venerdì 21 febbraio 2014

Garage Italia & Boohoos



Signor(in)i e Signor(in)e ben (ri)trovati, puntatina ruvida del blog quest'oggi..in occasione dell'evento Sanremo ho pensato di parlare in musica di qualcosa (e poi di condividere qualcosa..) di diametralmente opposto alle 'proposte musicali' in scena nella rassegna festivalistica più famosa (e seguita?) del bel paese..ho pensato di parlare profanamente/superficialmente e succintamente di garage italiano -specie di quello anni 80- per arrivare a giustificare l'allegato sonoro odierno...

Come vedete mi è venuta voglia di una deviazione dai temi prettamente punk/wave, ma trattasi veramente di deviazione? Vediamo...



GARAGE / ITALIA

Il genere manco a dirlo nasce e si evolve nel mondo musicale anglosassone: quasi in contemporanea in America (negli States -grazie anche al contributo del surf- e in Canada) e nel Regno Unito (dove farà scuola e furore tra il 64 e il 66).

Per garage cosa si intende? Difficile definire fino al midollo un genere (meglio ascoltarlo...), di certo è stato uno dei primi stili rock, ed uno dei primi sicuramente a definirsi propriamente aggressive e ribellistico (assieme alle frange più estreme e 'grunge' dei primi rockabilly, simil teppisti per i benpensanti del tempo anche loro). Ritmi scarni e svelti, brani perlopiù corti, formazioni ridotte all'assenziale (due chitarre, una voce e una batteria), testi spregiudicati. Nella metà dei 60 il fenomeno assunse rilevanza e venne definito come british invasion dalla stampa dell'epoca (spesso e irriducibilmente associato al beat). Si iniziò ad usare il termine Mod per definire quegli 'integralisti' (o fan sfegatati del genere) che adottavano questo tipo di musica anche come stile di vita (con un certo vestiario -molto british appunto!- e un certo atteggiamento anti-conformista).

Per una carrellata (anche un po' incompleta) di nomi che fecero scuola vi rimando a questa pagina wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Garage_rock

In Italia in quegli anni qualcuno seppe agganciarsi bene a questo nuovo universo musicale. Certo le compagini a preminenza garage non furono tantissime, il numero di quelle più beat pop rock fu soverchiante. Formazioni con forti accenti garage in cui mi sono imbattuto sono i Corvi (da citarsi senonaltro per la loro hit totalmente garage 'Ragazzo di Strada'), i Club 76, i Jaguars, i Chewing Gum etc. Solo per fare qualche nome...
Sentite qua questo pezzo dei Ranger Sound (poi Ragazzi dai Capelli Verdi) se non vi pare già quasi punk (il punk!! Negli anni 60??!?!?---> ma i prodromi del punk da dove pensavate che venissero?..dal garage prevalentemente, no?..dirò meglio in seguito però..):



Sul finire degli anni 60 il garage cominciò a mescolarsi anche con la psichedelia, purtroppo anche qui con pochissimi esempi in Italia...da lì a breve si sarebbe aperta, anche nel bel paese, la lunga pagina del progressive rock (con protagonisti assoluti del genere anche italiani).


Il Punk e il Revival Garage / Italia


Come molti ben sanno il 77 fu l'anno dell'esplosione punk in Inghilterra, anche qui con antefatti americani: soprattutto tra Detroit (con Stooges, MC5) e New York (Ramones, Patti Smith). In questi paesi un buon numero di band già prima della fatidica data avevano continuato a sviluppare e ravanare intorno ai rudimenti del garage mentre tutti gli altri rocker inseguivano il rock psychedelico (Pink Floyd, Hendrix), l'art rock (Zappa), il prog (con tutte le sue varie scuole) e l'hard rock (Led Zeppelin, Black Sabbath).
Che cos'è infatti il punk se non un'estremizzazione stilistica del garage? Certo cambia il cantato e tutto diventa più violento, ma nel garage ci sono in nuce i due concetti base del punk: brevità ed efficacia. Non dico niente di nuovo credo...
Questo discorso comunque mi serve soltanto per arrivare al punto (il revival) e chiudere un cerchio (il garage punk).
Se in Italia e nel mondo si macinò punk (e poi tanto post-punk wave, che però già era un'altra cosa..) fino a portarlo al parrossismo massimo con l'hardcore, lo si deve alla tenacia di alcuni garage rockers. E quando l'onda del punk venne un po' a noia ecco che molti di quegli stessi ragazzi vocati inizialmente e quasi esclusivamente al verbo dei Clash/Pistols/Crass decisero di tornare/riscoprire/attualizzare il garage per continuare a fare musica aggressiva ed indigesta per il mainstream musicale. 
Avvenne così quindi che dopo i primi e (non tutti) folkloristici esempi di 'punk 77' italiano (piuttosto traslato nel biennio 78-79) e la sfuriata della prima valanga hardcore (arrestatasi in Italia intorno all'82-84) molti scelsero il revival garage per continuare a fare rock alternativo con ammirevole dedizione. 

Riassumendo (con impressioni del sottoscritto): il garage revivalistico degli anni 80 sorse un po' per superare il semplice refrain punk, un po' per scostarsi dall'abbuffata di suoni sintetici e un po' per andare incontro ad una rinnovata esigenza di rock più classico (più classicamente strumentale si puo' dir meglio).
Nacquero tantissime band, soprattutto intorno alla metà degli anni 80 e molte esperienze durarono e si originarono anche nei primi anni 90 (un patrimonio che sarebbe stato utile anche all'alternative rock e al britpop successivo).
Primi esempi di attualizzazione revivalistica del garage si hanno in Italia già dai primi anni 80: mi vengono in mente i Blind Alley di Restagno (R.I.P.), i già visti (nel blog) Not Moving o gli Schwartz of Galiorka (milanesi post-The Gags che mescolarono garage-acid rock inizio anni 70 col post-punk, gli Sparks italiani !). Scorrettamente non cito altri (e senza dubbio ce ne furono..). Il fenomeno prese comunque il largo intorno alla metà degli anni 80.

Nello stivale, come in altre parti, il garage (collegato e innervato anche ad un nobile revival quasi esclusivamente beat -tipo quello de Gli Avvoltoi-) si fuse con vari generi e stili: significativi i filoni che mescolarono il garage col post-punk (Impulsive Youths, Magic Potion, Allison Run), con la psychedelia (Joe Perrino & The Mellowtones, Technicolour Dream, No Strange, Effervescent Elephants, etc), col blues (Peter Sellers & The Hollywood Party), col country/folk (Out of Time), con lo ska (Statuto e Bag One).
Il sottoscritto in particolare ha un debole per il garage punk più nudo e crudo (il più essenziale), che fu portato avanti da varie band un po' ovunque: The Sick Rose (Torino), Psychomotor Pluck (Siena), Lokomotive Dragster (Prato), Fun House (ancora Siena), Polvere di Pinguino (Carrara) etc...
Sarebbe estenuante cercare di stilare una lista completa delle band che strizzarono gli occhietti al garage negli anni 80...è stata indubbiamente una grande stagione del rock italiano, questo lo si puo' affermare con assoluta certezza.
Spero potrò tornarci sopra presentando altre cassettine del genere..per ora ne condivido una...di una band che si basò sul garage (beh certo!) e che al contempo seppe anche spaziare molto...una band che ebbe anche un discreto successo negli anni 80 (non da hit parade, certo..)...sto parlando dei....


BOOHOOS




I Boohoos sono stati forse la band più famosa del rock pesarese anni 80. I componenti di questa formazione venivano tutti da precedenti esperienze importanti dell'underground musicale di questa paciosa zona italica: due venivano dal breve corso de i Cani (gruppo punk hardcore che produsse un mini dischetto nel 1984, oggi di culto..) e gli altri dal giro dei vari progetti portati avanti dal mefistotelico Paul Chain (con anch'egli nel primo periodo della band). Per un cenno biografico più completo vi rimando alla loro pagina wikipedia:  http://it.wikipedia.org/wiki/Boohoos .
A me interessa qui rilevarne l'originalità nel contesto del revival garage anni 80 e presentarvi l'allegato sonoro.

Lo Stile: i Boohoos vanno certamente annoverati nel panorama revivalistico come uno dei rari e riusciti casi di commistione fra generi molto vari tra loro. Furono in pratica una miscela tra il garage (già lo sappiamo, direte ormai voi..), il glam rock (questo l'accostamento più inusuale, il glam in Italia non sfondò mai) e varie altre pulsioni, anche post-punk e hard rock (sempre ben inglobate). 
La loro musica risultava spesso ruvida e sporca, da Dirty Disco direbbero i Section 25 ! Senza tanti fronzoli sparavano i loro decibel inserendo organetti, tastierine e estratti sonori da b-movie dell'epoca (a testimonianza di una goliardia insita negli umori della band, piuttosto orrifica direi: Paul Chain influì abbastanza nelle prime escursioni sonore..).
Un incrocio tra Stooges, New York Dolls, Radio Birdman e Screaming Jay Hawkins..con tante citazioni qua e là (anche blues! mi son scordato di dire sopra). Sono la band del c.d. garage revival italiano che più si avvicinò (parere mio) come sound a quello che proponevano i più volte citati Not Moving (una versione più glam e rude se vogliamo). Un paragone che magari azzardo anche per quell'aria piuttosto maledetta che si portavano dietro anche i Boohoos...

Il Demo: il lavoro presentato qui è il loro primo, del 1986, e si intitola come la traccia ivi contenuta: 'Bloody Mary'. Vi sono incisi 7 brani di puro rock'n'roll ! (la mia risposta all'insipidezza di Sanremo di cui sopra !). Un brano in particolare puo' essere definito più post-punk ('Meet Us...', dove però il cantato è più alla MC5, specie nel finale), gli altri sono cavalcate garage piuttosto svelte (ad eccezione dell'ottima 'Freedom', decisamente darkeggiante e più lenta direi). Un lavoro che passa rapido all'ascolto e di cui i Boohoos si sarebbero avvalsi per iniziare a far girare la loro musica.
Anche da qui sarebbero partiti per arrivare a conquistarsi una certa notorietà nel circuito del rock underground italiano della seconda metà degli anni 80. Dopo questo demo infatti sarebbero venuti 3 dischi con la Electric Eye Records di Claudio Sorge e tanti concerti in giro per l'Italia. Recentemente (nel 2008) è stata prodotta una collection con i loro migliori brani dalla Spittle Records ('Here Comes The Hoo').
Qui intanto vi beccate le loro prime ruspanti incisioni...

Description of the tape in english: today a work of the Boohoos, a rude glam/punk rock band from Pesaro (second half of the 80s). A Tape ('Bloody Mary' 1986) shared to present the most oppositive style respect from what we are seeing on the tv (not me), here in Italy, in this week: the Sanremo's Festival, the oldier musical contest in Italy for the same usual mainstream music. This is the first demo of the band: a pure mix of energy with a lot of garage punk, post-punk rhythms (not so much this time) e other different influences (a bit dark, especially in the song 'Freedom').

Please Enjoy.


http://www.4shared.com/zip/U2YJE66Kce/Boohoos_demo1986.html

Un grazie a F.d.P. per la condivisione e tanti lerci saluti spirituali a tutti, in particolare ai fantastici Boohoos.

Buon Sanremo a Tutti !



4 commenti:

  1. Ciao, piacere di leggerti! Quando sento parlare dei BOOHOOS mi si rizzano le antenne, perché li reputo un gruppo unico ed eccezionale nel loro genere. Nonostante abbia un background musicale parecchio differente dal tuo, hai conquistato un nuovo fan. Se hai voglia di fare un salto sul mio blog, sei il benvenuto! http://raisedonmelodies.blogspot.it/

    RispondiElimina
  2. Ben trovato a te, in realtà spazio molto sai, è che ho delle predilezioni..certi giorni non mi va giù neanche un goccio di elettronica e ho bisogno di puro rock, in altri anche un certo tipo di pop puo' andar bene. Seguo molto gli anni 80 italiani (ma non solo italiani) perchè hanno espresso davvero tanti generi nuovi, con alta dose di sperimentalità...anche certo prog mi piace molto, la library music..mi fa piacere comunque che qualcuno si ricordi ancora dei Boohoos, ci sono davvero troppe band ingiustamente dimenticate in questo paese. Io provo a parlarne come meglio posso. Ottimo anche il tuo blog: parlare di musica cercando di legarci qualche riflessione non è mai male. Ciao e Grazie per il commento !

    RispondiElimina
  3. Solo una nota per sottolineare che il tuo blog è STRAORDINARIO!!!
    Se hai piacere, linkalo pure al mio: http://bannedfromtheempire.blogspot.it/
    Antonio

    RispondiElimina
  4. Grazie infinite per il tuo reciso messaggio di stima. Come dicevo qui sopra, si fa quel che si puo'...bello anche il tuo di blog, sono passato pocanzi a lasciarti un messaggio e il link. Seguiamoci, più contributi appassionati per la wave italiana ci sono e meglio è. ciao e grazie ancora !

    RispondiElimina