esperienza musicale: http://www.dinofiore.altervista.org/mainframe.html


Lodovico Ellena e il Rock Psichedelico Vercellese Anni 80



Eccoci infine all'ultima figura cardine del rock vercellese anni 80 (almeno tra quelle prese -scorrettamente- in considerazione dal sottoscritto). Trattasi dell'eclettico musicista e compositore Ludovico Ellena. Già attivo dalla metà degli anni 70 con gli Alter Ego e grande animatore dagli anni 80 in poi di innumerevoli progetti di indiscussa valenza nazionale. 
Fonderà e suonerà in rapida successione in molte band e compagini di diversa natura rock. Anche se in origine la sua bandiera sarà prevalentemente ben issata sull'albero maestro della psichedelia. In questo genere infatti si misurerà realizzando una gloriosa pagina del rock italiano assieme alla formidabile formazione degli Effervescent Elephants.


Ora non voglio fare qui una disamina approfondita di tutte le vicende di questa importante band (magari ci ritornerò, per quanti volessero maggiori info c'è la loro pagina wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Effervescent_Elephants ), voglio soltanto rilevarne il peso nel quadro del rock vercellese anni 80. Perchè assieme agli Indigesti credo siano stati indubbiamente la band più famosa per il contesto qui affrontato. Gli Effervescent Elephants ebbero veramente una discreta notorietà, incisero diversi dischi e girarono l'Italia con innunmerevoli date. Durarono 7 anni ma ci diedero decisamente dentro.
Dopo questa ragguardevole esperienza Ellena si cimentò (assieme anche ad altri ex E.E.) in altri ottimi progetti musicali: con Gli Assurdi (avant-rock sempre a tinte psych), con i Folli di Dio (folk psichedelico), con gli Arcanes (garage punk & blues rock) e infine con i più recenti Astral Weeks. Un artista che ha dato tanto al rock italiano insomma..
Io qui però voglio presentarvi il lavoro di uno dei primi progetti musicali che videro protagonista Ellena...uno dei suoi primi che riuscirono a lasciare traccia sonora...sto parlando dei...........


THE CLOWN

I The Clown furono quasi certamente la prima compagine con la quale Ludovico Ellena riuscì ad arrivare ad incidere qualcosa (almeno su cassetta). La formazione vedeva, oltre ovviamente a Lodovico "Vico" Ellena -qui in qualità di chitarrista e compositore testi-, Corrado Giolito alla voce, Sergio Monti al basso, Lorenzo Provebio alle tastiere, Aldo Casciano alla batteria e Domenico Salussolia al sax. 
I Clown furono attivi tra l'84 e l'85 e fecero da alfieri musicali per uno dei più sperduti centri abitati della provincia vercellese: il suggestivo borgo di Alice Castello. 
E' qui che si possono rintracciare i prodromi dell'esperienza successiva (degli Effervescent Elephants in primis) a cui ho accennato sopra. Ma andiamo nel dettaglio del loro unico lavoro arrivato a noi contemporanei...


Il Demo 'The Clown'


Questo curioso prodotto sonoro venne prodotto dalla band nel 1985 (forse a compendio dell'esperienza) e racchiude varie registrazioni effettuate nei due anni di attività. Spazia decisamente tra varie tendenze musicali e ricalca perfettamente l'eclettismo musicale dei vari componenti, Ludovico Ellena in testa.
Se da un lato vi si trovano composizioni totalmente costruite su trame synth (definibili oggi come minimal wave), dall'altro ci si può imbattere in multiformi estroflessioni musicali, piene di: jazz, blues, garage (c'è anche una canzone così titolata..), psichedelia e folk.
Ci si barcamena bellamente nel demo tra gioiose marcette, suggestive ballate e altre escursioni sonore (a volte anche scherzose) decisamente godibili. In un brano suona probabilmente anche la banda del paese !! Un gustoso reperto sonoro quindi...a voi la curiosità di ascoltarlo...


Description of the tape in english: today is presented here a bizarre demo tape made by The Clown band (Vercelli - Piedmont). It's a sort of collage with different tracks recorded by the band in the 2 years of activity: 1984-1985. Some songs are totally marked by electronic rhythms (in an experimental wave direction --> minimal wave as The Residents we can say), the others are musical exhibitions in a lot of different styles: principally garage, psychedelia, folk, blues & jazz. A work for all the tastes !

Please Enjoy.

http://www.4shared.com/zip/5chAjdCTce/The_Clown_demo1985.html


Solito ringraziamento ad F.d.P per la condisione e un plauso a tutti i protagonisti del rock vercellese anni 80, bella scena !

Saluti.



domenica 9 marzo 2014

Siena Live Wave




Rieccoci nuovamente a calcare le scene di queste blog con un nuovo (si spera) interessante capitoletto. Ho pensato di aprire una finestrella su di una scena toscana piuttosto peculiare e di condividere una compilation legata a questa città e al suo circondario: sto parlando di Siena !
Si parte ---> Breve introduzione di scena e piccola rassegna delle band ricomprese nella selezione...


Alcuni Primi Protagonisti della (Garage)Punk Wave Senese


Il giro musicale che si originò intorno alla città di Siena fu un fenomeno decisamente significativo e fu portato avanti da figure molto volenterose (oltre ai soliti tenaci musicisti che furono costretti ad operare in uno dei tanti contesti provinciali, come fu quello di Siena e dintori). Qui si originò in particolare uno dei movimenti neo-garage & neo-psych fra i più rimarchevoli di tutto lo stivale: Siena infatti fu una delle capitali del revival neo-60s assieme a Milano, Torino, Roma, Cagliari e Pisa (queste infatti erano sostanzialmente le realtà che seppero maggiormente tirare su' delle scene ben amalgamate e vocate al genere).

Se sugli iniziatori della scena senese si sa poco, di certo si puo' dire che nella prima metà degli anni 80 fiorirono in questa zona (soprattutto a Siena città e a Colle Val D'Elsa) diverse band di assoluto valore.
Due 'soggetti' furono in particolare grandi protagonisti della scena rock senese fin dai primi anni 80: Paolo Marucelli e Luca Losi.
Paolo Marucelli (cantante e chitarrista) animò infatti varie band della prima ondata, dapprima passando per una fase più wave (Stiff Torsion) per poi fondare e contribuire valentemente alla riuscita di diversi progetti neo-garage e neo-beat: Gonedogs (1988) e Barbieri (primi anni 90).
Luca Losi invece diede la sua voce ai progetti del rock senese che al tempo fecero più discutere a livello nazionale. La sua passione per il garage (assieme a quella di altri ottimi musicisti senesi che collaborarono con lui) lo portò dapprima a fondare gli Arco e i Bizzarri e poi a prodursi in diversi altri ottimi progetti sulla stessa strada musicale, il più famoso dei quali (e qui forse veniamo alla band più nota del rock anni 80 di Siena) fu indubbiamente quello portato avanti da lui ed altri come Pikes in Panic.




Questa band fondata nel 1986 contò davvero nel revial 60s italiano attualizzato in chiave punk wave (decisamente post-punk anche). Lasciò al tempo due ottimi dischi (uno dei quali prodotto dalla Contempo Records) e fece capolino coi suoi apprezzati live in diversi concerti in giro per il bel paese. Per una più precisa infarinata delle vicissitudini Pikes in Panic vi spedisco qui: http://www.pikesinpanic.com/storiaen.html
Ai fini del nostro discorso resta da segnalare per quanto riguarda le gesta di Luca Losi che egli finita l'esperienza coi Pikes in Panic si lanciò in altre significative avventure musicali (sempre molto garage ancora, forse con qualche evoluzione più blues) già dalla fine degli anni 80: specialmente con i Fat Peep Combo e con -soprattutto- i Ghost Rider (che fecero anche un disco che finì allegato ad un numero della fanzine Urlo).
Sullo stesso filone neo-garage vanno infine segnalati anche i grandi Psychomotor Pluck di Riccardo Biliotti (di cui potrei condividere qualcosa in seguito...)

Tendencies Fanzine e Stella Mars Product

In seno al movimento rock senese anni 80 si strutturò un gruppo di giovani che decise di avviare due lusinghiere attività 'promozionali': la fanzine Tendencies e la piccola etichetta Stella Mars Product. Entrambe si avvalsero della figura di Giorgio Bartolommei, vero factotum istrionico, appassionato (dark)waver e autore di mail art (questo il suo sito http://www.webalice.it/cliccagrafica/ ). Fu lui che assieme ad altri portò avanti queste due iniziative indussolubilmente legate tra loro. 
La fanzine Tendencies uscì in 7 numeri tra l'87 e il 91 (qui potete vederne le copertine http://www.webalice.it/cliccagrafica/fanzine.html ) e cercò di trattare/contenere vari temi: vi si propose letteratura, vi si fecero recensioni, riflessioni a carattere dark, interviste, vi si allegarono foto di band, compilation etc. Il tutto confezionato in una veste grafica decisamente accattivante (con Bartolommei anche qui protagonista).
La Stella Mars Product o S.M.P. nasce sostanzialmente come braccio produttivo associato alla fanzine e vide tra i protagonisti principali dell'impresa (oltre allo stesso Bartolommei, qui più che altro come manager/distributore e grafico delle copertine) anche Sandro Marchetti, il vero tecnico del suono di questa piccola tape-label (in origine l'acronomo S.M.P. stava per Sandro Marchetti Product...). Tutti i demo vennero registrati dal 4 piste Tascam di Marchetti (che si occupava anche della registrazione di alcuni altri demo senesi anche fuori del giro Stella Mars..) e confluirono in un variegato catalogo, che però non conteneva soltanto le cassette prodotte ma anche altri interessanti output ---> qui potete scorgere una ricostruzione complessiva del catalogo Stella Mars: http://www.webalice.it/cliccagrafica/stellamarsproduct.html Ovviamente non ne sto reclamizzando la commercializzazione, lo mostro con intenti storiografici ! Se così si puo' dire...
Ad ogni modo, fra le cassette prodotte ci fu anche la compilation protagonista dell'allegato sonoro odierno...



SIENA LIVE - S.M.P. Vol 1



La compilation in questione fu prodotta nel 1989 e contiene due pezzi live per ciascuna delle compagini del rock wave senese che vi furono coinvolte. 
Questa selezione, dirò a mo' di introduzione, offre un quadro abbastanza esemplificativo e composito degli stili rock che furono attivi in questa mirabile scena locale. Scendiamo nel dettaglio dei protagonisti nella tracklist....

Le Band / I Progetti Musicali nella Compilation

01. SYMBIOSI (brani 1 e 2)



La compilation si apre con due brani di questa formidabile band darkwave di Colle Val D'Elsa, che all'epoca ebbe certamente un ottimo seguito e che rappresentò una delle punte più alte del goth rock nazionale (o almeno così piace dire a me !). Le tracce incluse sono 'Odio' e 'Puoi Solo Spargere...', entrambe innervate dal sound tipico della band: atmosfere tese e intrise di suggestivo sentimento dark. 'Odio' ha un andamento post-punk molto ben ritmato (con una tastierina sinistra a condimento) e 'Puoi Solo Spargere..' ha una conduzione più angosciante e vibrante (è il brano che preferisco dei due). 
I Symbiosi ovviamente non comparvero soltanto in questa compilation, nel loro primo periodo di attività arrivarono più volte alla produzione anche di qualità, specie coi loro due dischi: il 7 pollici auto-prodotto 'Uscire' (1987) e l'Lp 'Fabbrika' prodotto dalla VITRIOL di Giulio Giannetti (1989).
Di recente i Symbiosi son tornati insieme e a suonare. Questa pagina fb ne reca la testimonianza: https://www.facebook.com/symbiosi Nel 2011 hanno fatto anche uscire in auto-produzione una raccolta con tutti i loro brani migliori rimasterizzati ('Un Unico Nucleo di Dolore' --> con dentro quella che a me sembra la loro hit 'Profumo di Morte'). Lunga vita ai Symbiosi, grande band..

02. FUN HOUSE (brani 3 e 4)


Dopo i Symbiosi vengono i due scoppientanti brani dei Fun House, una band a cui ho già accennato in precedenza. Una band proveniente da Colle Val D'Elsa (fondazione 1985) e autrice di un sound fortemente energico: fondamentalmente etichettabile come garage punk. Un garage punk comunque da carica adrenalinica, davvero ben eseguito a livello tecnico, con chiari riferimenti alle band del cosiddetto proto-punk più rude (soprattutto americano --> vedi gli Stooges di Iggy Pop). Una band che sul finire degli anni 80 riuscì a ricavarsi una certa notorietà e ad arrivare per due volte al disco con la mitica Electric Eye Records.

03.  INSIDE THE BROKEN CLOCK (brani 5 e 6)


In terza griglia abbiamo i due brani molto godibili degli Inside The Broken Clock. Anche qui il garage è protagonista ma stavolta molto miscelato ad altri stili. Questi Inside The Broken Clock, come dimostrano i due brani inseriti nella presente compilation, sapevano infatti associare al garage forti influenze wave (financo post-punk, per la cadenza ritmica) ma anche vaghi accenni ad un certo country rock di matrice americana. Un'ottima band che comparve anche in un'altra compilation sempre targata S.M.P. e intitolata Tendencies (che fu abbinata proprio al secondo numero della fanzine di cui sopra...cercare sul blog Venus + On potrebbe non risultare fallace..). Produssero anche un demo come recita lo stesso catalogo della tape-label (forse nell'88..a trovarlo !).
Formazione: Marco Pierini chitarra, Massimiliano Tiberio voce, Andrea Collini basso e Dimitri Dinigazzi batteria.

04. WILDERNESS UNDERGROUND (brani 7 e 8)


Quarta posizione nello scacchiere selezionato per i due brani dei Wilderness Underground. Anche qui grande rock energico, molto garage e di forte impatto, da schianto sonoro mi vien da dire ! 
I Wilderness (come si fecero chiamare dall'89) realizzarono anche un disco (sempre con la VITRIOL) e si basarono sulla travolgente voce di Massimo Cibecchini, purtroppo prematuramente scomparso non tanto tempo dopo la fine di questa portentosa esperienza musicale. Sul tubo c'è a disposizione un mini documentario sulla storia dei Wilderness (per ricordare soprattutto il loro cantante), si compone di tre parti e potete accedervi da qui: http://www.youtube.com/results?search_query=wilderness%20underground%20stefano%20ballini&sm=3 .

05. LEMON SQUEEZER (brani 9 e 10)

Con i due brani dei Lemon Squeezer entriamo nella zona conclusiva e più wave di tutta la compilation. 'Il Sonno' e 'Sentenza' sono i brani più post-punk di tutto il lotto e si fanno decisamente ben ascoltare (merito di un ottimo sound vagamente darkeggiante, con una grande batteria e una pregevole chitarra sempre in evidenza).  Non male anche il cantato (specie per un live..)
Purtroppo riguardo questa band non si trovano informazioni in rete. Sul doc wave del 1984 di Frigidaire è segnalata questa formazione: Marta Bonucci voce, Paolo Dondoli chitarra, Paolo Ciampalini tastiere, Leonardo Berrettini batteria, Rossano Ciampalini basso.

06. L.A.S.'s Crime (brani 11 e 12)


Chiusura di compilation spettacolare con due ottimi brani dei Lord Arthur Saville's Crime (questo il nome per esteso del progetto). I L.A.S.'s Crime rappresentarono certamente la compagine elettro più importante dell'area senese. Le sorti del progetto si reggevano sulle trame synth del già nominato Sandro Marchetti, coadiuvato negli strumenti e anche in alcune parti cantate da Maria Elena Brogi. Si esibirono in diverse occasioni (con ottime valutazioni da parte di pubblico) e registrarono diversi e pregevoli demo tape (gran parte dei quali sotto la fantomatica etichetta House Terity Production, dietro cui si nascondeva in realtà l'auto-produzione del duo). 
Purtroppo al tempo non riuscirono ad andare su disco, anche se il tentativo fu fatto: intorno all'89 un'etichetta interessata sfortunatamente fallì proprio quando gran parte dell'investimento era già stato compiuto per andare in definitiva produzione (---> investimento purtroppo molto a carico dei L.A.S.'s Crime stessi...)
Fortunatamente il progetto L.A.S.'s Crime ha avuto di recente una bella rivincita con la storia: in questi anni infatti si è assistito ad un forte rilancio del progetto, con una visibilità sorprendentemente maggiore anche rispetto al primo periodo di attività (tutto merito della qualità della musica proposta, commento subito io). 
Dapprima la Mannequin Records ne ha pubblicato una collection ('Disphoria 1985-1989' - 2012) e ne ha poi inserito un brano nel volume 2 di Danza Meccanica. In seguito la J.A.M. Traxx di Fabio Carlucci ne ha realizzato un nuovo album con brani rimasterizzati del periodo 84-89 ('Mutatio Modified' - 2013). In questo periodo è lo stesso Marchetti (ancora abile sound engineer) che si è incaricato infine di ripulire e rivitalizzare tutti i demo Lass Crime: alcuni dei quali hanno già rivisto la luce sul bandcamp del progetto (dove potete trovare anche l'album che non riuscì originariamente ad uscire per l'etichetta fallita - 'Abyss 43' -). In lavorazione nel calderone Marchetti ci sono anche altri progetti. Insomma un discorso ben riavviato. 
In questa compilation potete ascoltare (piuttusto ineditamente direi) le versioni prese dal vivo di due ottimi brani: 'Animals Die' e 'Infect Dawn' . Due tracce che stanno certamente a dimostrare quanto anche live i L.A.S.'s Crime fossero decisamente coinvolgenti e suggestivi (oggi si direbbe che facevano ottima minimal wave!)...Per seguire i L.A.S.s Crime e per saperne di più riguardo la loro storia vi invito a visitare la loro pagina facebook:  https://it-it.facebook.com/pages/LASs-Crime/240332549391401

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Dopo cotanta introduzione non mi resta che auguravi buon ascolto e presentare succintamente la selezione agli amici esteri che seguono il blog...


Description of the tape compilation in english: A very good compilation from the city of Siena (Tuscany), between dark and garage punk tendencies. 2 live tracks for every selected band. The Tracklist --> 01-02 Symbiosi: really impressive goth rock (well know for the collection 'Un Unico Nucleo di Dolore' 2011, self-production); 03-04 Fun House: rude garage punk (2 records in the late 80s); 05-06 Inside The Broken Clock: garage with wave influences; 07-08 Wilderness Underground: energetic garage punk (with a little post-punk base); 09-10 Lemon Squeezer: enjoyable post-punk; 11-12 L.A.S.'s Crime: amazing minimal wave with a very good dark scent.

Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/WeGamKS-ce/Siena_Live_1989.html


Il presente post lo dedico alla memoria di Massimo Cibecchini, Ringraziamenti a F.d.P. per l'apprezzata condivisione.

Saluti.


giovedì 27 febbraio 2014

Napoli Wave Promotion & Panoramics



Rieccoci ! quest'oggi ho pensato (spero bene) di avventurarmi per un'altra volta (dopo Firenze) in una grande città di questa piccola/grande penisola piena di problemi...il titolo del post non mente: Simmo a Napule Paisà ! Accomodatevi, che in calce troverete anche un piccolo cadeau sonoro abbastanza nuovo per il web ufficiale..che dite? Ve lo prendete senza leggere il post l'ottimo regaluccio (almeno io li ritengo tale), beh ci sta', è il rischio del blog...

Io avrei piacere di tratteggiare questa storia oggi...

Di che cosa potevo parlare per cominciare ad avventurarmi nella complessissima situazione musicale di questa incredibile città nel periodo che più riguarda questo blog??? Io, sommessamente, ho pensato di partire dalla peculiarità in cui mi sono imbattuto in sede di ricerche ---> nello specifico: dai modi in cui la (nuova) scena musicale napoletana tentò di promuoversi negli anni 80. E dove risiedeva la peculiarità mi osserverete subito? In che cosa la scena napoletana differiva rispetto ai modi di promuoversi delle altre scene rock 80 nazionali? Beh diciamo col dire che fu l'unico movimento che si trovò un marchio (un vero brend !) ben preciso, che molti di voi lettori più datati avran sentito nominare all'epoca, un vero titolo descrittivo della galassia musicale che brulicava in città in quegli anni: il famoso termine 'vesuwave'.


LA VESUWAVE

Va subito detto che per il sottoscritto trattasi di un termine piuttosto ingannevole, non puntava infatti a rappresentare (come ci si aspetterebbe maggiormente oggi) soltanto il movimento rock wave che sorse a Napoli in quei tumultuosi anni 80, questo veniva invece utilizzato fondamentalmente per accumunare band o progetti musicali che cercavano di rinnovare la musica napoletana in quel periodo. Ecco che quindi anche i sopravvissuti alla stagione del progressive (tipo James Senese, Tullio de Piscopo, Tony Esposito etc..) ancora in arte e in evoluzione (strizzando anch'essi un occhettino alla new wave, ma neanche più di tanto) cercavano di portare avanti (con anche discreto ed ottimo successo) la loro carriera affiancando (e anche mettendo un po' in ombra a volte) quanto di autenticamente nuovo si affacciava in città (i gruppi new wave propriamente detti ad esempio).

Mi verrebbe da dire in prima battuta che la vesuwave fu un fermento musicale molto composito, attivo negli anni 80 con il motto: tutti insieme appassionatamente ! Anche se in reltà fu così soltanto in parte (molti infatti restarono ai margini..).
Ora dirò subito che non ho niente contro i legami osmotici fra compagini musicali di diversa ispirazione stilistica, la reciproca contaminazione di genere puo' sempre rappresentare una richezza (e di sicuro anche per Napoli questo fu), il problema sorge (come accadde qui) quando non si sviluppano iniziative espressamente dedicate alla promozione di un preciso sound, che ha bisogno di fidelizzare un pubblico, di trovare un giro di etichette, di ricevere un 'amore' più specifico. Questo mancò un po', a parere mio, al movimento new wave napoletano, specie e soprattutto all'inizio.

Ad ogni modo questi big della canzone napoletana (citati sopra), che comunque rispetto alla solita tradizione musicale di Napoli avevano comunque innovato, si adoperarono (a volte come veri e propri mecenati) per aiutare molti gruppi tipicamente wave che si formarono in quegli anni. Il caso più emblematico è quello che riguarda l'attività che fu portata avanti proprio in tal senso da un altro grande della canzone napoletana di quegli anni, che non ho citato prima non a caso (per introdurne meglio il ruolo ora no...): Pino Daniele.

Pino Daniele fu certamente il personaggio (fra i big della nuova canzone napoletana di allora) che si adoperò di più per promuovere qualche band new wave napoletana. Con la sua etichetta Bagaria s.r.l. e i suoi studios di Formia oltre ad autoprodursi degli album come solista fece anche da chioccia per qualche gruppo wave di quegli anni.
L'apporto più importante che Pino Daniele diede ai fini di quest'opera di sostentamento è la sua partecipazione decisiva alla realizzazione del film low-badget 'Blues Metropolitano' di Salvatore Piscicelli (prodotto da Claudio Bonivento).


Blues Metropolitano



Il film uscì nel 1985 e va menzionato più che per la sua storia (comunque intrisa di tematiche sociali, trattate con capacità attoriali un po' improvvisate ---> un cult movie 'carino') per il ruolo divulgativo che seppe incarnare per la promozione di qualche realtà solida della scena musicale napoletana degli anni 80 (non solo wave però). Nel film infatti, nel dipanarsi degli eventi narrati, vengono ripresi dei concerti (a cui il protagonista Tony va ad assistere, sempre in mezzo ai suoi vari casini) realizzati per l'occasione proprio per promuovere qualche protagonista musicale di allora, noti e meno noti (e qui sta il grande merito di questa pellicola). Tra i meno noti troviamo tra le scene del film  formazioni prettamente wave quali gli Anthra, Little Italy (con un giovane Daniele Sepe all'opera), 666 e R.A.D.I.O. . Tutte formazioni discretamente interessanti che animarono la prima wave napoletana.
Fu Pino Daniele che produsse con la sua Bagaria l'omonimo Lp soundtrack (oggi difficilmente reperibile) in cui confluirono alcuni brani di tutte le realtà musicali che vennero coinvolte nella realizzazione del film. Questa fu certamente un'occasione importante per le band new wave di Blues Metropolitano per sperimentare (anche per la prima volta) la registrazione in studio di loro materiale sonoro assieme a navigati musicisti (nel disco ci sono anche Tony Esposito, De Piscopo, gli Ascenn' di Senese -progetto funky vagamente wave post Napoli Centrale- e lo stesso Pino Daniele).


Il Doc 'Vesuwave'

Se col film Blues Metropolitano abbiamo un'idea di quell'amalgama musicale che tentavo di spiegare sopra, il termine Vesuwave puo' però essere direttamente associato ad un'altra inziativa editoriale di quegli anni, non solo promozionale ma attentamente indagatoria. Un vero e proprio documentario insomma che venne prodotto nel 1986 da Dino Luglio (con come titolo proprio Vesuwave) e che credo al tempo venne passato anche sulle reti Rai. Io ve ne consiglio la visione, è totalmente fruibile sul canale you tube dello stesso Luglio: http://www.youtube.com/playlist?list=PLB902A2CF54BEE705 . Ovviamente, visto che ripercorre un decennio di musica (dal 76 all'86) le parti più interessanti per i waver duri e puri sono le ultime 3. E' una bella tastimonianza anche della movida cittadina che vigeva in quegli anni a Napoli (credo piuttosto rimpianta).
Di commento a questo Doc vi consiglio anche la lettura di questo breve articoletto su Freak Out Magazine: http://www.freakoutmagazine.it/12-01-2014/freak-tv/54135/vesuwave-riflessioni-anni-80-sul-fenomeno-musicale-partenopeo-non-cosi-diverso-da-oggi/


Altre Produzioni e Promozioni

Oltre alle iniziative di cui sopra esistevano a Napoli anche realtà produttive decisamente dedicate alla new wave. La più importante per quanto riguarda la prima parte del decennio 80 fu certamente la Bausongs di Arturo Petrucciano, che produsse tra gli altri: i Walhalla, i Bisca (una super band della wave sorta all'ombra del Vesuvio), i Little Italy, i 666, i Paranoja (che però erano di Benevento) etc.. La Bausongs organizzò (nel 1984) anche una rassegna itinerante per locali napoletani con band della sua scuderia proprio intitolata Vesuwave 2 (il 2 stava ad indicare la volontà di un rifacimento in proprio di iniziative esclusivamente napoletane non sfruttate da terzi, fuori dal movimento partenopeo). Poi da ricordare è la Blue Angel Records, con all'attivo un'ottima compilation del 1986 che fece il punto sulle compagini wave campane più interessanti del periodo. Sul finire degli anni 80 un grosso ruolo lo avrebbero avuto anche il centro sociale Tien 'A Ment (vera fucina di registrazioni che sarebbero poi andate in auto-produzione per molte realtà diversamente punk wave/alternative rock della città) e l'etichetta Energeia di Davide Morgera (e altri) che avrebbe fatto un gran lavoro (soprattutto nel corso degli anni 90) con la parte più dark del movimento rock wave napoletano (e non solo). Dell'Energeia mi riservo di parlare (meglio) più avanti, magari con un post ad hoc. Ora invece è tempo di giungere ai protagonisti dell'allegato sonoro (ho scritto già molto !) legati in qualche modo alla Bausongs, che infatti produsse loro un mini-dischetto in coabitazione con i Degrado (altra ottima band napoletana)...sto parlando dei.......................




PANORAMICS




I Panoramics sembrano essere una delle band new wave napoletane che hanno goduto di maggior visibilità negli anni 80, grazie soprattutto alle loro indubbie doti musicali (io stravedo per loro). Fecero alcuni dischi ed ebbero addirittura estimatori autorevoli che fecero far loro diverse comparsate televisive: pensate ad Arbore che lì invitò a Quelli della Notte (c'è un video al riguardo su you tube...). 
La band ruotò intorno alle apprezzabilissime doti canore di Sandro Dionisio e al sax alto di Alfonso Moscato (gli unici che saranno nella band dal primo all'ultimo anno di attività --> 82-91). Per una precisa ricostruzione delle vicende Panoramics vi rimando alla loro pagina wikipedia, che potete raggiungere da qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Panoramics . Aggiungo solo, a mo' di definizione complessiva della loro musica, che si trattò di una parabola musicale piuttosto articolata, tra pulsioni mediterranee (ma anche world music) e riproducimenti in chiave personale di stilemi tipicamente wave.


'Songs From The Floating World'

Io qui vi presento uno dei loro primi demo tape (purtroppo giuntomi senza copertina) che è certamente fra le prime realizzazioni della band e che documenta la loro prima fase musicale ---> Piuttosto oscuretta mi vien subito da dire (vedasi anche la foto sopra con una delle prime formazioni della band per scorgere citazioni palesemente Dada a corollario di questa mia cristallina impressione..).
Il demo è del 1985 e si compone di 9 tracce. Vi sono alternati sia testi  in italiano che in inglese (a testimonianza di una certa versatilità metrico-compositiva della band). Il sound invece oscilla tra ballate malinconiche (pop decadente si potrebbe dire, se non dark) e briose sparate wave (molto post-punk anche, come in 'Vischio'). Non mancano poi anche molti inserimenti jazz (specie soprattutto grazie all'uso del sax) e alla world music ('Estrellita' -qui in prima versione rispetto alle altre della band che sarebbero seguite- ha un andazzo molto caraibico). I padri ispiratori del progetto Panoramics sembrano qui essere anche dei maestri del synthpop, tra cui soprattutto i Simple Minds (che mi pare di annusare qua e là durante tutto il lavoro). Una cassettina squisita che spero gradirete (nonostante alcuni leggeri stridori che si devono alla qualità del demo, che ho sistemato come ho meglio potuto)...buon ascolto !

Description of the tape in english: the work presented here today is one of the first demos made by the wave band Panoramics (Naples 1982-1991). 9 tracks of decadent pop wave (maybe in a Simple Minds style) with some post-punk passages (especially in the movemented song 'Vischio'). Not so bad the suggestive jazz and world music explorations (as in 'Estrellita' or 'News From The Floating World'). A very good work with an unclear dark scent (maybe thanks to the often cold voice of the singer, Sandro Dionisio?).

Please Enjoy

http://www.4shared.com/zip/LKORHQ5Kba/Panoramics_demo1985.html

Consueti ringraziamenti a F.d.P. per la condivisione e un augurio per un ritorno dei Panoramics (in qualsiasi modo !)

Saluti.




venerdì 21 febbraio 2014

Garage Italia & Boohoos



Signor(in)i e Signor(in)e ben (ri)trovati, puntatina ruvida del blog quest'oggi..in occasione dell'evento Sanremo ho pensato di parlare in musica di qualcosa (e poi di condividere qualcosa..) di diametralmente opposto alle 'proposte musicali' in scena nella rassegna festivalistica più famosa (e seguita?) del bel paese..ho pensato di parlare profanamente/superficialmente e succintamente di garage italiano -specie di quello anni 80- per arrivare a giustificare l'allegato sonoro odierno...

Come vedete mi è venuta voglia di una deviazione dai temi prettamente punk/wave, ma trattasi veramente di deviazione? Vediamo...



GARAGE / ITALIA

Il genere manco a dirlo nasce e si evolve nel mondo musicale anglosassone: quasi in contemporanea in America (negli States -grazie anche al contributo del surf- e in Canada) e nel Regno Unito (dove farà scuola e furore tra il 64 e il 66).

Per garage cosa si intende? Difficile definire fino al midollo un genere (meglio ascoltarlo...), di certo è stato uno dei primi stili rock, ed uno dei primi sicuramente a definirsi propriamente aggressive e ribellistico (assieme alle frange più estreme e 'grunge' dei primi rockabilly, simil teppisti per i benpensanti del tempo anche loro). Ritmi scarni e svelti, brani perlopiù corti, formazioni ridotte all'assenziale (due chitarre, una voce e una batteria), testi spregiudicati. Nella metà dei 60 il fenomeno assunse rilevanza e venne definito come british invasion dalla stampa dell'epoca (spesso e irriducibilmente associato al beat). Si iniziò ad usare il termine Mod per definire quegli 'integralisti' (o fan sfegatati del genere) che adottavano questo tipo di musica anche come stile di vita (con un certo vestiario -molto british appunto!- e un certo atteggiamento anti-conformista).

Per una carrellata (anche un po' incompleta) di nomi che fecero scuola vi rimando a questa pagina wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Garage_rock

In Italia in quegli anni qualcuno seppe agganciarsi bene a questo nuovo universo musicale. Certo le compagini a preminenza garage non furono tantissime, il numero di quelle più beat pop rock fu soverchiante. Formazioni con forti accenti garage in cui mi sono imbattuto sono i Corvi (da citarsi senonaltro per la loro hit totalmente garage 'Ragazzo di Strada'), i Club 76, i Jaguars, i Chewing Gum etc. Solo per fare qualche nome...
Sentite qua questo pezzo dei Ranger Sound (poi Ragazzi dai Capelli Verdi) se non vi pare già quasi punk (il punk!! Negli anni 60??!?!?---> ma i prodromi del punk da dove pensavate che venissero?..dal garage prevalentemente, no?..dirò meglio in seguito però..):



Sul finire degli anni 60 il garage cominciò a mescolarsi anche con la psichedelia, purtroppo anche qui con pochissimi esempi in Italia...da lì a breve si sarebbe aperta, anche nel bel paese, la lunga pagina del progressive rock (con protagonisti assoluti del genere anche italiani).


Il Punk e il Revival Garage / Italia


Come molti ben sanno il 77 fu l'anno dell'esplosione punk in Inghilterra, anche qui con antefatti americani: soprattutto tra Detroit (con Stooges, MC5) e New York (Ramones, Patti Smith). In questi paesi un buon numero di band già prima della fatidica data avevano continuato a sviluppare e ravanare intorno ai rudimenti del garage mentre tutti gli altri rocker inseguivano il rock psychedelico (Pink Floyd, Hendrix), l'art rock (Zappa), il prog (con tutte le sue varie scuole) e l'hard rock (Led Zeppelin, Black Sabbath).
Che cos'è infatti il punk se non un'estremizzazione stilistica del garage? Certo cambia il cantato e tutto diventa più violento, ma nel garage ci sono in nuce i due concetti base del punk: brevità ed efficacia. Non dico niente di nuovo credo...
Questo discorso comunque mi serve soltanto per arrivare al punto (il revival) e chiudere un cerchio (il garage punk).
Se in Italia e nel mondo si macinò punk (e poi tanto post-punk wave, che però già era un'altra cosa..) fino a portarlo al parrossismo massimo con l'hardcore, lo si deve alla tenacia di alcuni garage rockers. E quando l'onda del punk venne un po' a noia ecco che molti di quegli stessi ragazzi vocati inizialmente e quasi esclusivamente al verbo dei Clash/Pistols/Crass decisero di tornare/riscoprire/attualizzare il garage per continuare a fare musica aggressiva ed indigesta per il mainstream musicale. 
Avvenne così quindi che dopo i primi e (non tutti) folkloristici esempi di 'punk 77' italiano (piuttosto traslato nel biennio 78-79) e la sfuriata della prima valanga hardcore (arrestatasi in Italia intorno all'82-84) molti scelsero il revival garage per continuare a fare rock alternativo con ammirevole dedizione. 

Riassumendo (con impressioni del sottoscritto): il garage revivalistico degli anni 80 sorse un po' per superare il semplice refrain punk, un po' per scostarsi dall'abbuffata di suoni sintetici e un po' per andare incontro ad una rinnovata esigenza di rock più classico (più classicamente strumentale si puo' dir meglio).
Nacquero tantissime band, soprattutto intorno alla metà degli anni 80 e molte esperienze durarono e si originarono anche nei primi anni 90 (un patrimonio che sarebbe stato utile anche all'alternative rock e al britpop successivo).
Primi esempi di attualizzazione revivalistica del garage si hanno in Italia già dai primi anni 80: mi vengono in mente i Blind Alley di Restagno (R.I.P.), i già visti (nel blog) Not Moving o gli Schwartz of Galiorka (milanesi post-The Gags che mescolarono garage-acid rock inizio anni 70 col post-punk, gli Sparks italiani !). Scorrettamente non cito altri (e senza dubbio ce ne furono..). Il fenomeno prese comunque il largo intorno alla metà degli anni 80.

Nello stivale, come in altre parti, il garage (collegato e innervato anche ad un nobile revival quasi esclusivamente beat -tipo quello de Gli Avvoltoi-) si fuse con vari generi e stili: significativi i filoni che mescolarono il garage col post-punk (Impulsive Youths, Magic Potion, Allison Run), con la psychedelia (Joe Perrino & The Mellowtones, Technicolour Dream, No Strange, Effervescent Elephants, etc), col blues (Peter Sellers & The Hollywood Party), col country/folk (Out of Time), con lo ska (Statuto e Bag One).
Il sottoscritto in particolare ha un debole per il garage punk più nudo e crudo (il più essenziale), che fu portato avanti da varie band un po' ovunque: The Sick Rose (Torino), Psychomotor Pluck (Siena), Lokomotive Dragster (Prato), Fun House (ancora Siena), Polvere di Pinguino (Carrara) etc...
Sarebbe estenuante cercare di stilare una lista completa delle band che strizzarono gli occhietti al garage negli anni 80...è stata indubbiamente una grande stagione del rock italiano, questo lo si puo' affermare con assoluta certezza.
Spero potrò tornarci sopra presentando altre cassettine del genere..per ora ne condivido una...di una band che si basò sul garage (beh certo!) e che al contempo seppe anche spaziare molto...una band che ebbe anche un discreto successo negli anni 80 (non da hit parade, certo..)...sto parlando dei....


BOOHOOS




I Boohoos sono stati forse la band più famosa del rock pesarese anni 80. I componenti di questa formazione venivano tutti da precedenti esperienze importanti dell'underground musicale di questa paciosa zona italica: due venivano dal breve corso de i Cani (gruppo punk hardcore che produsse un mini dischetto nel 1984, oggi di culto..) e gli altri dal giro dei vari progetti portati avanti dal mefistotelico Paul Chain (con anch'egli nel primo periodo della band). Per un cenno biografico più completo vi rimando alla loro pagina wikipedia:  http://it.wikipedia.org/wiki/Boohoos .
A me interessa qui rilevarne l'originalità nel contesto del revival garage anni 80 e presentarvi l'allegato sonoro.

Lo Stile: i Boohoos vanno certamente annoverati nel panorama revivalistico come uno dei rari e riusciti casi di commistione fra generi molto vari tra loro. Furono in pratica una miscela tra il garage (già lo sappiamo, direte ormai voi..), il glam rock (questo l'accostamento più inusuale, il glam in Italia non sfondò mai) e varie altre pulsioni, anche post-punk e hard rock (sempre ben inglobate). 
La loro musica risultava spesso ruvida e sporca, da Dirty Disco direbbero i Section 25 ! Senza tanti fronzoli sparavano i loro decibel inserendo organetti, tastierine e estratti sonori da b-movie dell'epoca (a testimonianza di una goliardia insita negli umori della band, piuttosto orrifica direi: Paul Chain influì abbastanza nelle prime escursioni sonore..).
Un incrocio tra Stooges, New York Dolls, Radio Birdman e Screaming Jay Hawkins..con tante citazioni qua e là (anche blues! mi son scordato di dire sopra). Sono la band del c.d. garage revival italiano che più si avvicinò (parere mio) come sound a quello che proponevano i più volte citati Not Moving (una versione più glam e rude se vogliamo). Un paragone che magari azzardo anche per quell'aria piuttosto maledetta che si portavano dietro anche i Boohoos...

Il Demo: il lavoro presentato qui è il loro primo, del 1986, e si intitola come la traccia ivi contenuta: 'Bloody Mary'. Vi sono incisi 7 brani di puro rock'n'roll ! (la mia risposta all'insipidezza di Sanremo di cui sopra !). Un brano in particolare puo' essere definito più post-punk ('Meet Us...', dove però il cantato è più alla MC5, specie nel finale), gli altri sono cavalcate garage piuttosto svelte (ad eccezione dell'ottima 'Freedom', decisamente darkeggiante e più lenta direi). Un lavoro che passa rapido all'ascolto e di cui i Boohoos si sarebbero avvalsi per iniziare a far girare la loro musica.
Anche da qui sarebbero partiti per arrivare a conquistarsi una certa notorietà nel circuito del rock underground italiano della seconda metà degli anni 80. Dopo questo demo infatti sarebbero venuti 3 dischi con la Electric Eye Records di Claudio Sorge e tanti concerti in giro per l'Italia. Recentemente (nel 2008) è stata prodotta una collection con i loro migliori brani dalla Spittle Records ('Here Comes The Hoo').
Qui intanto vi beccate le loro prime ruspanti incisioni...

Description of the tape in english: today a work of the Boohoos, a rude glam/punk rock band from Pesaro (second half of the 80s). A Tape ('Bloody Mary' 1986) shared to present the most oppositive style respect from what we are seeing on the tv (not me), here in Italy, in this week: the Sanremo's Festival, the oldier musical contest in Italy for the same usual mainstream music. This is the first demo of the band: a pure mix of energy with a lot of garage punk, post-punk rhythms (not so much this time) e other different influences (a bit dark, especially in the song 'Freedom').

Please Enjoy.


http://www.4shared.com/zip/U2YJE66Kce/Boohoos_demo1986.html

Un grazie a F.d.P. per la condivisione e tanti lerci saluti spirituali a tutti, in particolare ai fantastici Boohoos.

Buon Sanremo a Tutti !



sabato 15 febbraio 2014

Caciucco Punk Wave & Passiflora




Ben (ri)trovati ! Il blog quest'oggi si rifà tour operator ! e vi propone un giretto nei luoghi legati alla pietanza che vedete ribollire in sede di titolo..a che posto legate il caciucco? Molti di voi, specialmente i cucinieri, avranno già capito...si và a Livorno !! E dintorni...

Partiamo....

Livorno col bel porticciuolo, Livorno la rossa, l'anarchica, la scorbutica...Livorno la punk--> ehh si ! Anche punk...fu anche qui infatti che si originarono delle prime esperienze punk di rilievo, e queste furono anche tra le prime anche nel più generale consesso italiano. Due i nomi attivi sul finire degli anni 70: i Mal di Testa e gli Young Visionaries.
Di queste due compagini purtroppo si sa' poco (e durarono poco), di certo da qui sarebbe sorta la prima punk band importante nella città di Livorno: i Traumatic !


TRAUMATIC



L'esperienza dei Traumatic parte nel 1979 e sarà attiva, passando per alcuni cambi di formazione, fino all'82 (molto spesso in versione terzetto, come in foto) lasciando in città una bella scia di movimento (oltre che di carica ribellistica..). Il leader carismatico della formazione era Tony Rat Mancini (proveniente dai Mal di Testa), un soggetto ancora oggi parecchio vulcanico, che all'epoca fu in grado di legare i Traumatic al più generale fermento punk/hardcore del granducato (affratellando in particolar modo la sua band con quella dei pisani CCM di Dome la Muerte). 
In città e in zona assieme ai Violent Cocks (poi U9) generarono anche alcuni 'disordini' che furono stigmatizzati dalla stampa del periodo.
Stilisticamente i Traumatic spaziarono molto (dal punk più 77 all'hardcore, passando per i primi refrain post-punk) e proprio per questo vanno segnalati come uno dei progetti musicali primigenei più significativi nel quadro della punk wave livornese. Vi consiglio di trovare/ascoltare il loro album antologico registrato nel 1998 ma pubblicato da Area Pirata nel 2005.
Una coda del discorso Traumatic si ebbe anche nella seconda metà degli anni 80 prima come Invisible Band (band garage punk con ancora Tony Rat alla voce e Rob Turchi al basso) e poi ancora col nome Traumatic sul finire degli anni 80 e inzio anni 90 per qualche nuova esibizione.
Per un ragguaglio maggiore sulla storia di questa band vi rimando alla loro pagina facebook: https://it-it.facebook.com/pages/TRAUMATIC-PUNK/184804261573086


La Wave Livornese


Di nomi di rilievo anche in questa scena, a partire dai primi anni 80, ce ne furono diversi. In rapida successione: The Gam Ones (con un concerto al mitico Suburbia di Perugia nell'84), i Tube Screamer (dei fratelli Brilli e Enrico Lucarelli, appassionati dei Police), i Blues Harbour, gli Acid Rain, i Videogames, gli Uncertain Smile (contesi fra Pietrasanta e Forte dei Marmi), i Tulsa Road (vincitori della rassegna Livorno Rock 1990) e i Les Bijoux (band attiva sul finire degli anni 80 con un dischetto all'attivo, di un certo Bobo Rondelli..). Giusto per ricordarne qualcuno...
La compagine più suggestiva (almeno per il sottoscritto) che segnò la prima wave livornese furono i Delta Tau X (sotto in foto).

DELTA TAU X


La band dei Delta Tau X fu attiva tra l'80 e l'86 e fu incentrata principalmente sulle capacità compositive e canore di Luca Faggella. Attorno al progetto e agli strumenti si alternarono comunque vari elementi che contribuirono al buon nome di questa big band (che stranamente ancora nessuno ha pensato bene di ri-mandare alle stampe, visto che all'epoca non riuscirono ad andare oltre la pubblicazione di qualche ottima tape). Lo stile dei Delta Tau X era davvero notevole, svariava tra post-punk (a volte molto cold) e dark synthpop, passando per punte estremamente goth rock..piena e grandiosa darkwave quindi !
Potete saperne di più (e ascoltare qualcosa) consultando la loro pagina facebook:  https://www.facebook.com/pages/Delta-Tau-Chi/428255280596167 

Un breve cenno (prima dell'allegato sonoro..) ad una mini scena un po' a parte...quella di Piombino..
Qui infatti erano attive due altre significative band: i Lucky Strike & Co e -soprattutto- i Limbo.


 LUCKY STRIKE & CO.



Dei primi si trovano poche informazioni in rete, rappresentarono comunque l'anima più impegnata della città-fabbrica di Piombino (con una delle acciaierie più grandi d'Europa). Questa la formazione: Massimo Panicucci (principale animatore del progetto, al piano e tastiere), Pino Bertelli (testi), Giovanni Talò sax, Sergio Grandi chitarra, Silvio Bertuccio piano, Donatella Salvestrini voce, Ugo Fidanzi batteria, Sauro Casalini basso. Il sound di questo gruppo era molto sui generis, fondamentalmente avant-prog e pop rock sperimentale (con retrogusti swing). I testi erano fortemente politicizzati e decisamente sovversivi. Furono in grado di fare un bel disco con l'etichetta bolognese Totò alla Prese Coi Dischi: 'Labbra Rosse' (Lp 1986). Sarebbe una band da riscoprire, se non fosse che il loro disco è pressochè introvabile oggi..


LIMBO




I limbo sono certamente la band più longeva e di maggior 'successo' (sempre di rock underground si parla..) di derivazione d'area livornese. Principale protagonista del progetto è stato/è il piombinese Gianluca Becuzzi, che dall'84 ad oggi ha fatto di questa band (assieme ai molti succedutisi agli strumenti) una vera icona del movimento darkwave internazionale.
Partiti goth rock approderanno ben presto ad un techno-industrial di esplosiva dinamicità, che li porterà prima ad essere associati alla scena fiorentina (grazie anche all'osmosi che si creò con i Pankow, di cui Becuzzi diventerà anche cantante nel 96) e poi a far parlare di se' (anche con tour concertistici) in mezza Europa. Dal primo demo self-titled del 1984 faranno parecchia strada e parecchi dischi (vedere discogs per credere..). Una band che non scopro di sicuro io...

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Eccoci infine ai protagonisti dell'odierno allegato sonoro, una band che magari qualcuno già conoscerà e che al tempo fu certamente una realtà musicale di indiscusso valore...sto parlando degli ottimi....................



PASSIFLORA





I Passiflora nascono a Cecina (una cittadina al centro della provincia livornese con propaggine rivierasca) intorno alla metà degli anni 80, partendo da un’idea dei fratelli Borghesi.
La prima formazione della band oltre alla presenza di Marco e di Riccardo Borghesi (rispettivamente alla chitarra e al basso) vedeva la partecipazione di Gabriele Santini alle tastiere, Edoardo Marraffa al sax, Sergio Vinci alla batteria e Cristina Pantaleone come vocalist.

Il sound della band è collocabile in un ambito di sperimentazione wave. La base ritmica è spesso ispirata ad un post-punk di chiara origine anglosassone, su cui si innnervano suggestioni di malinconico jazz (grazie soprattutto all’ausilio del brillante sax di Marraffa) che contribuiscono a creare atmosfere di rara sensibilità darkwave.

Dopo le prime auto-produzioni (il primo demo del 1985 e un 7 pollici nell'87 a titolo 'Statica') riusciranno dapprima ad entrare nell'orbita della label napoletana Energeia (con cui faranno uscire la cassetta 'Sacrificio', con già Bianca Rossi come nuova vocalist) e poi (dopo altri demo) a realizzare il loro unico disco per etichetta con la Hax ('Qualcosa Dovrebbe Cambiare' - 1991).

Il lost demo che vi presento qui (e che non figura neanche nella tapegrafia/discografia segnalata su Estatica:  http://www.estatica.it/it/musica/passiflora/discografia ) è presumibilmente del primo periodo della band (forse 87). L'ho sistemato come meglio ho potuto (vi assicuro che è stato davvero difficile ripulirlo, e il sottoscritto non ha certo uno studio di registrazione..): il mio intento è di tramandarlo perchè di questa band purtroppo non si trova molto da ascoltare (come per i Delta Tau X, niente ristampe ancora). Purtroppo per una comprensione piena dei testi vi devo rimandare ad altri e più fortunati ritrovamenti sonori della band (la voce -di Cristina Pantaleone- risulta spesso poco comprensibile, specie nei due brani d'apertura). Cercando qua e là, anche sul tubo, potrete sicuramente trovare qualche brano della band registrato meglio. Qui spero potrete gradire soprattutto la raffinata musica che erano in grado di proporre i Passiflora...

Description of the tape in english: today is here presented a lost demo of the avant-darkwave band Passiflora (from Cecina, Livorno district - Tuscany late 80s). The voices in the tracks (especially in the first 2 songs) are a bit compromised (i'm sorry ! the original master was a bit damaged here and there, i made what i was able to make). The sound of the band is a mix of different styles: post-punk & dark jazz principally with some electro additions. Great band, maybe more appreciable in 'Sacrificio' (7'' self-produced - 1987) and 'Statica' (tape Energeia 1988). 

Please Enjoy.

http://www.4shared.com/zip/aay22Cnlce/Passiflora_demo.html

Un ringraziamento a F.d.P. per la condivisione e ai Passiflora per l'interessante esperienza musicale che han saputo creare nel più pregiato filone dell'underground musicale italiano anni 80.

Saluti.



sabato 8 febbraio 2014

Fare Musica & Indipendenti 84





Heilà, niente giretti geografici quest'oggi (ce ne saranno altri, tranquilli), mi andava di condividere una compilation questa volta...

INDIPENDENTI '84



La compilation in questione, come avete già visto campeggiare in sede di titolo del post, è Indipendenti '84. Si tratta di una selezione su cassetta dei gruppi/progetti solisti migliori (almeno per la giuria che era insediata per tale occasione) che parteciparono alla rassegna intitolata per l'appunto Indipendenti, che venne promossa (credo per la prima volta) in quell'anno dalla rivista Fare Musica.
Si, quella stessa Fare Musica (per chi già la conosce) crogliolo di tante iniziative tra gli anni 80 e i primi 90.

Fare Musica era fondamentalmente un mensile, che andava molto forte negli anni 80 (ma anche nei primi anni 90) e che faceva 'concorrenza' ai vari Buscadero, Rockerilla, Ciao 2001 e compagnia bella. Molti di voi (in special modo voi lettori 'stagionati') avranno anche avuto il piacere di feticizzare questa rivista.
Fare Musica comunque non mandava fuori soltanto pagine piene di buon inchiostro, si occupava anche di promuovere band attraverso eventi, produceva album (una vera etichetta indipendente insomma) ed  organizzava contest per realtà musicali emergenti o fino ad allora marginali. La rivista spaziava molto tra vari stili musicali, parlava un po' di tutto quello che poteva avere dignità in musica (molto rock anche, e per quanto ci interessa qui, molto rock wave negli anni 80). Parlava anche di un po' tutto quello che ruotava intorno al mondo musica. Provava insomma un po' a Fare cultura musicale a modo suo (a volte anche criticabile, specie quando sosteneva cose troppo pop, principalmente era pop intelligente per fortuna, come quello che troverete anche nella compilation).

Ad Indipendenti 84 parteciparono parecchie band, non soltanto i nomi che potete già scorgere in copertina. Le selezioni dei partecipanti avvenivano a suon di esibizioni sul palco e soltanto i finalisti avevano diritto ad incidere dei brani per l'agognata compilation celebrativa dell'evento. Un clichè, quello della selezione pro-compilation finale, molto adottato nelle rassegne musicali per band/progetti emergenti negli anni 80.

Andando ad analizzare chi finì nella tracklist della presente compilation si puo' in prima battuta affermare che di certo non ci furono grandi preclusioni stilistiche di sorta, come sarà poi nelle successive edizioni di Indipendenti. Le rassegne di Fare Musica seppero certamente valorizzare gruppi o progetti appartenenti a stili molto diversi tra loro (le opportunità si davano un po' a tutti insomma, certo i generi un po' estremi -vedasi l'hardcore e l'heavy metal- non risultavano molto digeribili anche per questi contesti).
Niente a che vedere ad ogni modo con le melasse di propaganda musical(politica) 'valorizzatrici' di talent da addomesticare per comparsate tv o sagre di paese...
La voce di Fare Musica continua tutt'oggi a riverberarsi nell'etere grazie ad una pagina facebook, che vi consiglio di consultare magari partendo dal primo post in cui vi si compie una critica di quel che sono oggi le 'scuole della musica':  https://www.facebook.com/notes/faremusica/scuole-per-faremusica/80100716711
Giusto per esplicitare quali sono tuttora le filosofie di quei protagonisti che cercavano anche allora di combinare qualcosa di positivo nel campo della musica.


Le Band / I Progetti Musicali nella Compilation


01 - GO FLAMINGO!


La tracklist comincia coi Go Flamingo! ...poche presentazioni per loro: ottima band di Ferrara, autrice di un post-punk grintoso e capace di trascinare (il brano inserito, 'Time', descrive benissimo il loro stile). Sono tornati attivi da un po' di anni, ci sanno ancora fare alla grande. Qui per maggiori informazioni: https://www.facebook.com/goflamingo.band/info

02 - OFFICINA MUSICALE

Il secondo brano è una scanzonata composizione synthpop, abbastanza gradevole direi, un pezzo ben curato (certo non per darkettoni). Su questa band zero informazioni in rete. Io però ! Ho forse capito di che progetto si tratta notando questo nome nell'elenco di band new wave italiane stilato nel doc inchiesta 'Speciale Onda' che comparve nel 1984 sulla rivista Frigidaire (altra grande rivista molto in voga negli anni 80 che mi son scordato di annoverare prima). Che siano gli stessi Officina Musicale? Io ne sono quasi certo..e voi? Ben vengano contributi al riguardo. La formazione segnalata su Frigidaire era la seguente: Maurizio Prati basso, Maurizio La Macchia batteria, Giuseppe Ianno chitarra, Roberto Spezzani chitarra, Rino Iannella tastiere, Pierino Giglioni sax, Sandro Pelli voce.

03 - ANDREA LUCIANI



Terzo in lista un brano dell'allora quasi esordiente cantautore romano Andrea Luciani. Giancarlo Susanna, già incontrato nel precedente post, ne parla così nel sito personale dello stesso Luciani http://www.andrealuciani.com/music.html .
Un brano suggestivo che rimanda la mente ad una certa Tracy Chapman (almeno questa è la mia impressione...). Il folk acustico è qui il genere di riferimento principale.

04 - THE BIRDMEN OF ALKATRAZ



Altro gruppetto interessante nella selezione sono in quarta griglia i Birdmen of Alkatraz di Pisa, una compagine alfiere in quegli anni del rock psychedelico attualizzato in una chiave più moderna, rispetto ai prodromi del genere col beat e primo prog anni 60-70. 
Il brano è una piacevole galoppatina country-psych sospinta anche da un ritmo vagamente post-punk (soprattutto per merito della batteria).

05 - PLEIN AIR

Anche qui zero info. Io credo siano gli stessi siciliani che ho trovato citati a più riprese in varie fonti che ho trovato (di Palermo?), ma magari mi sbaglio. Pezzo fondamentalmente synthpop direi, gioioso.

06 - INTELLIGENCE DEPT.


Di questa band invece si sa' fortunatamente parecchio. Trattasi di una delle migliori band minimal wave/synthpop degli anni 80 italiani, molto apprezzata già all'epoca e tornata di recente in auge anche per merito di alcune riuscite compilation di questi anni. 
Sono anche loro di recente tornati a suonare on stage per la gioia di vecchi e nuovi fan. Qui potete seguirne i movimenti e consultare qualche loro memorabilia: https://www.facebook.com/pages/Intelligence-Dept/175839655789442
Il brano selezionato per questa compilation ha il titolo riportato male in copertina, per esteso andrebbe corretto in 'Anger Inside' (come ho corretto io in sede di link). Un gran bel pezzo ultra valorizzato dalla splendida voce di Susanna Zanchi, proprio in quell'anno entrata nella band e già in ottima sintonia nelle suggestive trame orchestrate dagli altri elementi del gruppo: Stefano “Dedo” Panzera (basso), Gian Paolo di Federico (tastiere), Davide Carlotti (sax, synth).

07 - 26 & ANDREA TICH



Altro cantautore in lista, Andrea Tich. Un cantautore piuttosto sui generis in questo caso. Qui coadiuvato da un fantomatico '26' (che si tratti del synthesizer autore del sincopato ritmo elettro del brano?) e alle prese con un tema avanguardistico: l'Amore Digitale. Davvero avanti il Tich...vi consiglio di visitare il suo sito personale, anche per prender visione di quanto da lui fatto in una discretamente lunga carriera underground: http://www.tich.it/
Poi se avete voglia, cercate di ascoltarvi il suo geniale album d'esordio 'Masturbati' (non certo un autore per chierichetti)...davvero una figura originale nel panorama musicale italiano.

08 - MONODROMA



Bel gruppetto wave dell'underground romano questo dei Monodroma. Qui in una chiave più poppeggiante del solito (rispetto ai miei di loro altri ascolti), il brano è comunque carino con gradevoli trame synth e un buon testo. Conto di condividere qualcosa dei Monodroma in futuro. Così ne parlerò più diffusamente...

09 - KARNAK


Ecco un gruppo che mi entusiasma della Firenze anni 80, un gruppo che ingiustamente non viene annoverato troppo spesso quando si parla di new wave fiorentina. I Karnak non lasciarono troppe tracce sonore è vero, ma seppero esprimersi lungo pregevoli sentieri, piena darkwave s'intende ! però con grandi varianze di stile nel repertorio: dal post-punk al goth rock, passando per escursioni no wave fino al rock acustico.
Il brano contenuto in Indipendenti 84 è un'assoluta perla, dura poco ma è capace di trascinare in un mondo malinconico denso di dolce spleen romantico (merito dell'ottimo inserto violinistico di Sonia Butini? non solo dai...ascoltatelo bene questo brano..l'insieme è fantastico). Per una loro esaustiva storia vi rimando a Pinzillacchere Musicali: http://pinzillaccheremusicali.blogspot.it/2011/01/k-r-n-k-entita-nascoste.html

10 - MARCELLO BONO



Il penultimo brano è decisamente interessante per l'originalità del sound. E' del musicista Marcello Bono, di cui si trovano diverse informazioni curiosando in rete. Un appassionato musicista di antichi strumenti della tradizione musicale di diversi paesi. E' segnalato come uno dei migliori musicisti italiani della ghironda (che cos'è ghironda? leggete come ho fatto io, qui: http://www.ghironda.com/rubriche/ghironda.htm ) e la suona decisamente bene, ci sono due sue esecuzioni sul tubo, anche qui, per chi volesse, link: http://www.youtube.com/user/TheMarcelloBono/videos
Il brano proposto nella presente compilation non credo sia tutto merito suo, dietro l'esecuzione sembra esserci l'apporto di un bravo synthesizer (o faceva tutto lui?). Altro bel pezzo tutto da ascoltare, tra ambient/neo-folk e synthpop.

11 - MASSIMO SANTANTONIO



Ultimo brano in lista è di un altro musicista solista: Massimo Santantonio. Anche a riguardo suo, fortunatamente, diverse informazioni in rete, qui si ricostruisce bene la sua attività pregressa e attuale http://digilander.libero.it/alfre55/covo/musica%20amici/canzoni_amici_massimo%20santantonio1.htm . Trattasi principalmente di un appassionato ed esecutore (con recupero critico) di musica medievale. La sua traccia proposta in questa selezione passa lievemente e piacevolmente, come un valzerino ( ! ) malinconico (non senza atmosfere new wave). Un ottimo finale per questa giostra musicale..

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Una compilation ben assortita e decisamente variegata quindi, che andrà incontro (si spera) ai diversi gusti musicali...

Description of the tape compilation in english: selection with some tracks of the Indipendenti 84 musical contest (Fare Musica Records). All the songs are made by the winners of this musical festival. Great variety of styles: post-punk (Go Flamingo!), acoustic post-punk (Karnak --> into the Durutti Column direction), a lot of synthpop (the best -i.m.o.- from Intelligence Dep.) and neo-folk (Marcello Bono and Massimo Santantonio).

Please Enjoy.

http://www.4shared.com/zip/eQBTQO-ice/Indipendenti_84.html

Il presente post lo dedico ovviamente a tutti coloro che seppero portare avanti il discorso Fare Musica. Un ringraziamento poi, in conclusione, a F.d.P. per la condivisione.

Saluti.